Brandon Flowers e la crisi di identità per il futuro dei Killers

Il frontman dei Killers dice di essere nel pieno di una crisi artistica e prende le distanze dal sound del nuovo singolo Your Side Of Town

La scorsa settimana i Killers sono tornati con il nuovo singolo Your Side Of Town.

Pubblicato a distanza di un anno dal precedente 'Boy', il nuovo brano della band di Las Vegas è una pesante strizzata d'occhio alle sonorità anni '80.

A metà tra Depeche Mode e New Order nei loro giorni più dance e i Daft Punk, con tanto di ritornello al vocoder, Your Side Of Town non sembra possa essere considerata come pietra di paragone per il futuro discografico dei Killers.

Il leader Brandon Flowers, intervistato dal The Times, si è infatti detto nel bel mezzo di una crisi di identità che lo ha portato a cestinare l'album al quale stava lavorando.

Brandon Flowers e la crisi di identità 

Il leader della band di Las Vegas aveva confermato nel 2022 di essersi messo a scrivere anche durante il tour, scambiandosi materiale a distanza con i produttori Stuart Price e Shawn Everett: "Avevamo pochi giorni liberi. Stuart è venuto a trovarci in viaggio e ci mandiamo materiali ed idee in continuazione. Sto anche parlando con Shawn ed è bello avere questa combinazione ma un disco intero probabilmente arriverà solo il prossimo anno".

A quanto pare, però, il nuovo album dovrà attendere ancora. Quello sul quale i Killers stavano lavorando è stato accantonato e Your Side Of Town è ciò che ne resta: "A metà delle registrazioni mi sono reso conto che non potevo più fare musica del genere. Non credo che ci vedrete più fare questo tipo di musica", ha detto al Times.

Il perché ha a che fare con una sorta di crisi di mezza età, con i pensieri di un uomo di 42 anni che, dopo aver venduto milioni di copie con brani come 'Somebody Told Me', ha bisogno di qualcosa di diverso.

Qualcosa si era già intuito con l'ultimo album, "Pressure Machine" del 2021 che - contestualmente al suo ritorno nei luoghi in cui è cresciuto, nello Utah - ha messo in mostra una band più vicina alle sonorità di Springsteen che a quelle dei club britannici.

"Fa parte della mia crisi. I Killers sono la mia identità e le nostre canzoni riempiono i palazzetti, ma ora sono più soddisfatto nel fare musica come Pressure Machine. Ho trovato una parte di me solida nello scrivere quel disco. Era quello che stavo cercando. Sono orgoglioso di Hot Fuss come puoi esserlo di qualcosa che hai fatto quando avevi 20 anni. Ma non ho più 20 anni e quindi penso alla prossima fase della mia vita".


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