18 maggio 2022

Bataclan, Jesse Hughes al processo: "Offro il mio perdono ai terroristi"

Il frontman degli Eagles Of Death Metal ha testimoniato al processo per l'attacco del Bataclan: "Perdono i terroristi, prego per loro"

Il chitarrista e cantante degli Eagles Of Death Metal Jesse Hughes si è presentato ieri in aula con il tecnico delle chitarre Eden Galindo per testimoniare sul caso Bataclan.

I due hanno parlato in un tribunale parigino alla presenza anche di Salah Abdeslam, unico superstite del gruppo terroristico dell' ISIS che nel novembre del 2015 fece irruzione nel locale francese dove si stava esibendo la band, uccidendo 89 persone.

Jesse Hughes testimone nel caso Bataclan

L'attacco terroristico del Bataclan è qualcosa che, dietro una scia di terrore, ha lasciato anche frantumi nell'immaginario non solo dell'opinione pubblica generale ma, specificamente, di tutti gli appassionati di musica dal vivo.

Quel maledetto 13 novembre del 2015, durante lo show degli americani Eagles Of Death Metal, un gruppo di terroristi fece irruzione nel locale francese uccidendo 89 persone. L'assalto faceva parte di un piano più ampio che, distribuito in tutta la capitale francese, portò alla morte di 130 persone.

Ieri il frontman della rock band americana Jesse Hughes e il tecnico delle chitarre Eden Galindo, entrambi sul palco quando i terroristi dell ISIS hanno cominciato ad aprire il fuoco sui presenti, si sono presentati in un tribunale parigino per testimoniare sul caso.

In aula con loro Salah Abdeslam, l'unico superstite della cellula estremista che condusse l'attacco all'interno del Bataclan.

Come è logico, Jesse Hughes ha spiegato che la vicenda lo ha segnato per sempre: "Oggi sto meglio ma porto dentro di me un costante nervosismo a causa dei quegli attacchi. Oggi guardo alla folla con un occhio diverso. Ora sto cominciando a sentire di nuovo delle sensazioni sepolte che pensavo di aver superato".

Bataclan, Jesse Hughes al processo: "Offro il mio perdono ai terroristi"


You can't Kill rock and roll

In passato Hughes, storicamente sostenitore delle posizioni più conservatrici, si era lasciato andare ad uscite in cui invocava l'utilizzo delle armi e, del resto di armi il frontman degli EODM se ne intende.
"Vengo dalla comunità del deserto della California e so riconoscere il suono di uno sparo", ha detto Hughes parlando del momento in cui ha capito ciò che stava succedendo, "Sapevo che stava arrivando la morte".

Poche settimane fa Abdeslam aveva chiesto il perdono dicendo:"So che l'odio rimane, vi chiedo di odiarmi con moderazione"

E, sorprendentemente, Hughes ha voluto perdonare l'attentatore, come dichiarato alla stampa presente fuori dal tribunale:"Perdonare è importante. Sono un Cristiano e, tutti possono perdere la propria strada e tutti hanno bisogno di ritrovarla. E vale per la gran parte delle persone. Li perdono e spero che possano trovare la pace di Dio per loro".

Il frontman degli Eagles Of Death Metal ha poi sottolineato che, nonostante la tragedia, il suo amore per la musica non gli è stato portato via.
Hughes ha poi concluso la testimonianza invocando nuovamente il perdono e citando Ozzy Osbourne: "Prego oggi per loro e per le loro anime, che possa la luce di nostro Signore brillare su di loro", ha detto il musicista che poi ha fatto riferimento ad un brano di Ozzy Osbourne da Diary Of Madman concludendo il discorso al grido di "You can't kill rock'n'roll".