11 maggio 2022

Anche I Pink Floyd vendono il catalogo?

Stando a quanto riportato dalla rivista di economia Bloomberg, i rappresentanti dei Pink Floyd avrebbero cominciato le trattative per la cessione dei diritti sulle canzoni della band

I Pink Floyd potrebbero essere i prossimi, grandi artisti a cedere i diritti sul proprio catalogo musicale.

Dallo scoppiare della pandemia e con lo stop agli introiti dalla musica dal vivo, che si somma ai ricavi discografici sempre più esigui per gli artisti classici, tanti grandi nomi della musica hanno cominciato a cedere i diritti sulle loro canzoni.

Stando a quanto riporta la testata specializzata in economia e finanza Bloomberg, i rappresentanti dei Pink Floyd avrebbero cominciato la ricerca di potenziali acquirenti dello sterminato catalogo della band.

I Pink Floyd cedono il catalogo?

Dopo Bruce Springsteen, Bob Dylan, Neil Young e decine e decine di altri artisti, sembra che anche i Pink Floyd siano giunti alla conclusione che la scelta migliore da fare per la band è cedere il proprio catalogo.

Un modo per capitalizzare al meglio su carriere gigantesche che tanto hanno dato alla musica e che, oltre a permettere agli artisti di incassare immediatamente cifre importanti, permettono agli acquirenti di utilizzare la musica nel modo più disparato.

Bruce Springsteen è riuscito a vendere il suo catalogo per qualcosa come mezzo miliardo di dollari, Bob Dylan a poco meno, cifre che consentono agli artisti e alle loro famiglie di dormire sonni tranquilli, in vista di un futuro sempre incerto.

Secondo la testata di economia Bloomberg, i prossimi sulla lista sarebbero i Pink Floyd. "Rappresentanti della band hanno contattato già dei potenziali acquirenti", scrive la rivista specializzata che cita come fonte soggetti 'familiari con l' argomento ' .

A quanto pare, i contatti sono cominciati da pochi giorni e, proprio per questo, è ancora troppo presto per sapere quale sarà il risultato ma è facile immaginare che, nel caso tutta la band dovesse trovarsi d'accordo, si arriverà a chiudere l'accordo in tempi relativamente brevi per una cifra davvero notevole.


Anche I Pink Floyd vendono il catalogo?

I Pink Floyd per l'Ucraina

Un mese fa i Pink Floyd hanno pubblicato il primo brano inedito a nome Pink Floyd dai tempi dell'album "The Division Bell" del 1994. 'Hey Hey Rise Up', questo il titolo, vede David Gilmour e Nick Mason fare squadra con il bassista Guy Pratt e Nitin Sawhney alle tastiere per supportare il popolo ucraino.

Proprio dall'Ucraina arriva la traccia vocale di Hey Hey Rise Up che utilizza la voce di Andriy Khlyvynyuk della band ucraina Boombox estrapolata dal suo post Instagram che lo immortala mentre canta in Sofiyskaya Square a Kiev.

Le parole sono quelle di 'Oi u luzi chervona kalyna' (Oh, The Red Viburnum In The Meadow), un brano ucraino folk di protesta scritto durante la prima guerra mondiale, che è salito all'attenzione mondiale durante le scorse settimane, diventando un 'inno' cantato nelle piazze durante l'invasione Russa.

David Gilmour è particolarmente vicino al popolo ucraino, visto che ha nuora e nipoti ucraini aveva detto: “Noi, come molti altri, stiamo provando la rabbia e la frustrazione per questo vile atto in cui un pacifico e democratico Paese indipendente viene invaso e la propria gente uccisa da uno dei più grandi poteri del mondo”.

Parlando delle sue speranze per il brano Gilmour afferma “Spero riceva vasto supporto e visibilità. Vogliamo raccogliere fondi per beneficienza e alzare il morale. Vogliamo mostrare il nostro supporto per l’Ucraina e in questo modo dimostrare che gran parte del mondo pensa che sia totalmente sbagliato per un superpotere invadere il Paese democratico indipendente che l’Ucraina è diventata.”