06 marzo 2024

Timothée Chalamet vuole creare un universo cinematografico musicale

L'attore americano, che interpreterà Bob Dylan in un biopic di prossima uscita, ha invitato sul set l'Elvis Austin Butler

Timothée Chalamet, interprete di Bob Dylan nel biopic di prossima uscita "A Complete Unknown", vorrebbe invitare l'amico e collega Austin Butler sul set delle riprese.

Butler, diventato celebre per il suo ruolo da protagonista nella pellicola di Baz Luhrmann dedicata ad Elvis, è, insieme a Chalamet, tra i protagonisti di "Dune 2", attualmente nelle sale di tutto il mondo.

Il possibile cameo di Butler sul set del film ispirato alla vita di Bob Dylan potrebbe dare vita ad un vero e proprio 'universo musicale', sulla falsariga di quello dei supereroi del grande schermo.

L'universo cinematografico di Chalamet e Butler

Fino ad ora si è sempre parlato del 'Marvel Cinematic Universe' e di come diversi personaggi dei fumetti intrecciassero le proprie avventure sul grande schermo ma, il futuro, potrebbe riservare qualcosa di interessante anche a chi vede le rockstar come dei supereroi.

La suggestione arriva da Timothée Chalamet, star americana che indosserà i panni di Bob Dylan in " A Complete Unknown", il primo biopic ufficiale sul leggendario cantautore americano.

L'attore newyorkese, tra i più in voga ad Hollywood, è attualmente impegnato nella promozione di "Dune 2", nuovo capitolo del franchise di fantascienza attualmente nelle sale di tutto il mondo.

Con lui nel film anche Austin Butler, talento che i più hanno imparato a conoscere grazie alla sua interpretazione di Elvis Presley in "Elvis" di Baz Luhrmann, ruolo che gli è valso anche una nomination agli Oscar come miglior attore.

Il rapporto tra i due giovani attori si è stretto al punto da spingere Chalamet ad invitare Butler sul set di "A Complete Unknown" e a ipotizzare una situazione che veda Dylan ed Elvis incrociare i passi dando vita ad un universo musicale inedito.

Parlando con NME di come abbia sfruttato continuamente la 'testa' di Butler per ottenere dei validi suggerimenti che gli consentissero di interpretare al meglio una leggenda come Dylan, Chalamet ha invitato l'amico sul set.

"Non vedo l'ora che arrivi il film. Mi piacerebbe essere tutti i giorni sul set per poter vedere la magia che accade davanti ai miei occhi", ha risposto Butler.

Una suggestione che Chalamet ha raccolto e approfondito: "Mi piacerebbe ci fossi! C'è un personaggio di Elvis che appare, anche se molto brevemente, nel biopic su Johnny Cash (Walk The Line). Mi piacerebbe riuscire a fare qualcosa del genere e creare un universo cinematografico musicale".


Elvis e Dylan si sono mai incontrati ?

Ma Elvis e Dylan si sono mai incontrati nella realtà? Sulla questione c'è incertezza, meno sul fatto che 'The King' sia stato importante per Dylan.

In un'intervista a US Weekly nell'87, Dylan dichiarò: "Quando ho ascoltato la voce di Elvis per la prima volta ho capito che non avrei mai lavorato alle dipendenze di nessuno e che nessuno mi avrebbe comandato. Ascoltarlo per la prima volta è stato come evadere da una prigione".

C'è addirittura una canzone dall'album di Dylan del 1970 "New Morning", 'Went To See The Gypsy", che qualcuno dice essere ispirata ad un incontro avvenuto in un hotel tra i due dopo un concerto.

Tuttavia la verità sembrerebbe essere che, pur essendo grande fan del Re del Rock'n'Roll, Dylan non avrebbe mai voluto incontrarlo.

In un'intervista a Rolling Stone il cantautore ha raccontato che in diverse occasioni ci fu la possibilità di conoscere The King ma di aver sempre rifiutato: "Non l'ho mai incontrato perché non volevo farlo. Era nel suo periodo da attore negli anni'60 in cui sfornava un film dopo l'altro. Era in disgrazia in quel periodo e non è mai tornato davvero lui fino al comeback del '68. I Beatles lo incontrarono, George Harrison mi raccontò la scena ma era una sorta di re americano. Era stato superato dalla scena musicale in quel periodo, nessuno comprava i suoi dischi, i ragazzi non erano interessati nelle sue cose. Quando ci siamo trovati ad Holywood, per due o tre volte ha mandato membri della Memphis Maphia a prenderci per incontrarlo ma abbiamo sempre rifiutato. Lo trovavo sconveniente, non volevo vederlo in quel modo, volevo il suo potere mistico catapultato da una stella ardente sul suolo americano, quello che ci aveva aveva aperto tutte le possibilità della vita".

Timothée Chalamet vuole creare un universo cinematografico musicale
PHOTO CREDIT: Crediti: Marechal Aurore/ABACA / Ipa-Agency. Net / Fotogramma

Quello che sappiamo sul biopic di Bob Dylan

Il lavoro di preparazione di Chalamet è stato talmente approfondito da averlo spinto a trasferirsi dalla sua New York ad un appartamento in affitto di Woodstock - proprio come fece Dylan quando fuggì dalla fama - per cercare di creare un legame ancora più intimo con il cantautore.

Oltre a Chalamet, A Complete Unknown vedrà protagonisti Monica Barbaro nei panni di Joan Baez, Elle Fanning nei panni di Sylvie Russo e Benedict Cumberbatch nei panni di Pete Seeger.

Diretto da James Mangold, "A Complete Unknown" ha visto il coinvolgimento diretto dello stesso Dylan che ha fornito al team di produzione spunti e consigli per la scrittura delle scene.

Nei mesi scorsi, il regista ha svelato ulteriori dettagli a proposito del film, svelando che la pellicola si concentrerà su una finestra temporale abbastanza specifica.

La scelta, ha spiegato Mangold, è stata fatta per evitare il tentativo inutile di racchiudere tutta la lunga vita di Dylan in sole due ore di pellicola e condivisa dallo stesso cantautore.

"La ragione per cui Bob è stato così di supporto al progetto è stato perché, come in tutti i casi di quelli che credo siano i migliori film biografici, non è mai il racconto dalla nascita alla morte quanto, piuttosto, di un periodo specifico", ha detto.

E il periodo in questione, da quello che sappiamo, è quello che va dall'arrivo di Bob Dylan a New York quando era solo un ragazzo, alla fine degli anni '60, fino alla trilogia elettrica, il successo mondiale e il temporaneo ritiro dalle scene nella sua casa di Woodstock.

"Si guarda nell'insieme a questo periodo storico, nei primi anni '60 a New York. Questo ragazzo di 17 anni, con 16 dollari in tasca, fa l'autostop per raggiungere New York e incontrare Woody Guthrie che è in ospedale e sta morendo", ha spiegato Mangold. "Canta a Woody una canzone che ha scritto per lui e fa amicizia con Pete Seeger, che per Woody è come un figlio, e Pete gli procura show nei club dove incontra Joan Baez e tutte le persone che fanno parte di questo mondo. E' la storia di questo vagabondo del Minnesota che, con un nuovo nome e una nuova vita, diventa una star, firma con la più grande casa discografica del mondo nel giro di un anno e, dopo tre, fa vendite record rivaleggiando con i Beatles".