04 gennaio 2024

Sharon Osbourne non esclude un ritorno dell'Ozzfest

Il tour organizzato dagli Osbournes ha chiuso i battenti nel 2018. a causa di "manager troppo avidi"

Sharon Osbourne ha aperto alla possibilità di riportare in tour Ozzfest, il festival organizzato da Ozzy Osbourne che, nel corso degli anni, ha visto esibirsi in line up alcuni dei nomi più interessanti della scena rock e metal mondiale.

Un progetto che, nato a metà degli anni '90 come tour, è stato riconvertito in evento unico nel 2013 prima di chiudere definitivamente nel 2018.

Il motivo, spiega la moglie e manager di Ozzy Osbourne, è da ricercarsi nell'avidità dei manager che ha reso insostenibile la realizzazione dello show.

Lo scorso anno l'Ozzfest si era tenuto in una bizzarra e sperimentale versione virtuale realizzata all'interno del metaverso.



Gli anni dell'Ozzfest

A metà degli anni '90 Ozzy Osbourne e sua moglie Sharon diedero vita a Ozzfest, un festival annuale che aveva l'intenzione di radunare nello stesso cartellone i nomi più interessanti del panorama rock e metal mondiale.

Nato inizialmente come show nei soli Stati Uniti, Ozzfest rapidamente cominciò ad andare in tour anche all'estero con date nel Regno unito, in Europa e anche in Giappone.

Nel corso degli anni, Ozzfest ha ospitato chiunque, dagli Slipknot a Marilyn Manson ed Iron Maiden - con tanto di feud con Bruce Dickinson nato proprio in quell'occasione - trasformandosi man mano in un evento singolo, incrociando il proprio percorso anche con il nascente Knotfest.

L'ultima edizione in presenza è stata quella del 2018 che si è tenuta al Forum di Inglewood, in California e nel 2022 il brand è stato ripreso per una particolare edizione virtuale.

L'Ozzfest venne inserito all'interno del Metaverse Music Festival, un evento globale realizzato nel metaverso di Decentraland. Oltre ad Ozzy Osbourne, l'Ozzfest ha visto la partecipazione virtuale di Megadeth, Black Label Society, The Raven Age, Skid Row, Britof e i Motorhead di Lemmy che, scomparso nel 2015, è apparso - come Ozzy - in forma di avatar virtuale.


Sharon Osbourne non esclude un ritorno dell'Ozzfest

L'avidità dei manager

Intervenendo nel podcast di famiglia The Osbournes, Sharon si è detta pronta a riportare on the road Ozzfest che, spiega, è stato cancellato principalmente a causa delle folli richieste dei manager.

Secondo la manager e moglie di Ozzy, è assolutamente possibile che venga organizzato un nuovo tour dell'Ozzfest e da parte sua c'è tutta la volontà di farlo.

Il problema principale riguarda le richieste economiche delle band che, dice, sono gestite da manager sempre più avidi e che, secondo la figlia Kelly, sono assolutamente distanti dalla realtà.

"E' bello che ora ognuno abbia il proprio evento e ognuno possa fare ciò che vuole ma c'è un problema. Perché, quando si tratta di noi, tutti pensano che siamo multimiliardari e i manager che vogliono proporre le loro band si sentono in diritto di chiederci cifre esorbitanti per farle suonare al festival?".

Già in un altro episodio del podcast Sharon aveva sottolineato come l'avidità dei manager sia stata la causa principale della fine del festival. "Gli artisti erano nostri amici ma i manager pensavano che noi stessimo guadagnando miliardi ma non era così. Hanno cominciato ad essere sempre più avidi e sì, abbiamo avuto un guadagano, ma non così importante. Gli aventi hanno cominciato a chiederci sempre di più e la cosa era diventata antieconomica".



Il supporto agli emergenti

L'idea, propone Ozzy, potrebbe essere quella di concentrarsi su band emergenti cosa che, secondo Sharon, avrebbe senso per un palco secondario, un 'baby stage', ma servirebbe comunque coinvolgere i nomi grossi: "Puoi farlo ma avrai sempre bisogno degli headliner. Del resto è quello il motivo per cui lo abbiamo fatto, dare spazio a nuove band ma è molto difficile per artisti quasi sconosciuti salire su un palco davanti a 50.000 persone. E' intimidatorio".

"Dovresti averne davanti 5.000 e poi, poco per volta, cambiare di palco e arrivare a suonare davanti a 60.000", ha aggiunto. "Per le band più piccole è qualcosa di davvero complicato".

Un format, quello dell'Ozzfest, che secondo Jack Osbourne, è oggi imitato da altri eventi - il riferimento è forse al Knotfest - "Beh, sono le stesse band che suonano in giro, ed è questo il bello. Abbiamo iniziato questa cosa, altri lo hanno preso ed è comunque fantastico per la scena".