11 maggio 2021

Alice Cooper, le tre promesse alla sua band

Alice Cooper ha raccontato le tre promesse che fa sempre ad ogni nuovo membro della sua band (e che non sempre riesce a mantenere)

Alice Cooper ha un legame molto solido con i membri della sua band, una formazione che dagli anni '70 ad oggi ha visto transitare decine e decine di musicisti ai quali, però, il rocker di Detroit ha sempre fatto tre promesse.

Le tre promesse di Alice Cooper

Intervistato da Sydney Talyor per Metal From The inside, Alice Cooper ha raccontato del rapporto con la sua band rivelando quali sono le promesse che fa ogni volta che un nuovo membro entra nel gruppo.

Da metà degli anni '70 ad oggi di musicisti nella sua band Alice Cooper ne ha avuti a decine che a più riprese sono entrati ed usciti dalla band che accompagna in studio e dal vivo il rocker di Detroit ma, al di là dell'aspetto tecnico, ciò che univa e unisce tutti membri della band di Alice Cooper è il discorso che il loro capo ha fatto ad ognuno di loro prima di entrare a far parte della squadra, promettendo sempre le stesse tre cose, pur non essendo talvolta in grado di rispettare i patti.

"Ogni volta dico ai ragazzi della band che posso garantirgli tre cose suonando per me - ha detto Alice Cooper nell'intervista - e cioè che saranno pagati, che potranno visitare il mondo e che si procureranno delle cicatrici".

Per quanto l'ultima promessa possa sembrare bizzarra non è così strano se si considera il tipico show dal vivo di Alice Cooper pieno di effetti speciali, oggetti di scena ed elementi che, a volte, sfuggono al controllo dello shock rocker: "Sul palco abbiamo spade, abbiamo coltelli a serramanico, c'è di tutto - ha spiegato Cooper - e io sono abbastanza senza controllo, non guardo sempre la posizione degli altri sul palco e, ogni tanto, camminano troppo vicino e vengono colpiti. E vi posso garantire che non usiamo spade di gomma".


Alice Cooper, le tre promesse alla sua band

Gli incidenti di Alice Cooper

Del resto Alice Cooper è stato il diretto responsabile di un approccio teatrale e sensazionale nei concerti rock dal vivo che sin dagli esordi ha riempito di qualsiasi tipologia di effetti scenici tra fiamme, armi, mostri e serpenti. In alcuni casi, però, anche ad Alice la situazione è sfuggita di mano come quella volta che si ferì alla gamba utilizzando una spada appartenuta alla stella del cinema Errol Flynn: "Sono abbastanza bravo a maneggiarla ma una volta mi sono trafitto la gamba e quando sei sul palco carico di adrenalina ti fa male ma non così tanto. Il sangue zampillava e la gente pensava fosse uno scherzo e quindi, per il pubblico, l'ho tenuta lì per un attimo".

Se al momento dell'estrazione della spada il dolore non era fortissimo, a fine concerto arrivò la sofferenza ma, invece di farsi l'antitetanica, Cooper cercò un rimedio altrettanto cinematografico inondando la ferita di whisky "Perché è così che avrebbe fatto James Bond".

In un'altra occasione Alice rischiò addirittura di finire impiccato durante un concerto nel 1988 quando uno dei trucchi che avrebbero aiutato il musicista in uno dei suoi numeri da palco, quello della falsa impiccagione, andò storto.

La corda che avrebbe dovuto sorreggerlo, infatti, si spezzò ma Alice Cooper riuscì a muovere il collo in una frazione di secondo in modo da scivolare e finire al suolo invece di finire letteralmente impiccato davanti al suo pubblico.