7 febbraio 1970: "Led Zeppelin II" primo in classifica UK

La band di Page e Plant alla conquista del mondo con l'album più heavy

Se la registrazione dell'album d'esordio era costata neppure duemila sterline, anche quella del successivo disco fu nel segno della precarietà: quanto meno di un piano di lavoro stanziale, dal momento che i Led Zeppelin, tra il gennaio e l'agosto 1969 dovettero affrontare il massacro di ben sette tour tra Europa e gli Stati Uniti. Non c'era alternativa: la carriera della più formidabile band rock con le radici affondate nel blues stava decollando in modo verticale. Nel giro di un anno, dopo la pubblicazione di "II", i concerti sarebbero stati organizzati non più nei club o nei piccoli teatri, bensì negli stadi. La "precarietà" degli impegni in studio fu determinata dalla vorticosa agenda di viaggio: una stessa canzone poteva essere stata composta durante le prove live, incisa magari a Londra e rifinita a New York. Il risultato fu straordinario: perché l'album (noto anche come "il bombardiere marrone" con riferimento alla sua copertina) divenne il punto di riferimento per tutta la scuola heavy e hard rock che ne sarebbe derivata. Non più cover, ma brani inediti composti dai Quattro. L'urgenza sessuale di "Whole Lotta Love" (che traeva spunto da un brano di Willie Dixon, come stabilì un procedimento legale del 1985), con il suo riff d'apertura, o l'assolo di batteria di John Bonham su "Moby Dick" o, ancora, i virtuosismi di Jimmy Page sulla Gibson in "Heartbreaker" hanno segnato la strada per migliaia di rockstar di lì a venire.

Uscito nell'ottobre 1969, "Led Zeppelin II" conquistò la vetta della classifica britannica il 7 febbraio 1970, scalzando "Abbey Road" dei Beatles. Nel giro di qualche mese vendette 12 milioni di copie. Lo slogan sui manifesti nei giorni della pubblicazione giurava: "Led Zeppelin, l'unico modo di volare". E in qualche modo diceva la verità.

Led Zeppelin - Whole Lotta Love (Live Video)

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