05 dicembre 2017

Radiofreccia, a Rock Birthday

Il resoconto del weekend rock di Radiofreccia e le foto che ancora non avete visto

Londra è sempre Londra, poco da fare, e per ogni appassionato di musica è uno dei posti che più al mondo ha da offrire in termini di qualsiasi cosa: eventi, fascino, storia, atmosfera, organizzazione, negozi, e nonostante gli ultimi anni abbiano registrato - come in tutto il mondo - un ridimensionamento di live club ed esercizi vari, la capitale inglese non si ferma mai. Ci sembrava quindi il posto migliore e più logico per festeggiare il nostro primo compleanno, farlo in un weekend all'insegna della musica con i nostri ascoltatori Flavia e Simone che sono stati buttati in un vero frullatore di underground, strade e suoni della city che hanno compattato in due giorni un mondo rock costellato di highlights da non dimenticare. Il clima incerto di venerdì, si passava dal sole ai fiocchi di neve in poche fermate di metropolitana, ha dato il benvenuto in una capitale già fortemente illuminata a festa e pronta ad accogliere i nostri valorosi nella casa - museo del compositore Haendel e Jimi Hendrix, vicini di casa a 200 anni di distanza. Raccontati da adorabili volontari, filmati, cimeli e ricostruzioni d'epoca - con tanto di accesso alla collezione di vinili dell'idolo rock - le sale dei due musicisti hanno fatto da antipasto per un giro nel centro affollato riportando in vita copertine storiche come quella di "Ziggy Stardust" di Bowie e "Morning Glory" degli Oasis, ma anche gli anni '60 dei Beatles di Savile Row e una Carnaby Street bardata a festa per il Christmas Carnival e dischi scovati da Sister Ray, i vicoli di Soho e i boccali di birra a Piccadilly. Il viavai metropolitano si è concluso con un salto ad High Street Kensington per cenare al 'Bill Wyman's Sticky Fingers' , diner di proprietà dell'ex bassista dei Rolling Stones dalla continua colonna sonora rock (in verità ad accoglierci le note degli AC/DC) e con le pareti stipate di foto, poster, dischi, documenti e bassi originali testimoni della storia degli Stones.

  • calzini beatles
    I calzini di Yellow Submarine regalati dai nostri fantastici rockers
  • camden guitars
    Camden guitars
  • Camden stroll
    Camden stroll
  • clash nel cuore
    Strummer in the heart
  • Down Regent Street
    Down Regent Street
  • dr.martens camden
    Rockin' in Dr.Martens Camden
  • Elvis on Tour Exhibition
    Elvis on Tour Exhibition
  • Guns Of Brixton
    Guns Of Brixton
  • Haendel & Jimi Hendrix
    Eddi e Flavia intenti a spulciare la collezione di dischi nella stanza di Jimi Hendrix
  • Hanging On The Telephone
    Hanging On The Telephone
  • Kasabian tube
    Istruzioni a tema di quei geni di @allontheboard - o quel che resta - per il concerto dei Kasabian nella stazione di North Greenwich
  • Little Venice
    I nostri prodi lungo il canale di Little Venice a Paddington
  • oasis boots
    Stivaletti con loro Oasis esposti da Dr.Martens in Camden
  • rock birthday end
    The End
  • Rough Trade
    La vetrina del primo negozio Rough Trade in Talboat Road, dove è nata l'omonima etichetta discografica
  • Rough Trade 2
    Interno di Rough Trade West in Talbot Road
  • Sister Ray
    Sister Ray
  • Sister Ray 2
    I Nostri guardano la vetrina del famoso negozio di dischi Sister Ray

