28 maggio 2018

Arctic Monkeys, check out da Roma direzione Milano

Il report della seconda, trionfale, data al Roma Summer Fest in attesa del live al Mediolanum Forum del 4 giugno

Dopo la release di "Tranquility Base Hotel & Casino", il nuovo e controverso album degli Arctic Monkeys che ha dovuto scansare gli attacchi di chi lo considera come una sterzata troppo repentina nello stile della band, c'era grande curiosità su come i nuovi suoni da 'elevator music' si sarebbero integrati nel repertorio live della band. Al secondo live romano presso l'Auditorium Parco della Musica - sabato sera l'apertura del Roma Summer Fest con la Cavea per la prima volta configurata con parterre in piedi - la band di Alex Turner fuga qualsiasi dubbio mettendo su un live coerente.

L'apertura è affidata al cantautore australiano Cameron Avery (già con Tame Impala, Pond e The Growl) collaboratore sia live che nell'ultimo album della band che risulta perfettamente inserito nel contesto, forte del suo stile da crooner sognatore, e antipasto ideale prima che la band di Sheffield salga sul palco poco dopo le 21.30.

Si parte con il nuovo singolo 'Four Out Of Five' in uno stage  minimale che richiama nei colori l'alternanza oro/nero/argento dell'artwork di TBH&C con la scritta luminosa MONKEYS a fare da sfondo a definire il cambio di look che tutta la band ha adottato, quel diluvio di sabbia e bianco da jazz bar di inizio secolo scorso spedito sulla luna. In qualche strano modo il passaggio a un brano poderoso e veloce come 'Brianstorm', sulla carta diametralmente opposto, sembra del tutto naturale, così l'excursus discografico che da 'Crying Lightning'  e 'Don't Sit Down'Cause I Moved Your Chair' arriva a 'Fireside' e 'Tranquility Base Hotel + Casino' a riprova del fatto che, in fondo, c'è un mood Arctic Monkeys di base che riesce a tenere le fila di tutto. 

Turner - accompagnato dai suoi fedeli soldati - si alterna tra tastiere e chitarra, momenti più cantautoriali e slanci di tensione verso il pubblico con cui flirta, che cerca anche di ingraziarsi in modo un po' paraculo accennando 'Come Prima' di Tony Dallara,ma in maniera diversa da come poteva essere nel tour di "AM".  L' impressione è che Alex stia compiendo un percorso da Elvis al contrario: come se dallo sfrontato, glamour inguainato King del '68 Comeback Special stia guardando a quello di dieci anni prima, carismatico e magnetico ma meno gigione.  

Discorso che, in fondo, racchiude tutto ciò che sono oggi gli Arctic Monkeys, una band che non rinnega il passato ma che ha sentito il bisogno di proporsi come più seria, matura, meno incline alle sbronze sotto i neon fulminati e più orientata verso un concetto di stile old school ma in linea con i cambiamenti che ha adottato anno dopo anno, dettati anche da una consapevolezza crescente, da una sicurezza che chi ha avuto modo di vederli live già una decina di anni fa non può che sottolineare. 

In un'ora e mezzo gli Arctic Monkeys hanno condensato una carriera fatta di picchi che mai più il rock britannico ha toccato negli ultimi 10 anni, spaccati e personaggi dipinti su qualsiasi sfumatura possibili e immaginabili che fanno di Turner, a soli 32 anni, uno dei più credibili songwriter della sua generazione e gli Arctic Monkeys una carezza in un pugno.





Arctic Monkeys, check out da Roma direzione Milano

Arctic Monkeys - Four Out Of Five (Official Video)

Arctic Monkeys - Four Out Of Five (Official Video)