15 dicembre 2023

Paul Mccartney, Andrew Watt e il sogno premonitore

Le mille risorse sfoderate da Andrew Watt al primo incontro con Paul McCartney, grazie anche ad un sogno premonitore

Andrew Watt sta scalando velocemente la vetta dell'industria discografica affermandosi, poco più che trentenne, come uno dei più rinomati produttori in circolazione.

Al di là del lavoro con super star del pop come Justin Bieber, Dua Lipa e Post-Malone, Watt sembra essersi specializzato nel saper attualizzare i grandi nomi del rock.

Sotto le sue mani sono passati Ozzy Osbourne, Iggy Pop e, notoriamente, i Rolling Stones tornati con il primo album di inediti in quasi 20 anni, "Hackney Diamonds".

Il sogno premonitore di Andrew Watt

Se il già impressionante ruolino di marcia di Watt non dovesse bastare, è ormai abbastanza noto che il musicista newyorkese sarà anche responsabile del prossimo lavoro discografico di Sir Paul McCartney.

Intervistato dal New York Times, l'ex Beatles ha raccontato della sua collaborazione con Watt, descrivendolo come un ragazzo pieno di risorse.

"Gli ho detto che mi sarebbe piaciuto fargli ascoltare qualcosa alla chitarra ma che non ne avevo una con me in quel momento. Mi ha risposto che lui ne aveva una. Allora gli ho fatto notare che io sono mancino e lui ne ha tirata fuori una per mancini".

Questa storia, si intreccia con un'altra intervista concessa da Watt in cui spiega come quella chitarra si frutto di un vero e proprio sogno premonitore.

Il produttore, infatti, è mancino per tutto tranne che quando suona la chitarra e possedeva solo strumenti per destri. La sera prima dell'incontro con McCartney, infatti, Watt racconta di essersi svegliato all'improvviso in una zuppa di sudore pensando al fatto che non aveva una chitarra per mancini in studio. Subito si è messo alla ricerca contattando tutti i suoi amici, fino a quando non è stato in grado di trovare qualcuno che gli potesse prestare Hohner, Martin e Rickenbacker per mancini.


Paul Mccartney, Andrew Watt e il sogno premonitore

L'energia contagiosa di Andrew Watt

La prontezza di azione di Watt ha permesso che si avverasse esattamente ciò che aveva immaginato solo nei sogni, ovvero scrivere una canzone con Paul McCartney.

Nato come solo un incontro conoscitivo davanti ad una tazza di té, quello tra l'ex Beatles e il produttore americano è diventato subito qualcosa di più.

Dopo aver mostrato a Watt le sue idee con una jam session, il giorno seguente McCartney è tornato con i versi: "All'improvviso avevamo una canzone. Da una tazza di té ad una canzone. Non sembra tutto così semplice?"

Ciò che sembra aver colpito tutti i grandi del rock con i quali ha lavorato Watt, è la sua energia, elemento che ci ha raccontato anche Marco Sonzini, sound engineer e producer italiano che collabora spesso con Watt, con il quale ha lavorato anche ad "Hackney Diamonds" degli Stones.

"Per qualcuno della mia età, l'energia di Andrew è contagiosa ed è molto importante riuscire a nutrirsi da un personaggio del genere", ha detto Elton John al New York Times.

Dello stesso parere Jagger che ha decritto il giovane talento come una persona entusiasta, a volte anche troppo. Parlando del primo incontro tra i due, il frontman degli Stones racconta di avergli detto: "Ok, io posso sopportare un approccio del genere, ma quando incontrerai Keith e Ronnie dovrai abbassare un attimo i giri".