Il sabato è un rituale con il passaggio sulle strisce pedonali di Abbey Road, un po' come il Colosseo o la Tour Eiffel con buona pace degli automobilisti di zona che ci avranno ormai messo una croce su.  A giudicare dai furgoni parcheggiati all'esterno gli Studios erano occupati per qualche registrazione della BBC, noi ci siamo limitati a dare uno sguardo agli innumerevoli graffiti sul muro (incluso quello che inneggiava ad una superiorità di McCartney nei confronti di Lennon, personalmente condivisa) e soldi buttati nello shop dedicato, da veri turisti. Preso possesso della zona est della città spulciando vinili nel mercato di Portobello e tra gli scaffali di Rough Trade West, il mitologico negozio di dischi in Talboat Road dove prese vita l'omonima etichetta discografica, la direzione è Peninsula Square  a  North Greenwich dove - dopo una sosta a Brixton, quartiere cantato dai Clash e culla di David Bowie - c'è fermento per la mostra "Elvis On Tour Exhibition" e lo show dei Kasabian alla The O2 Arena. In esposizione i pirotecnici costumi di 'The King' e documenti a conferma di quanto, sotto la guida del Colonnello, Elvis fosse una vera e propria macchina da guerra, l'uomo più fico del mondo e allo stesso tempo, come si vede da alcuni filmati, anche una persona più rilassata di quel che tramanda l'agiografia sul personaggio. The O2 è una struttura pazzesca, di quelle che ti fanno capire perché gli inglesi in queste cose sono i numeri uno e in fatto di organizzazione di eventi hanno una precisione imbarazzante: locali su locali che portano al nucleo, l'arena da 20.000 persone, di quelle che non ti fa maledire di essere nato nonostante i litri di birra in corpo alla gran parte dei presenti e l'afflusso notevole di persone. Controlli approfonditi ma veloci, poltroncine che quasi sembra di stare al cinema e il countdown sui videowall dà lo start ai Kasabian di bianco vestiti e poderosi come non mai, complice anche l'acustica perfetta della O2. Si parte da 'Ill Ray (The King)' e si prosegue in un sali scendi di rock ed elettronica vigorosa in cui Pizzorno e Meighan non si risparmiano, ricevendo il resto in sudore e pogo dal pubblico esaltato e poco prima del'encore c'è anche spazio per un coro gospel che nella migliore tradizione acida porta la giusta dose di spiritualità a quello che è più un trip collettivo che un live che in realtà non si chiude mai con il refrain di 'L.S.F.' ripetuto all'infinito o da un nutrito gruppo di supporter fino all'imbocco della metropolitana come fosse un mantra hooligan.

Domenica, ultimo giorno e la prima pioggia, leggera, di quelle da vaporizzatore made in UK che più che inzuppare infastidisce il giusto e poco più, subito sconfitta da un tuffo nella British Library. In esposizione 'Season Of Sound: 140 years of recorded sound', un excursus sul suono e le registrazioni, dai primi cilindri, grammofoni e apparecchi radio a vinili, DAT, minidisc, cassette e picture disc, archivi della BBC svuotati per ascoltare audio inediti, i filmati della leggendaria 'Radio Caroline' che ispirò il film 'I Love Radio Rock', e la possibilità di ascoltare anche un estratto da un bootleg di Patti Smith. Nell'ala 'Treasures Of The British Library' l'attenzione è tutta sui manoscritti, di figure come Da Vinci e Shakespeare, ma anche del gotha della musica classica e, per quel che maggiormente ci interessa, dei Beatles con testi scritti a mano, lettere, e altri documenti dei Fab 4 provenienti dalla collezione di Hunter Davies, biografo ufficiale della band. Le lancette dell'orologio scorrono, l'orario del volo di rientro è abbastanza distante ma meglio essere prudenti ed ecco allora l'ultima volata verso Camden, uno degli epicentri dell'underground londinese che, anche se a tratti con sufficiente difficoltà, cerca di resistere alla mutazione in semplice mercatino turistico o almeno di far leva sul forte legame con la sottocultura della zona. Un viavai senza fine di accenti che sosta ora davanti la statua della local hero Amy Winehouse che nei dintorni scriveva la sua tragica storia, ora davanti la scalinata sfondo del primo album dei The Clash (occupata dai nostri arcieri in modo molto punk infischiandosene della barriera) e nello store dellla Dr. Martens con annessa esposizione proveniente dagli archivi di Joe Strummer e stivali autografati da artisti come Buzzcocks e Siouxsie. Un weekend non può contenere tutto il rock che c'è in città, in eterno conflitto tra glamour e spirito bohemien, ma per tutti gli arcieri presenti è stato un tour de force che non verrà dimenticato tanto facilmente.

KASABIAN - L.S.F. (Lost Souls Forever) - live @ The O2 Arena, London, 2/12/2017

KASABIAN - L.S.F. (Lost Souls Forever) - live @ The O2 Arena, London, 2/12/2017