03 febbraio 2021

3 febbraio 1959, 'The day the music died'

Il 3 febbraio 1959 le promesse del rock Buddy Holly, Ritchie Valens e The Big Bopper morivano in un incidente aereo che venne ricordato come 'The day the music died' nella hit di Don McLean 'American Pie"

Il 3 febbraio 1959 il mondo del rock'n'roll veniva colpito da un incidente dall'impatto enorme per il futuro della musica americana, un volo maledetto che in un colpo solo spezzò le giovani vite di promesse come Buddy Holly, Ritchie Valens e The Big Bopper. Un giorno che, ancora oggi, viene ricordato come 'The day The Music Died', il giorno in cui morì la musica, un episodio passato alla storia e nato da un inverno freddo, dei bus difettosi e una scommessa fatta durante un tour degli Stati Uniti.

Una semplice frase utilizzata da Don McLean per descrivere l'incidente nella hit del 1971 "American Pie" che negli anni è rimasta appiccicata a quel giorno, a quell'attimo in cui si polverizzò il futuro del rock.



Il Winter Dance Party

A soli 22 anni, nel 1959 Buddy Holly con i suoi The Crickets era già una delle più promettenti stelle del rock'n'roll americano: 'That'll Be The Day', 'Peggy sue', 'Oh Boy!', 'Rave On' sono solo alcune delle hit già piazzate in classifica dall'occhialuto musicista texano. Texano come lui, J.P. Richardson, alias The Big Bopper, prima disc jockey radiofonico e poi musicista, che di anni ne aveva 28.

Ritchie Valenzuela, meglio noto come Ritchie Valens, era invece un giovanissimo talento californiano che un anno prima, a soli 17 anni, aveva fatto ballare tutti con 'La Bamba', canzone rimasta nella storia come  prima vera hit rock'n'roll cantata in spagnolo.

Dopo aver terminato l'avventura con i Crickets pochi mesi prima, Buddy Holly aveva bisogno di liquidità per trasferirsi a New York con sua moglie Maria Elena che era in dolce attesa. Decise allora di tornare on the road mettendo in piedi una band composta da Tommy Allsup alla chitarra, Carl Bunch alla batteria e il celebre 'fuorilegge' Waylon Jennings al basso.

Il 23 gennaio 1959 i tre, insieme a Dion And the Belmonts e Frankie Sardo, partirono dalla Million Dollar Ballroom di Milwaukee per il Winter Dance Party, un tour che avrebbe dovuto portarli in giro nel Midwest degli Stati Uniti D'America per ben 24 tappe. Le promesse del rock'n'roll e le loro band in tour, insieme, per portare la musica che tanto aveva spopolato in quegli anni nei locali e nelle balere americane fino all'ultimo show del 15 febbraio a Springfield, Illinois.



L'antefatto

Tutti i musicisti del Winter Dance Party viaggiavano insieme utilizzando una carovana di tour bus che, però, cominciarono ad avere problemi tecnici sin dai primi giorni lasciando tutti a piedi a temperature sotto zero. A causa di un sistema di riscaldamento completamente inadeguato gran parte dei musicisti iniziò ad avere problemi di salute e ad essere colpita da sintomi influenzali.

Arrivati dopo un viaggio di oltre 500 Km a Clear Lake, nei pressi di Mason City nello Iowa, i promoter cercarono di aggiungere una data non programmata originariamente per infilare nel tour un altro show. Il manager di un club di zona, il Surf Ballroom accettò, a patto che le band si esibissero quella sera stessa.

Intanto Holly, frustrato per la situazione con i tour bus e con l'itinerario organizzato male, chiede che per la successiva data a Moorhead, nel Minnesota, di non rimettersi in cammino per altri 600 Km e che si trovasse una soluzione più veloce e comoda che li portasse direttamente sul luogo del concerto: un aereo.


Il volo e la sorte

Buddy Holly decide allora di fare da solo e organizza un volo charter fino a Fargo, località del North Dakota non lontana da Moorhead. Il mezzo era un Beechcraft 35 Bonanza che poteva ospitare solo tre passeggeri oltre al pilota, non c'erano abbastanza posti per ospitare tutti.

A quel punto, The Big Bopper, decide di chiedere a Waylon Jennings di prendere il suo posto a bordo dell'aereo perché influenzato , Jennings accetta e resta a terra.

Valens decide invece di giocarsi il posto a testa o croce con Allsup o, a seconda delle versioni, con Dion. La moneta lanciata dal DJ locale Bob Hale prima della partenza per l'aeroporto ha un vincitore. che col senno di poi avrebbe evitato di vincere: Valens potrà prendere il volo con Holly.

L'incidente

Dopo lo show i tre 'vincitori', Buddy Holly, Ritchie Valens e The Big Bopper vengono portati in auto al Mason City Municipal Airport dove il clima non è dei migliori con visibilità a 10 km e una leggera neve. Mancano pochi minuti all'una di notte quando il velivolo decolla ma dopo pochi chilometri si schianta a tutta velocità al suolo. Le motivazioni resteranno avvolte nel mistero, forse il pilota non aveva i giusti strumenti per affrontare le condizioni meteo o forse si prese lui la responsabilità di affrontare il maltempo.

I corpi di Holly e Valens sono sbalzati violentemente fuori dall'aereo, quello di The Big Bopper viene scagliato in un campo. Il pilota, Roger Peterson, rimane incastrato tra le lamiere.

Maria Elena Holly venne a sapere della morte di suo marito dai notiziari e per il trauma abortirà e da lì in poi venne imposto per legge che i nomi delle vittime di incidenti dovranno prima essere condivisi con i familiari e poi con i media, mentre il tour continuò. 

In un colpo, come una Superga del Midwest, le giovani promesse del rock'n'roll non ci sono più e il 3 febbraio 1959 verrà ricordato per sempre come il giorno in cui morì la musica.



3 febbraio 1959, 'The day the music died'