19 dicembre 2023

Duff McKagan difende le lunghe scalette dei Guns N'Roses

Il bassista dei Guns N'Roses parla della durata media di un concerto della band e difende la scelta di suonare per oltre tre ore

Il bassista dei Guns N'Roses Duff McKagan ha difeso la scelta della band di esibirsi dal vivo con set della durata di oltre tre ore.

Nonostante il passare degli anni, da quando la rock band americana ha ripreso a viaggiare per il mondo nella formazione riunita con Axl Rose, Slash e Duff McKagan, non si è mai accontentata di suonare concerti da pochi brani.

Mediamente, i concerti dei Guns N'Roses presentano una scaletta composta da circa 24 brani, per una durata che supera le tre ore e mezzo, ben oltre la media di qualsiasi artista in tour, Springsteen a parte.

Una scelta che, spiega il bassista dei Guns N'Roses, è faticosa ma essenziale per rendere giustizia a tutto il repertorio della band.

Cosa escludere dalla scaletta di un concerto dei Guns N'Roses ?

Quanto dovrebbe durare un concerto per essere perfetto? Una risposta univoca non c'è ma è certo che, alcuni artisti, associano le loro esibizioni ad una durata che va ben oltre lo standard che si può vedere in giro.

Springsteen è l'esempio più lampante. Quando uno pensa a concerti dalla durata monstre, la testa va subito al Boss che negli anni ci ha abituati a concerti che arrivano nell'orbita delle quattro ore. Manna dal cielo per i fan, forse situazione ostica per chi si trova sotto palco per curiosità.

Chi, da quando la band si è riformata con i membri storici, continua a regalare show lunghissimi nonostante l'avanzare degli anni, sono i Guns N'Roses.

La rock band di Axl Rose, Slash e Duff McKagan ha, in media, una scaletta da circa 24 canzoni con una durata che si aggira intorno alle 3 ore e mezzo.

Niente male per una band composta da quasi sessantenni che nella vita hanno visto e provato di tutto.

Per il bassista dei Guns N'Roses Duff McKagan, però, la scelta di suonare così tanto per i fan è quella giusta. Intervistato dal canale heavy music su YouTube, Duff ha spiegato di avvertire la fatica ma, allo stesso tempo, di avere difficoltà a decidere quali brani escludere.

"Axl ama questa cosa e poi, come fai? Quale canzone togli dalla scaletta per fare un set più corto? Non fraintendetemi, il mio corpo adorerebbe suonare solo due ore e mezzo. Del resto, la maggior parte degli artisti suona due ore o poco più, quando noi ne facciamo tre e mezzo", ha spiegato il bassista. "Mi piacerebbe suonare di meno, anche perché così avrei meno dolori il giorno seguente ma ci sono troppe canzoni. E la gente resta per tutto lo show".


Duff McKagan difende le lunghe scalette dei Guns N'Roses
PHOTO CREDIT: Fotogramma

Per volontà di Axl Rose

Quando si parla di Guns N'Roses dal vivo, spesso si punta il dito contro Axl Rose e la sua voce, necessariamente molto diversa rispetto a quella mostrata negli anni '90.

In una situazione del genere, la scelta più logica sarebbe quella di cantare di meno ma, fatto salvo per i lunghissimi assoli di Slash, pare che tra i principali responsabili di una scaletta del genere sia proprio il frontman dei Guns.

Come detto da Duff, in fondo, se il pubblico decide di non abbandonare lo show, la scelta è quella giusta: "Nessuno se ne va, quindi vuol dire che gli piace".

Sono gli stessi compagni di band che, a volte, hanno chiesto ad Axl se davvero volesse mettere in scena degli spettacoli così lunghi e la risposta è sempre stata affermativa. "In scaletta possiamo mettere all'improvviso brani come Coma o Locomotive, lo faremo con altri. Ad esempio a me piace suonare Bad Obsession e Pretty Tied Up. E' fantastico, faremo lo stesso con Reckless Life e Shadow Of Your Love. E in questi casi guardo Axl e gli chiedo se sia sicuro di quello che sta facendo, perché magari due giorni dopo abbiamo un altro concerto".

Nonostante tutti i dubbi del caso, però, il frontman dei Guns N'Roses si è sempre detto certo della sua decisione che, in effetti, sembra aver ripagato, visto che negli ultimi anni, spiega Duff, c'è stato bisogno di cancellare solo uno show.

"Vuole sempre suonare, anche quando i dottori gli dicono che potrebbe rovinare la sua voce per sempre ma, alla fine, ci è capitato di cancellare solo uno show a Glasgow negli ultimi anni".