08 gennaio 2024

(Sittin'On) The Dock Of The Bay, l'ultima hit di Otis Redding prima della tragedia

L'8 gennaio 1968 usciva (Sittin'On) The Dock Of The Bay, la hit di Otis Redding registrata poco prima del tragico incidente che gli costò la vita

La storia della musica non è certo avara di casi in cui, talenti giganti sono vissuti troppo poco per poter essere in grado di comunicare tutta la musica che li attraversava.

Uno di questi è sicuramente Otis Redding che, scomparso a soli 26 anni, riuscì ad immortalare con la sua voce alcuni dei più grandi classici soul di tutti tempi.

Brani come 'These Arms Of Mine' e, soprattutto, '(Sittin'On) The Dock Of The Bay', capolavoro avvolto dalla tragedia che venne registrato solo tre giorni dopo l'incidente aereo che costò la vita al cantante americano.

Otis Redding e la pace del molo di Sausalito

L'8 gennaio del 1968 Otis Redding pubblicò '(Sittin'On) The Dock Of The Bay', uno dei classici della musica soul ed R'n'B e tra le più grandi hit della Stax Records, etichetta che si contendeva con la Motown lo scettro di label di riferimento per il genere.

Un disco circondato dalla tragedia legata alla scomparsa di Redding, precipitato con un aereo solo tre giorni prima di aver registrato il brano scritto insieme al chitarrista Steve Cropper.

Nell'estate del 1967, Redding si era mostrato in tutta la sua grandezza al Pop Music Festival di Monterey, dove aveva fatto capire a tutti di essere pronto ad essere la prossima stella della musica soul.

Impegnato con una tabella di marcia serratissima, Redding approfittò di una serie di show in programma a San Francisco per trovare un po' di tempo da dedicare alla scrittura di nuova musica.

Otis cominciò a buttare giù i primi versi di Dock Of The Bay in agosto quando, per riprendersi dall'estenuante tour con i Bar-Keys, venne ospitato dall'impresario Bill Graham a Sausalito, in California.

Lì Graham possedeva una 'houseboat', una casa galleggiante attraccata al porto di Waldo Point, dove Redding cercò di mettere nero su bianco le sensazioni rilassanti che provava mentre sedeva sul molo di cui parla nel testo.

Un momento di pausa che permise all'artista di staccare la spina e strimpellare tra le onde mentre guardava la danza delle barche che popolavano il porto.


Il fischio di Otis

Il brano venne poi arricchito con nuovi versi appuntati da Otis Redding ovunque nel corso dei mesi, dai fogli ai tovaglioli dei ristoranti, fino a quando non si incontrò nuovamente con Steve Cropper a Memphis, negli studi della Stax.

Lì, nel novembre del 1967, Redding  completò insieme al chitarrista sia i versi che la struttura musicale di '(Sittin'On) The Dock Of The Bay'.

Tra gli elementi più caratteristici della canzone, senza ombra di dubbio, c'è il fischiettio che accompagna tutta la coda. Un effetto che, nella mente di Otis, completava perfettamente quello del canto dei gabbiani che erano soliti volare sulle acque della baia.

Vennero registrate circa tre take ma, racconta Cropper, la realtà è che Otis non era in grado di fischiettare. Dopo una prima prova, abbastanza rivedibile, successe qualcosa e dalle labbra del cantante uscì un fischio dolce, perfetto, 'come se fosse stato guidato da qualcuno', qualcosa che non aveva mai fatto e che non sarebbe mai più stato in grado di rifare.

Qualcosa che, dice il chitarrista, sarebbe diventato difficile da replicare in caso di esibizione dal vivo.

(Sittin'On) The Dock Of The Bay, l'ultima hit di Otis Redding prima della tragedia

Il tragico epilogo di Dock Of The Bay

Ma Otis Redding non riuscì mai a portare sul palco '(Sittin' On) The Dock Of The Bay'.

Cropper e il resto della band avevano registrato con lui per un paio di settimane, approfittando dell'assenza di live in programma e di un periodo di riposo dovuto ad un'operazione alla gola.

Unico momento di pausa prima che, solo pochi giorni dopo, Otis tornasse nuovamente a girare gli Stati Uniti da club a club.

Il brano non venne mai realmente completato e, dopo averlo registrato, venne messo in archivio in attesa di realizzare la versione definitiva.

Otis stava pensando infatti di fare alcune modifiche, ad esempio aggiungendo dei cori che lo allontanassero dalle classifiche pop mantenendolo maggiormente nel territorio soul e R&B ma l'ultima versione, quella in cui vennero registrate le sovraincisioni di chitarra, è datata 7 dicembre 1967.

Subito dopo le sessioni per (Sittin'On)The Dock Of The Bay, Redding si rimise in marcia e partì in tour. Dopo aver registrato un'esibizione per il programma TV Upbeat a Cleveland, Otis e la sua band suonarono tre show nel giro di due giorni al Leo's Casino e poi salirono a bordo del suo Beechraft H18.

L'aereo era diretto a Madison, Wisconsin, dove il 10 dicembre si sarebbero dovuti esibire al Factory per uno show che, purtroppo, non ebbe mai luogo.

Nonostante la nebbia e il maltempo, il pilota si mise in volo ma, a pochi km dalla destinazione, il velivolo si schiantò nel Lago Monona ghiacciato.

Nell'incidente persero la vita Otis Redding, il pilota Richard Fraser, l'assistente Matthew Kelly e tutti i Bar Keys ad eccezione del trombettista Ben Cauley, unico superstite.

Cropper rimise mano alle registrazioni aggiungendo il canto dei gabbiani e lo scroscio delle onde, proprio come avrebbe voluto ad Otis, e consegnando alla storia una delle hit più serene e tragiche allo stesso tempo.