23 luglio 2017

Phoenix: Roma ti amo

Ieri sera nella Capitale l'unica data italiana della band guidata da Thomas Mars.

Sono tornati in Italia dopo un bel po' di tempo i Phoenix che ieri sera hanno calcato il palco dell'Ippodromo delle Capannelle di Roma per l'unica data in supporto al nuovo album "Ti Amo", sesto lavoro uscito meno di due mesi fa che intorno all'Italia è costruito. Preceduti dal sound internazionale dei napoletani Yombe e poi dalle canzoni di Battisti - con Battiato tra i numi tutelari dell'album - i Phoenix partono subito forte con la titletrack, vero manifesto programmatico a colpi di nostalgia estiva anni '80, lungomare e dolce vita. La palla passa poi a 'Lasso', primo dei brani in scaletta da "Wolfgang Amadeus Phoenix", album più 'saccheggiato' della serata ed il pubblico tiene bene l'atmosfera, lo scambio tra la band è i fan è quello degli amici ritrovati, dell'artista a metà strada tra il fenomeno globale e i fedeli di culto che si incontrano dopo tanti giri con un misto di attesa e familiarità, e anche chi si è imbattuto nei membri della band durante le ore pomeridiane ha raccontato di grande disponibilità e affetto da parte di tutti.

Lo stesso Thomas Mars sembra felice ma a tratti sorpreso dal calore, nonostante fosse forse doppiamente prevedibile visto un album totalmente ambientato in Italia da dei cugini d'oltralpe che alla Città Eterna avevano già dedicato un brano, 'Rome' appunto; un po' come quando i riferimenti italici di Morrissey in "Ringleader Of The Tormentors" - lì Magnani e Pasolini, qui Battiato e Lucio Battisti - inorgoglivano l'ascoltatore tricolore. 'J-Boy' è un cuore al neon pulsante, come quello che campeggia sulla grancassa di Thomas Hedlund a riprendere quello della copertina, un viaggio andata e ritorno nella italo disco di qualità, estate dell'infanzia per romantici senza fine come preambolo al primo medley della serata tra due brani di "Bankrupt!", 'Trying To Be Cool' e 'Drakkar Noir', che sfilano via su 'Sunskrupt!', un mashup tra 'Love Like A Sunset' e 'Bankrupt!' fino a quella che resterà la hit storica dei Phoenix, 'If I Ever Feel Better' qui unita ad un altro pezzo di "United", 'Funky Squaredance'. Non so come la band di Versailles prenda la cosa ma 'If I Ever Feel Better' è una di quelle canzoni che, non importa quanto tu faccia dischi belli, di qualità, godibili, resterà sempre troppo importante - un vero inno alla resistenza a se stessi - per quelli che l'hanno intercettata in un periodo particolare della propria vita da diventare imprescindibile, una psicanalisi funky.

Nella seconda parte del live Mars decide che quella connessione con la platea dovesse essere suggellata da un contatto fisico e scende ad abbracciare i fan su 'Armistice' per poi ripetersi poco dopo durante una versione acustica di 'Countdown' e aprirsi su quella 'Fior di Latte' tanto amata - del resto come fate a non amare una ode in musica al gelato - e tra i riferimenti italici più importanti dell'album insieme a 'Telefono', non suonata dal vivo ma intonata ripetutamente durante la serata dalla platea. La chiusura è infine affidata a 'Ti Amo Di Più', così come su disco anche lo show dal vivo ha una struttura circolare con apertura e conclusione interconnesse, e Mars torna ancora lì, stagliandosi sulle braccia della folla, per un ultimo saluto prima di scomparire, nella speranza non debbano passare di nuovo quasi 10 anni per assistere all'amore dei Phoenix.

Thomas Mars (Phoenix)

Setlist:

  1. Ti Amo
  2. Lasso
  3. Entertainment
  4. Lisztomania
  5. J-Boy
  6. Trying To Be Cool/Drakkar Noir
  7. Role Model
  8. Girlfriend
  9. Sunskrupt!
  10. If I Ever Feel Better/Funky Squaredance
  11. Armistice
  12. Rome
  13. Countdown (acoustic)
  14. Fior Di Latte
  15. 1901
  16. Ti Amo Di Più