Andrew Watt parla della collaborazione con gli Stones

Il giovane produttore parla del lavoro su Hackney Diamonds dei Rolling Stones e dice di essere in studio anche con Paul McCartney

Andrew Watt - 32enne produttore che ha lavorato al nuovo album dei Rolling Stones - è stato intervistato dall'edizione USA di Rolling Stone proprio per parlare di Hackney Diamonds.

Watt è un vero talento che si è seduto in cabina di regia per alcuni dei nomi più grandi del pop e del rock come Miley Cyrus, Iggy Pop, Post Malone, Justin Bieber, Eddie Vedder, Elton John, Dua Lipa ed Ozzy Osbourne, che gli sono valsi anche dei Grammys.

Se in passato il giovane produttore newyorkese si era detto entusiasta all'idea di collaborare con Vedder - sta lavorando anche al nuovo disco dei Pearl Jam - i Rolling Stones hanno rappresentato qualcosa di completamente diverso.

Nell'intervista Watt, che per il disco è stato supportato anche dal sound engineer italiano Marco Sonzini (trovate l'intervista di Radiofreccia QUI), ha parlato della sua passione per gli Stones e del coinvolgimento di Paul McCartney.

In studio con McCartney

Nel raccontare come è nata la collaborazione, Watt ha anche di fatto confermato che sì, un nuovo disco di McCartney arriverà e il produttore sarà proprio lui.

"Quando Mick mi ha detto che a novembre sarebbe venuto a Los Angeles, ho visto l'agenda e ho detto 'cazzo, in quel periodo ho dei giorni prenotati con Paul McCartney!' e non c'è bisogno di spiegare perché non puoi cancellare un appuntamento con McCartney", ha detto Watt a Rolling Stone. "Allora ho richiamato Mick e gli ho spiegato il problema. Poi gli ho chiesto cosa se pensava fosse una buona idea coinvolgere Paul per suonare il basso su un brano. Lui ha risposto che sarebbe stato fantastico e anche Paul era d'accordo".

Di bassisti, in Hackney Diamonds, ce ne sono diversi. Con Darryl Jones in tour, il basso è stato suonato da Richards, da Stevie Wonder, che ha riprodotto le linee di basso con un Moog, allo stesso Watt che dice essere stato l'onore più folle della sua vita.

L'attenzione è sempre stata però su McCartney che, dice Watt, ha volontariamente coinvolto in un modo che confondesse tutti: "Tutti si sarebbero aspettati di sentirlo su una grande ballad come Depending On You o in qualche canzone soft per ricavare la classica melodia alla McCartney ma lui ama il rock. Quindi ho pensato di farlo suonare nel pezzo più punk rock del disco, il più rumoroso e lasciare che i ragazzi si divertissero".

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