02 marzo 2017

2 marzo 1942: Nasce Lou Reed, "l'Angelo del Male" del rock

La sua vita e la sua carriera segnati da un elettroshock negli anni dell'adolescenza

Non era previsto dal destino che Lou Reed diventasse un simpatico, saggio centenario. Eppure ce l'aveva messa tutta per raddrizzare la sua vita "obliqua", almeno negli ultimi tempi, quando aveva trovato una sorta di serenità definitiva accanto alla moglie Laurie Anderson. Quello che per anni era stato additato come "l'Angelo del Male" del rock'n'roll se ne andò nell'autunno del 2013, a 71 anni. Oggi ne compirebbe 75. Fino a un'ora prima di morire per un cancro al fegato (inutile un trapianto pochi mesi prima) Lou aveva svolto con determinazione i suoi esercizi di tai-chi. Il suo maestro lo omaggiò: "Un combattente, fino all'ultimo". La sua cifra artistica e l'intera esistenza erano stati marchiati da un elettroshock cui era stato sottoposto da adolescente per tentare di "curare" la sua bisessualità. Non superò mai quel trauma, ma cercò di elaborarlo in dischi memorabili: come quello d'esordio dei Velvet Underground, la copertina con la banana firmata dal mentore Andy Warhol, il fruttuoso conflitto creativo con John Cale, e in mezzo la musa della band, l'algida Nico.


Lou Reed

Il successo solista gli arrise nei primi anni Settanta, quando l'amico David Bowie produsse per lui l'album "Transformer" (quello con "Walk on the Wild Side", "Vicious", "Perfect Day", "Satellite of Love") mentre poco più tardi Reed alzò l'asticella delle sue ambizioni con un concept di sapore brechtiano, "Berlin". Burrascosa fu la sua tournée italiana del 1975, in un Paese che continuò però ad amare, e in cui furono registrate altre sue esibizioni live. Prima della sua scomparsa, il connubio con i Metallica nell'ostico rock espressionista di "Lulu", una rivisitazione dal teatro di Alban Berg. A Reed si deve anche il prodotto più inascoltabile della storia mondiale del rock, il doppio "Metal Machine Music" che consisteva solo in un fastidioso, ininterrotto feedback. Ma Lou l'aveva inciso solo come provocazione contrattuale contro l'establishment discografico.