Lo storico chitarrista dei Bon Jovi Richie Sambora ha parlato a Nile Rodgers per lo show Deep Hidden Meaning Radio raccontando l'atmosfera che si respirava nei primi anni di vita della band.
Tenere la bocca chiusa
Sambora ha lasciato i Bon Jovi nel 2013, una scelta che creò non poche intenzioni tra lui e il leader della rock band rovinando in qualche modo un rapporto una volta molto stretto.
Proprio di questo senso di gruppo il chitarrista ha parlato dello show Deep Hidden Meaning Radio condotto dal chitarrista degli Chic Nile Rodgers. Per raccontare le tipiche cose che i Bon Jovi agli inizi potevano permettersi di fare, in una sorta di team building da rockstar, Sambora ha spiegato che il tour bus della band era molto particolare. Più che un tour bus, infatti, si trattava di un vero mezzo di battaglia e forniva ai Bon Jovi il modo di trascorrere del tempo tra amici tra uno show e l'altro:"Avevamo il veicolo ad uso ricreativo più armato del mondo. Il nostro autista prima era nelle forze armate dell'esercito. Avevamo AK-47 e pistole e ci faceva sparare. Ci dipingevamo il volto, strisciavamo tra i cactus e sparavamo, senza far male a nessuno ovviamente. Sono quelle cose che fai quando sei giovane e in tour. In quei momenti il nostro cameratismo era molto profondo".
In altri momenti, però, bisognava farsi da parte e Sambora sapeva che il centro di tutto era sempre Jon Bon Jovi.
Rodgers fa notare che, per quanto strano, quando c'è una band, che si chiama come il frontman, tutti sono portati a pensare che sia lui ad occuparsi di cantare e scrivere tutto.
Non era così ma Sambora sapeva che il suo compito era fare un passo indietro:"E' vero, faceva parte del pacchetto per me. Tenere la bocca chiusa. Se avessi avuto una caffetteria l'insegna avrebbe detto'Fatti una tazza calda e fumante di cazzi tuoi'. E sai cosa? Lo facevo. E funzionava perché era ciò che gli serviva, qualsiasi fosse la ragione, e io lavoravo con lui".