03 febbraio 2021

Bon Jovi ai giovani musicisti: "Siate voi stessi e pensate in modo differente"

Il saggio Jon Bon Jovi ha voluto usare la sua esperienza per dare un consiglio ai giovani musicisti per cercare la loro strada pensando in modo differente

A 59 anni, di cui più della metà passati nell'industria musicale, Jon Bon Jovi  - che con i Bon Jovi ha pubblicato pochi mesi fa l'album "Bon Jovi 2020" -è sicuramente un personaggio dal quale farsi dare consiglio prima di intraprendere una carriera musicale, ed è proprio ciò che ha fatto intervenendo nella serie di interviste della MSNBC "Mavericks With Ari Melber"


"Ai giovani dico di trovare il proprio modo di essere differenti"

Raccontando al presentatore TV della sua esperienza come musicista, il rocker del New Jersey ha voluto dare un consiglio a tutti i giovani che decidono di intraprendere una carriera nel mondo della musica. Se da una parte al giorno d'oggi i ragazzi hanno più mezzi a disposizione, allo stesso tempo è sempre più difficile trovare il modo di emergere e farsi notare: "Oggi i giovani hanno internet e hanno bisogno di trovare la loro strada per reinventare il sistema. Devono pensare a qualcosa di unico al punto da farli risaltare, perché ci sono tantissimi ragazzi talentuosi là fuori, un sacco di cantautori pieni di talento. Per sapersi differenziare bisogna pensare in modo differente".

Secondo Bon Jovi bisogna fare come fece lui agli esordi e giocare di astuzia: "Sono riuscito ad ottenere un contratto in un modo così eccezionale che non so come sia riuscito a farmi venire un'idea così intelligente. Mi sono chiesto: 'Chi è l'uomo più solo nel music business?' la risposta è il DJ. Quindi sono andato a bussare alla porta di una nuovissima stazione radio, non aveva nemmeno un receptionist, e durante una pubblicità il DJ è uscito e mi ha chiesto di attendere la fine del programma per parlare. Gli ho detto che avevo queste canzoni, una era 'Runaway', e alla fine fu trasmessa su una radio di New York. Non c'era ancora una band, un contratto, un manager, niente. Solo un ragazzino di 20 anni che bussava ad una porta".

Proprio questo, dice il rocker hall of famer, è lo spirito che dovrebbero avere i giovani d'oggi: "Siate il me di 37 anni fa, trovate il vostro DJ, la vostra strada. Potete farcela e non diventate vittima delle mode perché, nel momento in cui cercate di essere alla moda il trend è già cambiato. Siate voi stessi. Questo è il motivo per il quale non mi vedete collaborare con gente della scena rap o dance o pop, perché a meno che tu non sia onesto con te stesso, il messaggio non arriverà mai, si tratterà solo di un momento, di una farsa, è come un picco glicemico".


Il giudizio di Bon Jovi su 'Livin'On A Prayer'

Intervistato alcuni giorni fa dal quotidiano irlandese The Irish Times, Bon Jovi ha parlato di un altro grande successo degli anni '80, il singolo 'Livin' on A Prayer' da "Slippery When Wet". Nonostante la canzone sia diventata negli anni una delle più grandi hit dei Bon Jovi, la reazione iniziale del frontman fu abbastanza tiepida:

"Ricordo di essere uscito fuori dalla sala prove con Richie Sambora - ha detto Bon Jovi - e di avergli detto 'Beh, è un pezzo ok, forse dovremmo semplicemente proporlo come colonna sonora di qualche film' e a qual punto Richie mi guarda e mi dice 'Sei un idiota, è davvero un gran pezzo!' ma io non riuscivo a capirne il percorso. All'inizio, però, non aveva quella linea di basso che faceva boom boom boom, suonava più come qualcosa dei Clash".

Oggi, ovviamente, il parere di Jon Bon Jovi su 'Livin' On A Prayer' è totalmente cambiato: "Quella canzone è stata una benedizione, ma a all'epoca chi poteva immaginarlo? Di sicuro non noi, vi garantisco. E' nata in un giorno in cui nessuno di noi aveva alcuna buona idea. Abbiamo fatto una chiacchierata e quello è stato il risultato. Di sicuro ora sono contento che su ci sia la mia firma !".


L'album Bon Jovi 2020

Dopo un primo rinvio causato dal coronavirus, i Bon Jovi hanno pubblicato il loro quindicesimo album "Bon Jovi 2020" lo scorso ottobre. Un disco dal forte contenuto politico e ispirato da uno degli anni più sconvolgenti che il mondo ricordi, dalla pandemia alla situazione socio politica degli Stati Uniti.

A proposito del brano 'American Reckoning', ad esempio, il musicista del New Jersey ha raccontato sempre nello show della NBC dell'impatto avuto dall'omicidio di George Floyd e dal movimento Black Lives Matter: "In questo disco dovevo prendere una posizione. Nel caso della morte di George Floyd sono stato anche io spettatore obbligato davanti lo schermo e sono stato profondamente colpito da quegli attimi e dalla natura grafica del momento, sia da un punto di vista visivo che sonoro".


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