07 novembre 2023

Dire Straits, rifiutate molte offerte per una reunion

Il bassista dei Dire Straits John Illsley ha ammesso di aver ricevuto offerte importanti per riformare la band ma la formazione inglese non ha mai accettato

Il bassista dei Dire Straits John Illsley ha detto che la band, tra le formazioni di maggior successo negli anni '80, non ha alcuna intenzione di tornare insieme.

Le offerte, certo, non sono mancate ma la decisione di Mark Knopfler e di tutti i membri della band è stata di continuare a non guardare al passato.

Per farlo, dice Illsley, sono state rifiutate anche offerte davvero importanti.

I Dire Straits si sono sciolti a metà degli anni '90 dopo aver pubblicato sei album in studio e tre live.

Le offerte per una reunion dei Dire Straits

In un continuo guardarsi indietro, spesso si chiede quando una o l'altra band di successo sia pronta a tornare insieme.

C'è chi crea le discussioni tra fan e media, vedi gli Oasis, chi ha giurato di non farlo mai come i Led Zeppelin, chi aspetta solo l'offerta giusta.

I Dire Straits di offerte giuste ne avrebbero ricevute diverse, stando a quanto dice John Illsley, ma non hanno mai pensato di dare seguito a quell'esaltante avventura terminata a metà degli anni '90.

A rivelarlo, in un'intervista al Telegraph, è stato lo stesso bassista.

Illsley ha raccontato che, ogni volta che incontra il manager della band, non fanno altro che parlare di tutte le offerte ricevute per mettere nuovamente insieme i Dire Straits: "Tutte le volte che pranziamo insieme, mi dice che vorrebbe che la gente smettesse di offrire delle cifre enormi per far tornare insieme i Dire Straits".

 


Dire Straits, rifiutate molte offerte per una reunion

Tutto sbagliato

I Dire Straits si sono sciolti ufficialmente nel 1995, con Mark Knopfler e Illsley come unici membri originali rimasti in formazione.

Entrambi i musicisti hanno fatto le loro cose, con Knopfler che ha dato via ad una carriera solista di successo, ritagliandosi ancora di più un ruolo da guitar hero, e sono rimasti in rapporti amichevoli.

Illsley, dal canto suo, ha affrontato in modo diverso i postumi di una storia, come quella dei Dire Straits, che gli ha permesso di vendere milioni di dischi in tutto il mondo.

"Quando fermi una macchina del genere c'è un grande vuoto e ti chiedi se sia stata la cosa giusta da fare. Ho continuato a dirmi che era stata una buona idea, perché ho cominciato a fare altro", ha spiegato il bassista. "Studiavo arte a Londra, ho preso delle lezioni, fatto un disastro per sei o sette anni, poi ho cominciato a fare delle esposizioni. Ho pensato che fosse divertente, per un periodo ho smesso di fare musica e ho appeso il basso al chiodo. Grazie ma ora faccio qualcosa di diverso".

E proprio il peso di gestire una macchina come quella dei Dire Straits è forse ciò che spinge Illsley ad essere convinto di rifiutare una reunion.

"Sapevo che le cose sarebbero giunte al termine", ha concluso il bassista. "Sinceramente mi ha fatto abbastanza piacere perché eravamo esausti: mentalmente, fisicamente, emotivamente. Quasi tutti i nostri matrimoni stavano naufragando, non vedevamo i figli, era tutto sbagliato. Come succede spesso ai membri di una band".