31 ottobre 2023

Kurt Cobain: quattro curiosità sugli inizi da chitarrista

Anche le rock star iniziano la loro storia come musicisti adolescenti e maldestri. Ecco gli albori, goffi e rocamboleschi, del giovane chitarrista Kurt Cobain

La fine drammatica di Kurt Cobain ha irrimediabilmente condizionato la nostra percezione della sua musica e di tutta la sua storia artistica - ma anche e soprattutto umana - offuscandole dietro un velo tragico.

Per questo, è bello scandagliare gli inizi della storia di Cobain come musicista: imbattersi nelle avventure di un chitarrista impacciato ma entusiasta. Una piccola retrospettiva che ci aiuta a guardare a una leggenda del rock con una leggerezza diversa e, ancora più affetto.


Kurt Cobain: quattro curiosità sugli inizi da chitarrista

Back In Black

Kurt Cobain inizia a suonare quando, in occasione del suo 14esimo compleanno, suo zio Chuck agli chiede se preferisce avere in regalo una bicicletta o una chitarra. Per fortuna dell’umanità, Kurt opta la seconda opzione e riceve una chitarra elettrica usata. Kurt ha riferito di esserne stato ossessionato da subito, tanto da voler iniziare immediatamente a prendere lezioni di chitarra. Queste però, durano meno di un mese; giusto il tempo per imparare quanto Kurt desiderava: suonare il riff di “Back In Black” degli AC/DC. Quei tre accordi (Mi, RE e LA) permettono a Cobain di iniziare, in poco tempo, a scrivere le sue canzoni.



La chitarra nell'armadietto

Se scrivere le proprie canzoni era la prima urgenza per il giovane chitarrista Kurt Cobain, va da sé che formare una band ne era la conseguenza necessaria. Così, quando con quella prospettiva un paio di amici lo invitano a fare una suonata, Kurt accetta entusiasta. La sala prove è una ex cella frigorifera che i ragazzi utilizzano per suonare. Finita la prova, Cobain lascia la chitarra incustodita in un armadietto e la dimentica lì. Quando, tempo dopo, vi ritorna per recuperarla, trova la chitarra completamente fracassata. Recupera quanto ancora utilizzabile (manico ed elettronica) e si fa costruire un corpo in falegnameria. Assembla e restaura così la sua chitarra ma, essendo lui totalmente a digiuno di ogni nozione di liuteria, lo strumento si rivelerà praticamente inaccordabile.

Le pistole nel fiume

Il primo amplificatore professionale arriva a Kurt Cobain in maniera alquanto pittoresca e ingegnosa. Sua madre, dopo essersi separata dal padre, inizia un’altra relazione ma il nuovo compagno si rivela presto alquanto inaffidabile. Stremata dall’ennesimo tradimento scoperto, la madre decide di vendicarsi: prende le pistole del compagno (che era un collezionista) e decide di buttarle in un fiume per rappresaglia. Kurt, informato sulle intenzioni della madre, fa la soffiata a degli amici che, così, recuperano il bottino e lo rivendono. Con quei soldi, Kurt Cobain acquisterà il primo amplificatore professionale: un Peavey a transistor con due coni, usato.


 


Chitarre distrutte

Quando nel 1989 i Nirvana fecero il loro primo tour americano, uno dei problemi più ricorrenti era recuperare delle chitarre per Kurt Cobain che, irrimediabilmente, le distruggeva a fine concerto. Quando le chitarre venivano spaccate in maniera irreparabile, Cobain ne cercava copie economiche nei banchi dei pegni. Il più delle volte, però, telefonava all’etichetta discografica Sub Pop (con cui i Nirvana erano a contratto) pregandoli di rimediarne una e spedirgliela, tramite corriere, nella location della futura data del tour.

Jack Endino, chitarrista e produttore con cui i Nirvana realizzarono il loro primo album BLEACH (1989), racconta: “Da quando ho iniziato a lavorare con la Sub Pop, ho sempre sentito storie legate alle chitarre che Cobain rompeva; quando era in tour li chiamava e diceva: 'Non so cosa mi è preso, ma ho appena rotto la mia chitarra”. Non penso che fosse qualcosa che preventivava di fare. Era semplicemente qualcosa che sul palco non poteva controllare. Così, la povera gente della Sub Pop chiamava tutti i banchi dei pegni su e giù per la costa, alla ricerca di chitarre elettriche usate!