14 luglio 2020

Black Sabbath, Tony Iommi ricorda la reunion per il Live Aid

Il chitarrista dei Black Sabbath ha raccontato della reunion della band in occasione del Live Aid 35 anni fa

Ieri si celebrava l'anniversario dei 35 anni del Live Aid, l'iconico evento organizzato da Bob Geldof per contrastare la fame nel continente africano. Tra i tanti nomi coinvolti, il cantante dei Boomtown Rats riuscì anche a convincere i Black Sabbath a riunirsi e tornare per l'occasione con Ozzy Osbourne.

La reunion dei Black Sabbath a Live Aid

Così, il 13 luglio del 1985 al JFK Stadium di Philadelphia, Geezer Butler, Bill Ward e Tony Iommi decidono di tornare insieme e interrompere il periodo di pausa in cui la band era entrata dopo l'abbandono di Ian Gillan, tornato nei Deep Purple, e la decisione del batterista e del bassista di allontanarsi da una band in cui non si riconoscevano più.

Con loro la voce più rappresentativa della band Ozzy Osbourne, licenziato nel 1979 e nel pieno della sua attività solista che all'inizio di quell'anno lo aveva portato a concludere in Brasile il lunghissimo tour di "Bark At The Moon".

Di quella reunion, che in quell'occasione venne in qualche modo oscurata da quella ben più disastrosa dei Led Zeppelin, ha parlato il chitarrista dei Black Sabbath Tony Iommi a Sirius Xm.



Il ricordo di Tony Iommi

Il chitarrista dei Black Sabbath Tony Iommi è intervenuto ospite dell'emittente americana Sirius XM parlando di come andarono le cose in quell'estate del 1985 e della sensazione di tornare ad essere improvvisamente, di nuovo, una band.

"Fu fantastico.Fu grandioso tornare ad essere nuovamente con i ragazzi, anche se, ad essere onesti, fu tutto un po' surreale - ha detto il musicista inglese - Fu strano perché in quel periodo ero chiuso in studio a lavorare e per me non era normale uscire dallo studio e, all'improvviso, trovarsi in un paio di giorni davanti a tutta quella gente".

I Black Sabbath, rivela Iommi, non fecero nemmeno molta preparazione prima di darsi in pasto ai 90.000 spettatori dello stadio e, anzi, fecero le prove solo un'oretta prima dell'evento: "Non avevamo mai fatto qualcosa del genere, ogni volta avevamo sempre fatto delle prove prima di tornare dopo un po' a fare uno show come si deve. Questa volta, invece, fu una cosa veloce, circa un'ora di prove il giorno prima dell'evento e poi subito dritti sul palco. Quindi eravamo un po' nervosi, perché in situazioni del genere non sai mai se andrà tutto bene con gli strumenti e cose così. Non eravamo insieme su un palco da molto tempo, in quelle situazioni devi provare e vedere cosa succede. "

La possibile collaborazione con Brian May

Recentemente il chitarrista dei Queen, Brian May, intervistato dalla rivista specializzata Total Guitar che lo ha incoronato miglior chitarrista di sempre, ha parlato di una possibile collaborazione con il collega dei Black Sabbath, da tempo suo amico: "Penso ci sia la possibilità - ha detto Brian May - Il nostro è più che altro un parlarne ma ne parliamo tanto. Lui è davvero il mio più caro amico in questo ambiente ed è così da tanti anni, potrei addirittura scrivere un libro su di lui. Non saprei nemmeno come dire, lui è semplicemente un essere umano brillante, è Tony, una persona gentile e con un senso dell'umorismo incredibile e, ovviamente, è il padre dell'heavy metal. Lo ha creato lui, è stato lui a renderlo possibile, viene tutto dalla sua testa e dalle sua dita. Nessuno gli potrà mai togliere dal petto questa medaglia, è stato lui a crearlo, o almeno è così che la penso e credo che a giudicare dai risultati del sondaggio sono in molti ad essere d'accordo con me".

Black Sabbath, Tony Iommi ricorda la reunion per il Live Aid