22 dicembre 2023

Nirvana, riaperta la casa con il 'bambino di Nevermind'

La causa intentata da Spencer Elden, il bambino della copertina di Nevermind, contro i Nirvana è stata riaperta dopo l'archiviazione dello scorso anno

La vicenda legale che vede coinvolti i Nirvana e Spencer Elden, il neonato immortalato sulla copertina di "Nevermind", è stata riaperta nuovamente dopo l'archiviazione dello scorso anno.

La causa intentata nei confronti dei Nirvana da Spencer Elden, il bambino protagonista della copertina di Nevermind, oggi trentenne, ha invaso i media la scorsa estate, nelle settimane che hanno anticipato l'anniversario per i 30 anni dall'uscita di uno dei dischi più importanti nella storia del rock.

La tesi dei legali difensori del ragazzo è che l'aver mostrato le sue parti intime in un'immagine diventata celebre in tutto il mondo, ovviamente senza il suo consenso, avrebbe danneggiato emotivamente per sempre il loro cliente causandogli una lunga serie di disturbi e problematiche.


Riaperta la causa per la copertina di Nevermind

Sembra non avere fine la causa che vede coinvolti i Nirvana e Spencer Elden, il bambino immortalato sulla copertina di "Nevermind".

Elden, oggi trentenne, aveva accusato la band e i suoi responsabili di aver violato le leggi sulla pedopornografia facendo diventare uno scatto che lo ritraeva nudo, a pochi mesi, una delle copertine più iconiche nella storia del rock.

Lo scorso anno il caso era stato archiviato per il termine di prescrizione. La causa, infatti, sarebbe stata valida solo se realizzata entro dieci anni dalla scoperta, da parte di Elden, della copertina. L'uomo ha invece presentato la propria accusa pochi mesi prima che "Nevermind" festeggiasse i 30 anni, molto tempo dopo dalla scoperta del suo ruolo nella vicenda da parte di Elden che, già in diverse occasioni, aveva dichiaratamente utilizzato a suo favore il fatto di essere 'il bambino della copertina di Nevermind'.

Nella giornata di ieri, però, una corte d'appello statunitense, di grado superiore alla precedente, ha riaperto la causa tra i Nirvana e l'uomo, riporta TMZ. La tesi supportata dai magistrati è che, ogni possibile ripubblicazione della copertina, possa essere un nuovo danno per Elden.

La commissione della corte d'appello ha ritenuto che nulla nei termini di prescrizione faccia differenza tra i colpevoli originali e altri soggetti che riproducono le opere, e che la vittima "logicamente" subisce lo stesso danno in entrambi i casi.

"Come vittime della diffamazione, le vittime della pornografia infantile potrebbero subire un nuovo danno in seguito alla ripubblicazione del materiale pornografico", ha scritto il giudice di circoscrizione Sandra Segal Ikuta.

Nirvana, riaperta la casa con il 'bambino di Nevermind'

L'accusa di Spencer Elden

L'accusa di Spencer Elden è arrivata circa un mese prima che i Nirvana festeggiassero i 30 anni di "Nevermind", uno dei dischi di maggior impatto culturale nella storia della musica.

La tesi dei legali difensori del ragazzo è che l'aver mostrato le sue parti intime in un'immagine diventata celebre in tutto il mondo, ovviamente senza il suo consenso, avrebbe danneggiato emotivamente per sempre il loro cliente causandogli una lunga serie di disturbi e problematiche. Lo scatto, che mostra Spencer nudo che nuota in una piscina mentre cerca di raggiungere un dollaro utilizzato come esca, è stato inoltre considerato dai legali come rappresentativo di abuso su minori nell'indicare il neonato come un sex worker.

Dopo essersi scagliato contro tutte le persone coinvolte, dai discografici alla band, inclusi membri che nemmeno avevano partecipato alle registrazioni, Elden ha poi preso di mira lo stesso Kurt Cobain rivendicando il suo diretto coinvolgimento nella scelta della foto, guidato da una 'visione malata'.

Tra le richieste dei legali c'erano 150.000 dollari per ogni parte coinvolta e la modifica dello scatto in modo da censurare le parti intime nelle successive edizioni di Nevermind.