Si chiama "Batti il tempo" il nuovo libro di Stefano Mannucci, il nostro Doctor Mann.
Storico giornalista e critico musicale, Stefano Mannucci è in onda tutti i giorni, dal lunedì al giovedì, nel Rock Morning di Radiofreccia insieme a La Fra 'nei panni' del Doctor Mann e, ancora una volta, è tornato con un testo dedicato al rock e alla storia del mondo.
"Batti il tempo" è il terzo libro di Mannucci, dopo "Il suono del secolo" e "L'Italia suonata", ed esce oggi, 25 ottobre, per il Castello marchio Chinaski Edizioni.
Al volume è stato dedicato anche uno speciale in onda su Radiofreccia che trovate proposto integralmente a fondo pagina.
Il nostro Doctor Mann presenterà il libro venerdì 27 ottobre ore 18.30 presso Feltrinelli Duomo a Milano con Diodato e lunedì 6 novembre ore 18.00 presso Feltrinelli Appia a Roma con Mannarino.

La musica nella storia e la storia dentro la musica
La musica nella storia e la storia dentro la musica è il sottotitolo di "Batti il tempo" e proprio il rapporto tra la storia della società e quella della musica è il tema di tutto il libro, il filo conduttore teso da Mannucci nel realizzare questo volume, che racconta molti dei fatti storici più importanti dell’America e dell’Europa tra gli Anni Sessanta e Settanta, attraverso l’occhio della musica.
Con un titolo a doppia lettura: “battere il tempo”, percepire il ritmo e il senso della propria epoca per creare un suono mai udito prima, e correre più veloce della Storia stessa che bracca soprattutto i giovani, quelli di mezzo secolo fa e quelli di oggi.
Con gusto scopertamente narrativo, aneddoti spesso poco conosciuti legano tra loro Miles Davis e il razzismo dilagante di quegli anni attraverso la sua love story con Juliette Gréco; Bob Dylan che lancia nelle canzoni la sfida autorale a Lennon e poi si rintana nell’auto-carro funebre di Neil Young; Johnny Cash che dopo essere stato giudicato “il figlio sbagliato” dal proprio padre, sceglie di stare dalla parte degli ultimi fino a una clamorosa presa di posizione contro la guerra del Vietnam.
Se le vicende di Martin Luther King si sviluppano di pari passo con la vita di Aretha Franklin, e quelle di Malcom X ispirano il proto-rap (con Hendrix che spunta in studio), Beatles e Rolling Stones sono indissolubilmente legati ai movimenti pacifisti e alla Guerra Fredda.
Come non ricordare la “maledizione” dei Beach Boys quando si parla della tragica escalation criminale di Charles Manson? E la nascita del flower power in margine a manifestazioni hippie in cui ci si proponeva di far letteralmente “levitare da terra” il Pentagono con la forza psichica? Oppure la corsa allo spazio che tanto ha suggestionato la produzione artistica dei Pink Floyd di Syd Barrett, e le visioni cosmiche di David Bowie.