19 gennaio 2024

Kiss, Paul Stanley spiega il perché degli avatar

Il frontman dei Kiss risponde alla perplessità di alcuni fan per la scelta di affidare il futuro della band a degli avatar virtuali

Paul Stanley ha parlato in esclusiva con UCR della prima reazione avuta dai fan all'annuncio degli avatar che porteranno i Kiss in una nuova era.

Dopo 50 anni di carriera, l'iconica rock band americana ha salutato il pubblico lo scorso dicembre al Madison Square Garden di New York.

Al termine dell'esibizione sono stati presentati le versioni virtuali di Stanley, Gene Simmons, Tommy Thayer ed Eric Singer, che porteranno in giro la musica dei Kiss a partire dal 2027.

Un annuncio, quello delle versioni olografiche dei Kiss, che non ha stupito quanti avevano ben chiaro l'esistenza dei Kiss in quanto brand ma che ha perplesso altri.

Paul Stanley sugli avatar dei Kiss

Ormai è cosa nota: i Kiss sono entrati in una nuova ora subito dopo aver annunciato la fine della loro carriera dal vivo come band. Con 50 anni di carriera alle spalle, la formazione americana ha deciso di portare ad un altro livello il loro essere un fumetto vivente e lasciare che fossero dei supereroi virtuali a portare avanti l'eredità della loro musica.

L'annuncio di un tour virtuale previsto per il 2027 ha, ovviamente, destato perplessità in molti fan che non accettano l'utilizzo della tecnologia per portare sul palco la musica dei grandi del rock. Un'espediente che, con ogni probabilità, verrà adottato prima o poi anche da altri mostri sacri, come gli Stones.

Dello scetticismo sugli ologrammi dei Kiss, ha parlato il frontman della band Paul Stanley in una recente intervista concessa a UCR.

"Una cosa interessante è che la gente, forse anche comprensibilmente, inizialmente ha avuto un'impressione sbagliata degli avatar", ha detto Stanley a proposito della prima presentazione avvenuta alla fine dell'ultimo show dell'End Of The Road Tour a New York. "Al Madison Square Garden abbiamo voluto dare un assaggio di alcune delle cose che succederanno. Ma la verità è che il progetto con gli avatar è ad uno stadio iniziale e sono ben lontani da ciò che diventeranno alla fine, sia in termini di immagine che di scopo. Non si tratta di rimpiazzarci con degli avatar volanti ma è solo un altro modo per diversificare ciò che sono i Kiss".


La libertà di poter fare ciò che si vuole

Lo Starchild poi rivendica il ruolo da innovatori dei Kiss: "Onestamente, più di una volta la gente è rimasta perplessa dai nostri piani ma, nove volte su dieci, sono stati un successo e altri ci hanno copiato. Quindi la cosa non mi stupisce".

Di sicuro non tutti possono permettersi la libertà di fare ciò che si vuole come i Kiss che, nel corso della loro carriera, sono diventati la band che ha maggiormente diversificato il brand, specialmente grazie allo spirito imprenditoriale di Simmons, legandolo a praticamente qualsiasi cosa si potesse vendere.

"Siamo in una posizione fortunata e unica, quella di una band che può permettersi di fare cose che altri non possono fare", ha aggiunto Stanley. "Quindi, non esplorare e approfittare della cosa sarebbe ridicolo e anche, a questo punto, ingannevole. Abbiamo lavorato così duramente per creare quattro icone e una band che è iconica, in tanti modi diversi, e saremmo pazzi a non diversificare e massimizzare ciò che abbiamo creato".


Kiss, Paul Stanley spiega il perché degli avatar

La nuova era dei Kiss

A realizzare gli avatar dei Kiss e dare inizio alla nuova era è stata la Industrial Light & Magic, società creata dal maestro del cinema George Lucas, con la produzione della svedese Pophouse Entertainment, già responsabile dello show virtuale "ABBA Voyage".

"I Kiss potrebbero virtualmente fare contemporaneamente tre concerti in tre città diverse di tre diversi continenti", ha spiegato il CEO di Pophouse Per Sundin.

"Abbiamo passato 50 anni a realizzare tutto questo e lavorare con ILM e Pophouse ci ha permesso di portare i Kiss ad un livello completamente diverso e noi ci siamo sempre immaginati come più di una semplice band", ha dettp Paul Stanley. "Ciò che abbiamo raggiunto è fantastico ma non abbastanza. La band merita di continuare a vivere perché è più grande di noi. Siamo eccitati all'idea di rendere i Kiss immortali" .

In un virtuale passaggio del testimone, l'ultimo live dell'End Of The Road Tour fatto dai Kiss al Madison Square Garden di New York, ha dato il via ad una nuova era per la band che, per il futuro, porterà la sua musica sui palchi di tutto il mondo grazie all'utilizzo di quattro avatar.

Così come già fatto dagli ABBA e ipotizzato dai Rolling Stones, Gene Simmons, Paul Stanley, Tommy Thayer ed Eric Singer vivranno per sempre attraverso la tecnologia sotto forma di ologrammi.

Il progetto di mandare in tour questi 'supereroi digitali', è stato commentato da Simmons durante un recente incontro con i fan. 'The Demon', che oltre ad essere bassista e personaggio più iconico dei Kiss è anche l'uomo marketing della band, ha spiegato che quello visto dopo l'ultimo live di sempre è solo un assaggio.

I team impegnati nel progetto, infatti, stanno lavorando per portare i Kiss virtuali ad essere una vera eccellenza a fronte di un investimento davvero importante.

Simmons ha incontrato i fan agli Electric Lady studios di New York nei giorni immediatamente seguenti alla fine dell'End Of the Road Tour, rivelando che quanto ammirato sul palco e sui canali social dei Kiss è solo l'inizio: "Saranno migliorati molto rispetto ad ora. Ci sono ancora molte cose in programma, qualcosa che va ben oltre la mia comprensione. Ma posso dire che sono stati investiti circa 200 milioni di dollari per portare gli avatar ad un altro livello".