21 gennaio 2024

Lo stato dei concerti nel 2024: il caso Madonna

Due fan hanno denunciato Madonna per essersi presentata in ritardo sul palco. Qual è il valore della musica dal vivo nel 2024 ?

Non c’è più religione. Mai espressione potrebbe essere più idonea, vista la notizia in questione: due fan acquistano i biglietti per il “Celebration Tour” di Madonna e, siccome la cantante sale sul palco con oltre due ore di ritardo rispetto a l’orario di inizio promosso, le fanno causa. 

Perché? Perché la mattina dopo avrebbero dovuto svegliarsi presto per andare al lavoro; perché entrambi hanno la responsabilità di una famiglia che li aspetta a casa, mentre loro tirano tardi rockeggiando sul groove di “Like a Virgin”. Tanto che Michael Fellows e Jonathan Hadden (questi i nomi dei due fan offesi dal ritardo e determinati a farsi giustizia) hanno dichiarato che: “se avessimo saputo che il concerto sarebbe iniziato e finito così tardi, non avremmo acquistato il biglietto. Sul ticket del concerto, infatti, l’inizio dello show era segnato alle 20:30 mentre Madonna - in tutte e tre le date newyorkesi incriminate del tour del 13, 14 e 16 dicembre scorso - non si è mai fatta vedere sotto i riflettori e davanti al microfono prima delle 22:30. La denuncia, quindi, non è rivolta unicamente a Madonna, ma anche a Live Nation, promoter della data e a Barclays Center, venue che ha ospitato le serate. E così, i tre presunti responsabili della vicenda vengono accusati dai due fan di pubblicità ingannevole, false dichiarazioni e attuazione di strategie commerciali sleali e ingannevoli


Lo stato dei concerti nel 2024: il caso Madonna

"Una regina non è mai in ritardo"

C’è da dire che Madonna è nota per essere una star che ha abituato il suo pubblico a ritardi clamorosi. La cantante ha una lunga storia di concerti iniziati fuori orario, a volte persino con diverse ore di ritardo. Tanto il suo “Rebel Heart Tour” del 2016, quanto il “Madame X Tour” di tre anni dopo, avevano fatto scalpore per serate che iniziavano più di due ore dopo rispetto a quanto annunciato. Ritardi che, già nel 2019, avevano esasperato un fan americano che aveva fatto causa a Madonna, per poi ritirarla spontaneamente. Circostanza che pare non abbia tolto il sonno alla cantante visto che aveva chiosato ai suoi fan: "C'è qualcosa che tutti voi dovete capire. E cioè che una regina non è mai in ritardo”.


 


Artisti, meravigliosi casi umani tra genio e sregolatezza

Ora, però, lasciatemi dire che - per me - il ritardo di Madonna non è l’unica cosa disturbante in questa vicenda. Per noi che siamo cresciuti nel rock e nella sua mitologia, andare ai concerti ha sempre presupposto la possibilità di fare i conti con una buona dose di imprevedibilità, contrattempi se non - addirittura - cose matte. Qualcuno tra chi legge se la sarebbe sentita di denunciare Kurt Cobain, Jimi Hendrix o Jim Morrison perché salendo in ritardo sul palco rischiavano di creargli disagi per il ritorno a casa con i treni o con la metro? Perché lo avrebbero fatto arrivare -meschino- in classe o al lavoro con le occhiaie per le poche ore di sonno? Iperboli e provocazioni volute a parte, quello che vorrei rimarcare è che partecipare ad un concerto dovrebbe significare soprattutto celebrare degli artisti che, non dimentichiamolo, sono meravigliosi casi umani che nella musica si muovono - tra genio e sregolatezza - come magiche schegge impazzite, prima che intrattenitori del settore e professionisti del divertimento.


 


Così, quello che a me disturba è il fatto che, invece, un concerto venga vissuto come un mero servizio di intrattenimento, incasellato in regole e orari, determinato unicamente da un claustrofobico “Ho pagato per questo e questo è esattamente quello che voglio.” Come si fa con l’ordinazione in un fast food; la proiezione di un film al cinema; un’ora di animazione - balli di gruppo e karaoke - in un villaggio turistico. 


E se il problema fosse un altro?

Però, anche queste considerazioni reggono fino ad un certo punto. Perché appartengono a una visione di concerti che, anche se interessano o interessavano titani del rock, erano eventi meno strutturati ed economicamente più accessibili. Nel concerto di Madonna (rifacendosi ai costi delle recenti date londinesi) il costo dei biglietti andava da un minimo di 50 £ per arrivare a quello più costoso da quasi 500 £. Tenuto conto poi che questo "Celebration Tour” (uno spettacolo per celebrare il 40° della pubblicazione del singolo  “Holiday”) ha segnato ovunque il sold out, i biglietti sono stati avvistati online, schizzare anche oltre i 1800 £. Esacerbazione dei costi che rende l’aspettativa per il concerto probabilmente ancora più martellante e che le infinite opzioni tra settori, parterre, gold, anelli, posti unici, vip experience, meet & greet privano di quella spontaneità e improvvisazione che ci è piaciuto ricordare.