27 marzo 2024

Anche Lars Ulrich e Chad Smith nel sequel di This Is Spinal Tap

E' attualmente in produzione il secondo capitolo del mockumentary cult uscito 40 anni fa. Tra i cameo, oltre a McCartney ed Elton John, anche i batteristi di Metallica e RHCP

Ci saranno anche Lars Ulrich e Chad Smith nel sequel di This Is Spinal Tap, il mockumentary cult che nel 2024 compie 40 anni.

I batteristi di Metallica e Red Hot Chili Peppers si aggiungono alla lista già incredibili di nomi che, secondo il regista Rob Reiner, prenderanno parte alla pellicola con un cameo.

Tra i nomi già noti, rivelati lo scorso anno proprio da Reiner, ci sarebbero Elton John e Paul McCartney.

Anche Lars Ulrich e Chad Smith nel sequel di This Is Spinal Tap

Con un tempismo perfetto sulla tabella di marcia, lo scorso mese sono cominciate a New Orleans le riprese per il seguito di "This Is Spinal Tap".

Il mockumentary - quindi un finto documentario su una band rock - arrivò originariamente nelle sale nel 1984 e per festeggiare i 40 anni il regista Rob Reiner e parte del cast hanno deciso di realizzare un sequel ricco di volti noti della scena rock.

Se lo scorso anno Reiner aveva rivelato le apparizioni di giganti come Paul McCartney ed Elton John e altri grandi nomi della scena americana come Questlove e Garth Brooks, nelle scorse ore è arrivata l'indiscrezione di altri due rockstar all'interno del film.

Tra i cameo del sequel di This Is Spinal Tap, ci sarebbero anche quelli di Lars Ulrich dei Metallica e Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers.

Il titolo provvisorio della pellicola, stando alle amministrazioni locali, è "Goodbye, Cleveland" - citazione di una scena della pellicola originale - e le riprese andranno avanti fino a metà aprile.


Anche Lars Ulrich e Chad Smith nel sequel di This Is Spinal Tap

La storia di This Is Spinal Tap

La storia, per chi non la conoscesse, racconta di un regista, Marty DiBergi, che decide di fare un documentario su una delle band più rumorose del Regno Unito, gli Spinal Tap. DiBergi segue gli Spinal Tap nel loro tour degli Stati Uniti che, nato come un trionfo, finisce per essere lo sfondo di un crollo verticale. Il successo volta le spalle alla band, il pubblico scompare, le vendite del nuovo album vanno a picco.

Tra problemi di scenografia, morti improbabili, e momenti tra il ridicolo e il verosimile, Spinal Tap è rimasto nell'immaginario del rock. Celebre l'espressione 'turn up to 11' per indicare a qualcuno di indicare il volume al massimo, derivata dall'amplificatore che Nigel utilizza nel film, talmente potente da superare il classico livello di 10.

Nel sequel Reiner ritornerà nei panni di Marty DiBergi e lo stesso faranno i protagonisti Christohpher Guest, Michael McKean ed Harry Shearer nei ruoli di Nigel Tufnel, David St Hubbins e Derek Smalls e 'La Tata' Fran Drescher che interpreta di nuovo l'addetta stampa Bobbi Flekman.

Tra le nuove aggiunte al cast, John Michael Higgins, Jason Acuña, Don Lake, Nina Conti, Griffin Matthews, Kerry Godliman, Chris Addison, Brad Williams e Paul Shaffer, musicista dei Blues Brothers e celebre membro del Saturday Night Live e del David Letterman Show.

Per Spinal Tap II i tre protagonisti stanno aiutando il regista a sviluppare una nuova storia e, a quanto si apprende, c'è già una storia di fondo: "La band ha suonato alla Albert Hall, a Wembley, in tutti paesi europei ma non hanno passato molto tempo insieme, di recente", spiega Reiner, "L'idea è che Ian Faith, il loro manager, sia morto. Nella realtà l'attore che lo interpretava, Tony Hendra, è morto. La vedova di Ian ha ereditato un contratto in cui c'era scritto che gli Spinal Tap avrebbero dovuto suonare un ultimo concerto e avrebbe fatto causa alla band in caso contrario. Dopo tanti anni e rapporti personali rovinati, la band tornerà insieme e sarà costretta a confrontarsi per suonare un ultimo show".