10 luglio 2017

You Me At Six: "Il guitar rock non è morto"

La band inglese sarà con i Biffy Clyro al Flowers Festival di Collegno (TO) il 17 luglio e al Rimini Park Rock il 18

Su Radiofreccia li ascoltate sempre con piacere, arrivano ora in Italia i You Me At Six che suoneranno lunedì 17 luglio al Flowers Festival di  Collegno (Torino) e il 18 al Rimini Park Rock, in entrambe le date con i Biffy Clyro e per il live romagnolo anche con i Fast Animals And Slow Kids, una delle più energiche realtà del rock italiano. 

Milioni di copie vendute, primi posti in classifica, live in tutto il mondo e un album pubblicato nel 2017, “Night People” che cerca di riportare in studio proprio la carica dei live della band inglese: “Ci piace provare a fare cose nuove in ogni disco - raccontano ai microfoni di Radiofreccia - e quando Jacquire King, che ha prodotto il disco, ci ha chiesto se avessimo mai registrato ‘live’ in studio,  ci siamo gasati perché suoniamo live da tanto tempo e volevamo qualcosa che catturasse il momento nella sua forma naturale. Non c’era intenzione di andare controcorrente, alcuni dei nostri artisti preferiti suonano live in studio, e  quei dischi hanno un sound speciale. L’effetto è quello di tutti noi insieme, seduti in una stanza, che suoniamo proprio come dovrebbe fare una band, con tutti gli errori umani e le imprecisioni che questo comporta e che rendano questo disco caratteristico.

Ma cosa deve avere un live per essere davvero speciale secondo i YMAS e quale canzone preferiscono suonare dal vivo? “Per quanto ci riguarda c’è sempre la voglia di salire sul palco e intrattenere il pubblico,e se dall’ altra parte troviamo persone partecipative che battono le mani, salgono sulle spalle degli altri o semplicemente cantano con noi e si divertono è fatta. Secondo noi uno show, per essere memorabile, deve avere grandi canzoni e regalare al pubblico dei momenti speciali di cui parleranno anche dopo. Una delle canzoni preferite da suonare live al momento è forse ‘Take On The World’. Sembra che recentemente molte persone siano entrate in sintonia con questa canzone e la sensazione di sapere che unisce le persone ovunque è fantastica".


You Me At six

Sempre più spesso capita che il rock chitarristico inglese venga dato per morto, vista anche la sempre più forte presenza di hip hop e grime nel pop britannico, anche se alla fine si tratta di evoluzione, cosa ne pensate?

“Quando qualcuno parla di morte delle chitarre è fastidioso. Anche le band più grosse e famose al mondo, che suonano le chitarre, non danno una chance e dicono che non ci sono più guitar band decenti in giro. Una band è buona se fa buoni dischi, è tutto ciò che conta e ci sono ancora un sacco di band valide là fuori. Ognuno evolve con il passare del tempo e la cosa esaltante è proprio il dove arriveranno, quindi non depennare mai alcun tipo di musica perché potresti essere sorpreso”.

 Che ruolo hanno i vari servizi di streaming e il modo di fruire musica attraverso playlist in tutta questa contaminazione?

"I servizi di streaming, più che altro, stanno aiutando le persone a scoprire nuova e fantastica musica senza dover davvero metterli in condizione di cercare nuovi artisti. Normalmente si trova sempre qualcosa, e non si può dire che non sia un bene".

A proposito di contaminazione avete fatto remixare il vostro singolo ‘Take On The World’ al duo Alungeorge, come vi siete incontrati?

“In verità abbiamo fatto il college con George, quindi c’era già un nesso tra di noi prima ancora che accadesse tutto. Normalmente i nostri remix sono fatti da qualcuno che non abbiamo mai incontrato prima, ma quando abbiamo deciso di remixare questo brano abbiamo subito pensato che George avrebbe fatto un grande lavoro perché ha un grande orecchio per fare piccole modifiche e aggiungere dettagli che rendono unico un remix, ed è proprio ciò che ha fatto in questo caso”.

Visto che siete su Radiofreccia vi chiedo, ricordate la prima volta che avete ascoltato una vostra canzone alla radio?

“Ricordo la prima volta che abbiamo ascoltato una nostra canzone su BBC Radio 1, durante una nostra intervista. Ascoltare una cosa sulla quale hai speso tanto lavoro essere suonata sulla stazione radio più importante del Regno Unito è stata una sensazione strana e surreale, ma allo stesso tempo eccitante, al pensiero che tantissime nuove persone potessero entrare in contatto con la nostra band per la prima volta".

Josh è risaputamente sempre in prima linea contro il secondary ticketing, credete ci siano stati miglioramenti in Gran Bretagna su questo fronte?

“Di sicuro c’è stata molta più pressione per cercare di fermare il secondary ticketing, il che è grandioso, ed è anche questo il motivo per cui Josh ha usato la sua posizione per cercare di rendere le persone più consapevoli sulla situazione e cercare di apportare cambiamenti non solo per le persone che comprano i nostri biglietti, ma quelli di qualsiasi artista. Ci vorrà del tempo, ma il fatto che ora se ne parli sempre di più non può che essere di aiuto”.

Ultima domanda di carattere ludico: suonerete a Torino e so che siete grandi tifosi di calcio e dell'Arsenal in particolare. Cercherete di visitare lo Juventus Stadium? Inoltre ho visto che in passato avete suonato in concomitanza con eventi di wrestling e che siete andare a vedere dei match a ridosso dei vostri concerti. Vi piacerebbe avere qualche pezzo come ingresso di un wrestler e, nel caso, quale?

 “Assolutamente, speriamo davvero di riuscire a trovare il tempo per visitare lo stadio della Juventus. Per quanto riguarda il wrestling sarebbe figo e due brani adatti potrebbero essere 'Room To Breathe' o 'Bite My Tongue', visto che sono tra le più ritmate".


You Me At Six - Take On The World (Live at Ally Pally)

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