25 maggio 2021

25 maggio 1978, l'ultima esibizione di Keith Moon con gli Who

Keith Moon saliva per l'ultima volta sul palco con gli Who il 25 maggio 1978 per le riprese del documentario "The Kids Are Alright". Morirà nel settembre dello stesso anno

Il 25 maggio del 1978 gli Who entravano nei Shepperton Studios di Londra per riprendere un mini show per il documentario "The Kids Are Alright" che sarà l'ultima esibizione con la band di Keith Moon prima della sua morte.

Le riprese per The Kids Are Alright

Erano in pausa dai tour da circa un paio di anni gli Who quando decisero di fare una reunion nel dicembre del 1977 per consentire al regista Jeff Stein di effettuare delle belle riprese per il documentario "The Kids Are Alright".

Canzoni come 'Baba O'Riley' e 'Won't Get Fooled Again' non potevano mancare, Stein lo sapeva ma il risultato non fu di suo gradimento, quindi chiese alla band di salire sul palco un'altra volta.

La data per una nuova ripresa, un nuovo set intimo e potente allo stesso tempo, era stata fissata per il 25 maggio del 1978 agli Shepperton Studios di Londra.

Keith Moon, all'epoca aveva 31 anni, era un batterista esplosivo, travolgente, uno che portava la sua vita senza controllo dietro i tamburi e solo lì riusciva a domare quella furia senza limiti che era il suo essere.

La vita di 'Moon The Loon' era però un disastro ed i suoi problemi con le dipendenze erano arrivati ad un punto tale da renderlo molto inaffidabile tanto che Pete Townshend era terrorizzato all'idea che Moon rovinasse il progetto a causa delle condizioni.


L'ultima esibizione di Keith Moon con gli Who

Alla fine, però, il chitarrista e songwriter degli Who decise di provare a registrare il mini live per The Kids Are Alright. Dopo la falsa partenza del 1977, per il maggio 1978 la band provò a suonare un set ridotto, solo 9 canzoni davanti a un pubblico ristretto: l'apertura e chiusura con i due take di My Wife, una cover di Summertime Blues di Eddie Cochran e alcune tra le hit più famose degli Who come My Generation, I Can't Explain e Won't Get Fooled Again.

Una volta tornati in camerino dopo le riprese, però, proprio la travolgente Won't Get Fooled Again non aveva convinto il regista. La band era esausta, Moon era presente ma innervosito dalle varie prove, dalle earphones che continuavano a cadere obbligando i tecnici a fasciargli la testa con il nastro adesivo.

Stein, però, non era ancora soddisfatto, aveva la sensazione che un pezzo come Won't Get Fooled Again dovesse chiudersi diversamente, che non avesse una 'fine definitiva'.

La cosa suona sinistra, con il senno di poi, e gli Who tentarono di evitare quell'ultimo inchino. Townshend discusse con il regista chiedendogli cosa avrebbe dovuto fare per accontentarlo, forse morire sul palco ?

La band, alla fine, accettò di salire un'ultima volta sul palco e suonare di nuovo Won't Get Fooled Again, la suonarono al massimo. Townshend saltava sul palco, faceva mulinelli, volteggi e scivolate sulle ginocchia, tutte immagini riprese e rimaste impresse nella memoria.

Entwistle lì a lato tranquillo come suo solito, un musicista prodigioso a dare equilibrio al caos che gli si sprigionava incontro, Daltrey una furia mentre canta e dimena il microfono in ogni lato del palco

Un'esplosione di potenza i cui tempi sono dettati da Keith Moon che sembrava essere in una condizione meno disastrosa del previsto ma appariva evidentemente fuori forma, furioso e ingabbiato allo stesso tempo.

Dopo l'esibizione Moon superò la batteria, fece un inchino, salutò il pubblico ristretto presente stringendo mani per quello che sarebbe stato il suo ultimo saluto ai fan. Quella fu sì, per lui, un finale definitivo proprio come chiesto pochi minuti prima dal regista. 


25 maggio 1978, l'ultima esibizione di Keith Moon con gli Who

La morte di Keith Moon

Nei mesi seguenti Moon cercò in qualche modo di affrontare almeno il suo alcolismo ma nel farlo perse per l'ennesima volta l'equilibrio, sempre in bilico in quella vita costantemente precaria che lo aveva accompagnato da sempre.

Ad agosto gli Who pubblicarono il primo album in tre anni, "Who Are You", un disco in cui il contributo di Moon era stato difficoltoso a causa della sua inaffidabilità dovuta agli abusi di alcol e droghe e anche la foto di copertina in cui il batterista è nascosto da una sedia è stata scattata in quel modo proprio per coprire un fisico appesantito e poco in linea con l'immagine da rockstar della band.

Keith voleva diventare sobrio senza dover entrare in un ospedale e per riuscire a controllare la voglia di alcol gli fu prescritto un farmaco che ebbe l'effetto desiderato . Il dottore, però, non era al corrente dello stile di vita senza controllo di Moon e non considerò gli effetti collaterali e la tendenza a dare dipendenza, specialmente per un soggetto del genere.

La sera del 6 settembre 1978 Keith Moon partecipò ad un party organizzato da Paul McCartney per festeggiare il compleanno di Buddy Holly, delle cui canzoni aveva comprato i diritti, e per mostrare a tutti gli invitati un'anteprima del film "The Buddy Holly Story".

Dopo essere tornato al suo appartamento con la sua compagna, la modella svedese Annette Walter-Lax, il batterista degli Who assunse 32 pasticche del sedativo prescritto per frenare la sua voglia di alcol - la dose consigliata era di massimo tre al giorno - e si addormentò, per sempre.