07 gennaio 2022

Bob Dylan, i legali sulle accuse di abusi:"Uno sfrontato ricatto"

I legali di Bob Dylan hanno nuovamente risposto alle accuse di abusi mosse da una donna descritta come 'bizzarra sensitiva' e risalenti al 1965

I legali di Bob Dylan hanno risposto alle accuse fatte la scorsa estate da una donna, e modificate pochi giorni fa, relative a presunti abusi del cantautore nel 1965.

La donna, che oggi ha 68 anni, viene descritta come una bizzarra sensitiva autrice di una storia completamente inventata.

Le accuse di abusi nei confronti Bob Dylan

Ad agosto la leggenda del cantautorato e premio Nobel Bob Dylan è stato citato in giudizio a New York per presunti abusi sessuali da una donna che, all'epoca dei fatti, nel 1965, aveva dodici anni. Identificata dalle carte semplicemente come 'J.C.', la donna aveva dichiarato di essere stata adescata dalla star Bob Dylan in un periodo di sei settimane al Chelsea Hotel di New York tra l'aprile e il maggio del 1965.

La difesa rispose alle accuse dimostrando che nel lasso di tempo riportato, Dylan era in tour e che aveva trascorso nello Stato di New York non più di due giorni complessivamente, per altro nella sua residenza di Woodstock e non in città.

La scorsa settimana il legale della donna, Daniel Isaacs, ha pensato di ribattere espandendo il periodo di tempo specifico relativo alla durata degli abusi inizialmente presentato. Non più sei settimane ma un generico 'svariati mesi nel corso della primavera 1965', nel tentativo di riuscire ad includere formalmente un periodo abbastanza ampio.


La nuova risposta degli avvocati

Gli avvocati di Bob Dylan non hanno fatto tardare la loro risposta, dichiarando che le accuse 'Sono un tentativo di riciclare le dichiarazioni inventate fatte in agosto. Sono false oggi come erano false allora".

Nell'istanza presentata dai legali, le accuse della donna sono descritte come 'una storia fantastica e inventata realizzata per un tornaconto finanziario'  e un 'ricatto sfrontato'. Un giudizio di merito viene fatto sulla stessa accusante, rivelando che sul suo sito la stessa si descrive come una sensitiva in grado di di mettere in contatto le persone con i parenti defunti. In un altro passaggio viene riportato che la donna ha dichiarato pubblicamente di aver pilotato una navicella spaziale durante un invasione aliena e di essere la rincarnazione del mago Houdini. Tra i mille talenti dell'accusatrice - viene riportato - ci sono anche la capacità di parlare con gli animali, leggere fondi di caffè, foglie di tea e anche le macchie di rossetto.

Gli avvocati del cantautore 80enne hanno liquidato le accuse come 'ridicole' e 'impossibili dal punto di vista cronologico', ribadendo che si tratta solo di un tentativo di estorsione nei confronti di Dylan.

Bob Dylan, i legali sulle accuse di abusi:"Uno sfrontato ricatto"

La denuncia per la cessione dei diritti

Quella relativa ai presunti abusi non è l'unica questione legale che ha visto coinvolto Dylan negli ultimi mesi. Il cantautore ha infatti venduto, come fatto recentemente da molti artisti, il suo catalogo alla Universal Music per una cifra che, sembra, si aggiri tra i 350 e 400 milioni di dollari.

Alla luce della transazione, la vedova di Jacques Levy, artista con cui Dylan ha collaborato per il suo album del 1976 "Desire" ha denunciato l'artista sostenendo di non aver avuto un compenso adeguato per i brani scritti dal suo ex marito. La richiesta è di una cifra di circa 7 milioni di dollari, il 35 % su tutte le composizioni che hanno visto coinvolto Levy, rapportato alla spesa complessiva fatta dall'etichetta per accapararrasi il catalogo di Dylan.

 Levy incontrò Dylan a metà degli anni '70 dopo aver lavorato con Roger McGuinn dei Byrds, che li fece conoscere. I due collaborarono prima sulla canzone 'Isis' e poi altre sei tracce che finirono su "Desire", incluso uno dei brani più famosi del repertorio di Dylan, 'Hurricane'. In quel periodo oltre a mettere la firma, con Dylan, su praticamente tutto l'album del 1976, Levy si occupò anche di fare il direttore di palco per tutto il celebre tour "Rolling Thunder Revue".

Anche in questo caso, gli avvocati di Dylan avevano denunciato un mero tentativo di lucrare sulla cessione da parte della donna e ora l'artista ha dato il mandato per presentare il caso in tribunale per una causa che, dice, non fa altro che cercare un 'guadagno ingiustificato'.