Il chitarrista dei Blur Graham Coxon ha parlato del Coachella-gate che ha visto coinvolta la band lo scorso aprile.
Ricorderete la polemica scoppiata pochi mesi fa in seguito all'esibizione dei Blur sul palco del Coachella.
Dopo aver suonato un set ricco di classici sul main stage del noto festival, la band inglese è rimasta interdetta dalla risposta svogliata della platea spingendo un irritato Damon Albarn a promettere che non lo avrebbero visto mai più.
La delusione di Damon Albarn si è fatta palese durante una delle più note hit dei Blur, quella 'Girls & Boys' che il pubblico europeo fatica ad ascoltare senza saltare e che, invece, è stata accolta in maniera a dir poco fredda dai festival goers.
Non ricevendo alcuna risposta dalla gente del Coachella ben poco coinvolta, un esasperato Albarn ha provato prima ad aizzare la folla invitandola a fare del suo meglio e poi ha ribadito la sua intenzione di non tornare più nel deserto della California al grido di: "Non metteremo più piede qui, tanto vale cantare, cazzo!"
Ora Graham Coxon è tornato a parlare di quanto accaduto a Coachella e della sensazione provata nel sentirsi completamente fuori posto.
I Blur, come anche gli Oasis e tutte le altre band del periodo britpop, non sono mai riusciti a sfondare negli Stati Uniti al livello raggiunto in Europa. Conosciuti e amati sì, specialmente grazie a Song 2 che del sound americano si prendeva gioco, ma al livello di una media indie band e non certo di stadium filler.