All'asta la copia di "Double Fantasy" che Lennon firmò per il suo assassino

Servono 1,35 milioni di dollari per aggiudicarsi lo storico reperto

Era il pomeriggio dell'8 dicembre 1980. Quando Mark David Chapman vide uscire John e Yoko dalla residenza del Dakota Building, nel cuore dell'Upper West Side, si fece trovare pronto con una penna e la sua copia di "Double Fantasy". Lennon la autografò, e come per un presagio ripeté due volte al fan: "È tutto quello che vuoi?". Cinque ore più tardi, alle 22.40, l'ex Beatle ebbe la tragica risposta, quando al suo ritorno venne assassinato da Chapman, che dopo l'omicidio si consegnò placidamente alla polizia. Alla domanda degli agenti: "Lo sai cosa hai fatto?", rispose: "Certo, ho appena ucciso John Lennon". La foto che ritrae vittima e killer alle prese con la firma dell'album fece il giro del mondo. Quella copia di "Double Fantasy" fu poi rinvenuta da un giardiniere dietro a un vaso in portineria. L'uomo la consegnò agli inquirenti: sulla copertina, oltre all'autografo di Lennon c'erano le impronte digitali dell'assassino, che più tardi vennero codificate come prova con la sigla "WJT-2". Oggi quel disco va di nuovo all'asta, grazie alla casa specializzata Moments in Time che vuole tentare i collezionisti partendo da un prezzo di 1,35 milioni di dollari.

Non è la prima volta che lo storico reperto, forse l'esemplare più tragicamente prezioso del rock, va all'incanto. È passato di mano tra vari acquirenti a partire dal 1999, poi ancora nel 2003, 2010, 2012, e il suo costo è andato aumentando in modo esponenziale, come in un cinico investimento sul sangue versato da John. Curiosamente, a rivendicarne (invano) il possesso era stato lo stesso Chapman che in una lettera a un esperto di memorabilia, scritta in carcere nel 1986, chiedeva che tipo di valore potesse avere: "E il minimo che potrei fare è metterlo all'asta per qualche iniziativa di beneficenza", suggeriva l'omicida.

Tags