Billy Corgan:"Con la morte di Cobain ho perso il mio più grande rivale"

Il frontman degli Smashing Pumpkins parla delle sensazioni provate alla scomparsa del leader dei Nirvana che, dice, era il suo più grande rivale

Billy Corgan ha voluto dare il giusto riconoscimento a Kurt Cobain. Intervistato da Zane Lowe per Apple Music 1, il frontman degli Smashing Pumpkins ha espresso tutto il suo rammarico per non aver potuto continuare a 'scontrarsi' con quello che, dice, è stato il suo più grande rivale.

Già alcuni anni fa Cobain aveva preso le difese del leader dei Nirvana dalle accuse di chi lo considerava solo un tossico.

Poche settimane fa gli Smashing Pumpkins hanno pubblicato il terzo e ultimo capitolo di "ATUM", la rock opera in tre atti che conclude la storia cominciata 27 anni fa con "Mellon Collie and The Infinite Sadness".

Cobain, un talento spaventoso

Durante l'intervista, Corgan ha toccato anche altri temi, come quello relativo al successo degli Smashing Pumpkins e alla morte di Kurt Cobain.

Pur non essendo letteralmente cresciuti insieme - il debut album degli Smashing Pumpkins, "Gish", uscì nel 1991, pochi mesi prima di "Nevermind", terzo dei Nirvana - è indubbio che le due band hanno saputo ritagliarsi uno spazio importante non solo come formazioni simbolo degli anni '90 ma nella storia del rock.

"Quando Kurt è morto ho pianto, perché ho perso il mio rivale più grande", ha spiegato Corgan a Zane Lowe. "Voglio battere i migliori, non voglio vincere il campionato solo perché a partecipare siamo io e un mucchio di sfigati. E' come parlare di Michael Jordan, il più grande sportivo che abbia mai visto nella mia vita, se parliamo di uomini alfa. Voleva vincere qualsiasi cosa."

Riflettendo sul talento di Cobain, Corgan paragona il leader dei Nirvana a John Lennon. "Ho sempre voluto che i Pumpkins fossero in cima a quelli della nostra generazione, anche se questo dovesse significare scrivere 800 canzoni. Kurt aveva così tanto talento da fare spavento. Parliamo di un talento del calibro di quello di John Lennon, di quelli che ti fanno chiedere 'Come è possibile che abbia così tanto talento?'. O come Prince. Ma purtroppo Kurt non è più qui e, guardandomi intorno, ho pensato che potessi sicuramente battere tutti gli altri".

ATUM e i progetti futuri degli Smashing Pumpkins

ATUM (la pronuncia è 'autumn') è il sequel che conclude la trilogia cominciata nel 1995 con il capolavoro "Mellon Collie And The Infinite Sadness" e proseguita nel 2000 con "Machina/The Machines Of God".

L'album include 33 brani, come era stato già anticipato da Corgan ben due anni fa in occasione dell'anniversario per i 25 anni di "Mellon Collie". Una vera e propria rock opera che, come spiegato dal sottotitolo, è divisa in tre atti.

Contestualmente all'ultima release è uscito anche uno speciale cofanetto contenente le 33 canzoni già pubblicate e 10 tracce extra divise su 5 vinili 7''. L'edizione standard del cofanetto è andata già sold out da tempo, mentre andando sul sito di Madame Zuzu's, la caffetteria aperta da Billy Corgan a Chicago, è possibile ancora ordinare l'edizione autografata ad un prezzo di circa 500 euro.

Ma "ATUM" non è l'unico progetto di Billy Corgan e soci. Oltre ad essere già in studio per mettere insieme un cofanetto celebrativo degli "Zwan", side project con cui ha pubblicato solo l'album "Mary Star Of The Sea" nel 2003, il rocker di Chicago avrebbe già preparato un album psichedelico e, addirittura, realizzato un intero disco natalizio.

La rivelazione è arrivata dal batterista degli Smashing Pumpkins, Jimmy Chamberlin durante un'intervista su SiriusXM.

La pandemia, spiega Chamberlin, è stata molto prolifica, specialmente perché Corgan ha uno studio casalingo e i due abitano a circa 20 minuti di distanza: "Io ho uno studio casalingo, così come Billy. Non siamo vicini di casa ma abitiamo a poca distanza, quindi possiamo incontrarci molto rapidamente. Durante la pandemia abbiamo registrato circa 80 canzoni".

Dopo aver pubblicato "CYR", spiega il batterista, gli Smashing Pumpkins hanno lavorato ad altro materiale. "Avevamo in tasca da tempo questo disco psichedelico che non avevamo mai completato. Lo abbiamo registrato e abbiamo fatto un album natalizio e poi ATUM, con 33 canzoni. Non eravamo abituati ad avere così tanto tempo a disposizione, eravamo sempre in tour o cose del genere. Si è trattato dell'unico momento nelle nostre vite in cui abbiamo potuto passare così tanto tempo semplicemente a creare musica senza costrizioni".

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