13 dicembre 2023

Nile Rodgers: "Bowie ? Oggi lo avrebbero ignorato "

Il commento del chitarrista e produttore è arrivato durante un intervento fatto nella House Of Commons di Londra per parlare della musica digitale.

Nile Rodgers, chitarrista degli Chic e storico collaboratore di Bowie negli anni '80, ha parlato delle difficoltà che, anche un gigante della musica come l'artista inglese, troverebbe oggi.

I due hanno collaborato notoriamente "Let's Dance", album che segnò prepotentemente il ritorno alla popolarità di Bowie negli anni '80, ma Rodgers si dice certo che nel mercato discografico attuale, anche un genio del calibro di Bowie avrebbe fatto fatica ad affermarsi.

Il commento è arrivato durante un intervento fatto nella House Of Commons di Londra per parlare della musica digitale.

David Bowie e Nile Rodgers

David Bowie è, senza ombra di dubbio, uno degli artisti più trasversali ad aver mai graziato il mondo del rock. Rock e trasgressivo, pop e innovatore, eccessivo ma intelligente, un incontro di mille anime che hanno permesso a Bowie di essere amato per intere generazioni, indipendentemente dal background.

In questo senso, parte del merito per la popolarità raggiunta negli anni '80 è da attribuirsi anche a Nile Rodgers, chitarrista degli Chic, 'mastermind del funk' che per un periodo è stato il braccio destro del Thin White Duke.

Un nome su tutti: 'Let's Dance', un brano con il quale Bowie riuscì ad abbracciare praticamente qualsiasi rappresentante della platea mondiale. 'Voglio realizzare delle hit', disse Bowie a Rodgers quando i due si incontrarono in un locale di New York, e hit fu.

Titletrack dell'omonimo album pubblicato nel 1983, 'Let's Dance' diventò infatti il primo singolo di Bowie a centrare la vetta della classifica sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti.

Nile Rodgers: "Bowie ? Oggi lo avrebbero ignorato "

La fatica di Bowie

Quarant'anni dopo, Nile Rodgers è intervenuto alla House Of Commons, nel Parlamento britannico, per un intervento a proposito dell'industria musicale di oggi e dell'impatto avuto dallo streaming e dai servizi di musica digitale.

Un mondo, quello della musica digitale, che il chitarrista e produttore ha applaudito per la capacità di raggiungere facilmente potenziali utenti in tutto il mondo ma che, allo stesso tempo, ha criticato per il tema dei pagamenti irrisori agli artisti.

"Le cose sono cambiate e non in meglio", ha esordito Rodgers. "Ho 71 anni e faccio questo lavoro da 50. Pensavo che, dopo tutti questi anni, con l'avvento delle nuova tecnologie, la gente come me avrebbe avuto una vita più semplice, avremmo potuto giovarne tutti e non è stato questo il caso. E' tutto profondamente sbagliato".

Il discorso, dice Rodgers, non si limita solo al discorso strettamente economico ma impatta sulla volontà di permettere ai giovani artisti di crescere con i tempi giusti.

Per raggiungere il successo non può bastare solo puntare su una hit virale e anche i più grandi artisti della storia hanno dovuto lottare, cadere e rialzarsi, cosa che oggi non viene più permessa.

Un esempio lampante è proprio Bowie che, dal punto di vista commerciale, tra fine anni '70 e inizio anni '80 era in una posizione complicata, spazzata via proprio dal successo planetario di "Let's Dance".

"L'etichetta gli diede tutto il tempo e la possibilità di cercare una hit. Mi chiamò e facemmo Let's Dance", ha raccontato il produttore. "All'epoca l'etichetta si prendeva la responsabilità di rischiare per gli artisti in cui credeva davvero, fino a quando non arrivava la hit. Quei giorni sono finiti".