18 gennaio 2022

Black Sabbath, gli alti e bassi di Bill Ward

Il batterista dei Black Sabbath ha raccontato dei periodi complicati con la band

Bill Ward, storico batterista dei Black Sabbath, ha parlato in una recente intervista con Metal Hammer degli alti e bassi vissuti con la band e di quando si trovò costretto a vendere la casa per realizzare il primo album senza Ozzy Osbourne.

Il rimpianto di Bill Ward

I Black Sabbath sono stati una della band che maggiormente hanno rivoluzionato e definito il sound della storia del rock. Senza la band guidata da Ozzy Osbourne non ci sarebbe mai stato il metal come lo conosciamo oggi ma la storia dei Sabbath è stata costellata di alti e bassi.

Il batterista Bill Ward ha raccontato la sua esperienza in una recente intervista con Metal Hammer in cui, pur dicendosi orgoglioso di quanto realizzato in carriera, rivela anche i periodi difficili trascorsi tra problemi finanziari e dipendenze.

Quella che ad oggi è uno dei più grandi rimpianti di Ward, infatti, è l'aver venduto la sua bellissima casa per superare un momento difficile e contribuire ad incidere "Heaven And Hell", il primo disco dei Black Sabbath senza Ozzy Osbourne.

"Uno dei miei rimpianti più grandi è quello di aver venduto la mia bellissima casa perché avevamo bisogno di soldi per realizzare Heaven And Hell" - ha detto il batterista dei Black Sabbath - Riuscire a comprare una grande casa con un terreno, quando vieni da Aston, è stata una cosa importante per me ma la band veniva prima di tutto. In quel periodo ci servivano i soldi per poter andare avanti".

E andare avanti per la band significò lasciare a casa Ozzy Osbourne e dare il benvenuto a Ronnie James Dio, un cambiamento che era assolutamente in linea con la storia della band e che sarebbe diventato solo uno dei mille viavai al microfono:"Amavo quello che facevamo con i Black Sabbath - ha detto Ward - Ci prendevamo dei rischi, osavamo allontanarci dal materiale pesante e fare parti acustiche. Ci spingevamo sempre oltre".


Black Sabbath, gli alti e bassi di Bill Ward

Essere grati

Parlando della sua vita e della sua esperienza con la band, Ward si dice fiero e grato per quanto ottenuto, pur non nascondendo di aver vissuto dei momenti davvero difficili.

"Sono una persona grata alla vita perché ho potuto suonare in una grande band da quando avevo 14 anni. A 10 anni già suonavo ai matrimoni, faccio questo da tantissimo tempo e ne sono grato. Ho sempre cercato di fare la cosa migliore".

Ward racconta poi di quando, nel 1984, era arrivato praticamente a perdere tutto riuscendo a riprendersi, anche grazie ai Black Sabbath:"Nel 1984 ho perso tutto, non avevo nemmeno un paio di pantaloni e indossavo quelli prestati da qualcuno. Sono strisciato fuori da un vicolo dopo aver abusato pesantemente di alcol e mi sono reso conto che mi stavo uccidendo. C'era un sacco di lavoro da fare e una delle cose migliori che mi sia mai successa è stato riuscire a fare l'album della reunion nel 1998. Ero triste per come avevo buttato una parte della mia vita, quindi quel momento mi ha aiutato molto".


Un ultimo album con i Black Sabbath

Pochi mesi fa Ward aveva espresso il desiderio di fare un ultimo album con i Black Sabbath dopo la mancata partecipazione a "13" del 2013 e al tour d'addio "The End" quando fu sostituito da Brad Wilk dei Rage Against The Machine.

La separazione tra Ward e i Black Sabbath avvenne quasi all'improvviso poco prima delle registrazioni dell'album della reunion "13". Se da una parte il batterista aveva attribuito la scelta a motivi contrattuali, dal lato dei Sabbath si parlava di un fisico non sufficiente a rispettare gli standard della band.

Ward, 73 anni, dice di non avere alcun sentimento negativo nei confronti degli altri membri dei Sabbath:"Ho parlato con Ozzy recentemente" - aveva detto ad ottobre - "Sono successe un sacco di cose tra di noi e ho dovuto costruirmi delle barriere ma non penso male di loro. Ho lavorato con Tony Iommi dal 1964, quando avevamo 16 anni. Sono fratelli per me, gli voglio bene".

"Per quel che mi riguarda la storia con i Sabbath non è ancora conclusa" - aveva aggiunto - "Sono pieno di vita e sto scrivendo come un dannato. Voglio fare un altro album, non necessariamente dal vivo perché guardo a ciò che posso fare, realisticamente. Ora suono la batteria in modo molto più pesante man mano che invecchio. Non ne ho parlato con i ragazzi ma ho parlato della possibilità di registrare un disco con qualcuno del management. Cosa che posso fare in maniera sicura anche quando in giro c'è il COVID. Posso preparare le tracce nel mio studio a Los Angeles, sono molto disponibile in questo senso".