AC/DC e la storia di Highway To Hell

Il 27 luglio 1979 gli AC/DC pubblicavano l'ultimo disco con Bon Scott e il primo che li fece diventare delle superstar anche in America: Highway To Hell

Usciva il 26 luglio 1979 "Highway To Hell", sesto album in studio degli AC/DC e uno dei dischi leggendari del rock'n'roll. Vi raccontiamo la storia di un disco iconico ma nato da un periodo di incertezza e pressione per la band australiana.

Brutti, sporchi e cattivi

Nel 1978 gli AC/DC avevano già pubblicato cinque album in tre anni che dalla loro Australia gli avevano garantito un contratto con la Atlantic, che in quegli anni aveva sotto contratto gente come Led Zeppelin, Yes e Crosby,Stills, Nash&Young, e un buon successo in diversi territori.

Il rock è nel pieno della forma, vero, ma gli AC/DC erano qualcosa di più per essere capiti tanto dalla discografia quanto dal pubblico generalista dell'epoca abituato a tanto soft rock, brani intrisi di folk e blues o incuriosito dalla nascente disco americana.

Gli AC/DC erano brutti, sporchi e cattivi, erano pericolosi e rumorosi ben oltre il livello accettabile dalla massa ed è per questo che l'etichetta iniziò a fare pressioni per avere qualcosa di diverso da vendere. Qualcosa che potesse aiutare finalmente la band australiana a fare breccia definitivamente nel mercato americano ed entrare in classifica lasciandosi alle spalle una carriera da club sudati e calci negli stinchi.

Gli AC/DC erano una squadra compatta fatta per uccidere, con Bon Scott come testa d'ariete piena zeppa di eccessi e solidità al limite dell'intimidazione. Una macchina da guerra che macinava chilometri al ritmo senza fine che si addice ad una band rock in cerca di fama, un ciclo inarrestabile fatto di tour - disco - tour - disco che rischiava di mettere sotto tutti.

L'incontro con Mutt Lange

Come spesso accade in questi casi, fu la sorte a metterci lo zampino per trovare il produttore giusto. Il manager della band, Michael Browning, in quei giorni condivideva il suo appartamento di New York proprio con un giovane produttore, tale Mutt Lange che aveva centrato il primo posto nella classifica UK grazie a Rat Trap dei Boomtown Rats.

Dopo l'ok dell'etichetta, nella primavera del 1979 gli AC/DC e Lange si trasferirono a Londra per registrare il disco, accettando la sfida di dimostrarsi un minimo più aperti nei confronti del nuovo arrivato.

Le prime settimane passarono in uno scenario che sicuramente si sposava con l'etica degli AC/DC meglio che gli studi di registrazioni nelle ville in campagna e nei castelli di molte band anni '70. Una sala prove piccola, sporca e senza riscaldamento - a parte una piccola stufa a benzina - ambientazione perfetta per lo sporco rock'n'roll della band australiana.

In quel contesto così poco ospitale iniziò a prendere vita Highway To Hell con Lange che dettava il ritmo tenendo le sessioni serrate, uno stile completamente diverso rispetto alla coppia Vanda/Young che lasciava scorrere le prove con calma e con la possibilità di lavorare e rilavorare le tracce.

Per Highway To Hell gli AC/DC si trovarono sotto pressione, in primis da un punto di vista discografico, poi da un punto di vista di registrazione.

L'attenzione ai dettagli di Lange, poi, fu di grande aiuto per la band che riuscì a tirare fuori il meglio da ogni membro e a dare quel ritmo, quella dinamica, quel tocco in più che riuscì a portare il sound da quello di una rissa di strada in un vicolo buio a quello di una rissa di strada in mezzo alla gente fuori da un locale.

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