19 novembre 2024

Bob Dylan e la scena inventata in A Complete Unkwnown

Il cast del biopic su Bob Dylan ha raccontato del coinvolgimento del cantautore nella sceneggiatura, inclusa la richiesta di inserire una scena completamente inventata

Mancano ormai un paio di mesi all'arrivo nelle sale di tutto il mondo di A Complete Unknown, il primo biopic su Bob Dylan con la star Thimotée Chalamet nei panni del grande cantautore.

Proprio l'attore americano, insieme al cast (Elle Fanning, Edward Norton) e al regista James Mangold, è stato il protagonista dell'ultimo numero di Rolling Stone USA in cui racconta la sua esperienza con Dylan per le riprese della pellicola.

Il film sarà proiettato negli Stati Uniti a dicembre e uscirà nelle sale italiane il prossimo 23 gennaio 2025 e un mese fa è stato condiviso l'ultimo trailer ufficiale di A Complete Unknown.

Nei mesi scorsi, il regista ha svelato ulteriori dettagli a proposito del film, svelando che la pellicola si concentrerà su una finestra temporale abbastanza specifica. La scelta, ha spiegato Mangold, è stata fatta per evitare il tentativo inutile di racchiudere tutta la lunga vita di Dylan in sole due ore di pellicola e condivisa dallo stesso cantautore.

"La ragione per cui Bob è stato così di supporto al progetto è stato perché, come in tutti i casi di quelli che credo siano i migliori film biografici, non è mai il racconto dalla nascita alla morte quanto, piuttosto, di un periodo specifico", ha detto.

E il periodo in questione, da quello che sappiamo, è quello che va dall'arrivo di Bob Dylan a New York quando era solo un ragazzo, alla fine degli anni '60, fino alla trilogia elettrica, il successo mondiale e il temporaneo ritiro dalle scene nella sua casa di Woodstock.



Il coinvolgimento di Dylan in A Complete Unknown

Nella nuova cover story di Rolling Stone, si racconta dei vari incontri avuti tra il regista e Bob Dylan e di come il cantautore sia stato coinvolto già nelle fasi di scrittura, dando molti input e feedback durante la stesura della sceneggiatura, addirittura appuntando le sue note su una copia.

"Sentivo che Bob voleva sapere cosa stessi facendo. Chi è questo tizio? E' uno stronzo? Sa di cosa parla?", ha detto il regista. "Ma penso sia normale quando collabori con qualcuno".

Il coinvolgimento di Dylan è stato totale, al punto da fargli segnare battute aggiunte come una scritta durante una conversazione tra Chalamet ed Elle Fanning che interpreta la controparte cinematografica della storica fidanzata di Dylan , Suze Rotolo.

Nel film il personaggio si chiama Sylvie Russo per esplicita richiesta del cantautore perché, come spiegato dalla Fanning, secondo lui la Rotolo "era una persona molto riservata e non voleva questo tipo di attenzioni. Era ovviamente una figura sacra per Dylan".

Un passaggio aggiunto da Dylan ad un copione che Chalamet dice di aver chiesto a Mangold, con ben poche speranze di riceverlo, prevede uno scambio di battute tra Sylvie che, quando parla di tornare dall'Europa per 'vivere con un misterioso menestrello' trova Dylan sottolineare che forse sarebbe meglio non tornare proprio perché 'I menestrelli misteriosi vendono più di mille dischi'.


La scena invitata su ordine di Dylan

Ma non è tutto. Anche se il film è un adattamento del libro di Elijah Wald del 2015 "Dylan Goes Electric! Newport, Seeger, Dylan, and the Night That Split the Sixties", si potranno trovare scene completamente inventate.

Come è facile da immaginare, non si tratta di un vezzo del regista ma, ancora una volta, dell'attentissimo Dylan, che del film è anche produttore esecutivo.

Nell'intervista condotta per Rolling Stone, il cast racconta che è stato il cantautore a chiedere espressamente che almeno una scena completamente inventata - non ci è dato sapere quale - venisse inserita all'interno della sceneggiatura.

Secondo Norton, alle preoccupazioni del regista sulla possibile reazione del pubblico, Dylan avrebbe rispetto come ci si aspetterebbe da lui: "Cosa ti importa di ciò che pensano gli altri?".

L'attore ha poi descritto il cantautore come un 'combinaguai' che prova un 'evidente piacere dalla distorsione e dalla mistificazione'. 

Bob Dylan e la scena inventata in A Complete Unkwnown

Chalamet e la preparazione al ruolo di Dylan

Recentemente Chalamet aveva raccontato di aver trascorso ben cinque anni a cercare di entrare nei panni di Dylan per A Complete Unknown.

Intervistato da Apple Music, l'attore - che presta la sua voce anche nelle parti cantate - ha raccontato di aver imparato ben 30 canzoni: "Anche se per il film ne avrei dovute imparare circa 13".

Ma il canto non è stato l'unico scoglio da superare per Chalamet che ha anche dovuto lavorare sull'accento e sulle sue doti di armonicista.

"Ho avuto Tim Monich come insegnante per l'accento e insieme ci abbiamo lavorato per anni. Ho lavorato con un insegnante di armonica per circa 5 anni e poi ho studiato con Polly Bennett, che è una coach di movimento, anche se abbiamo ottenuto di più insieme lavorando sulla sceneggiatura".

Cercando di entrare nel personaggio, Chalamet ha cercato di creare una sorta di percorso spirituale che lo portasse sulle orme di Dylan: "Ho ripercorso i suoi passi attraverso Chicago, Madison, Wisconsin...Ho iniziato a Hibbing, a Duluth. Ho trascorso circa una settimana nel posto da cui proviene, in Minnesota".

"È stata la sfida più unica che abbia mai affrontato. Ma dove la mia sicurezza è emersa alla fine è stato quando ho eseguito tutta la musica dal vivo", ha concluso Chalamet