25 settembre 2023

Brian May ha aiutato la NASA in missione su un asteroide

Il chitarrista, anche astrofisico, ha collaborato con la NASA per portare a termine con successo una missione sull'asteroide Bennu

Brian May ha festeggiato il risultato della missione spaziale della navicella Osiris-Rex.

Il chitarrista dei Queen, anche astrofisico, ha preso parte al team scientifico della NASA che ha lavorato al progetto e ha fornito le sue conoscenze in materia di stereoscopia, aiutando lo svolgimento della missione sull'asteroide Bennu.

Già da molti anni May collabora con la NASA e ha partecipato come membro del team scientifico a diverse missioni.


Brian May ha aiutato la NASA

Delle doti da chitarrista di Brian May si è detto in lungo e in largo ma il musicista dei Queen è anche uno scienziato, un astrofisico con dottorato all'Imperial College di Londra.

Tra i tanti progetti di May ci sono anche quelli che riguardano la sua carriera scientifica e, nello specifico, una collaborazione con la NASA.

Dr. Brian May, avrebbe infatti utilizzato la sua grande conoscenza della fotografia stereoscopica - tecnica che permette di realizzare immagini 3D utilizzando due foto e uno speciale visore, al quale ha dedicato anche pubblicazioni con i suoi scatti dei Queen - per aiutare la NASA ad identificare un asteroide.

Il musicista aveva cominciato i suoi studi negli anni '60, cominciando a lavorare nel 1971 al suo dottorato in astrofisica e insegnando nello stesso collage dove anche i Queen si esibirono. Dopo aver messo in stand by la sua carriera di accademico per diventare uno dei chitarristi più influenti nella storia del rock, May ha poi concluso il suo percorso scientifico nel 2007.


Brian May ha aiutato la NASA in missione su un asteroide

I campioni raccolti su Bennu

Nella giornata di ieri, una capsula contenente 250 grammi di materiali rocciosi provenienti dall'asteroide Bennu ha infatti toccato terra nei pressi di Salt Lake City, nel deserto americano dello Utah.

L'operazione, parte della campagna in supporto alla navicella spaziale Osiris-Rex, vedeva tra il team di lavoro anche il chitarrista che, grazie alla sua conoscenza, ha aiutato l'individuazione di un punto dell'asteroide utile per poter effettuare il prelievo del campione che è stato poi rilasciato dalla navicella a 63.000 miglia di distanza dal suolo terrestre.

Parlando alla BBC, May ha dichiarato: “Dico sempre che c’è bisogno dell’arte oltre che della scienza”. Ha continuato: “È come una cosa artistica. È necessario tastare il terreno per sapere se è probabile che l'astronave cada o se colpirà questa "roccia della rovina" che si trovava proprio al confine del sito prescelto, chiamato Nightingale. Se ciò fosse accaduto sarebbe stato disastroso. C’erano in gioco un miliardo di dollari dei contribuenti americani”.

Condividendo le foto della capsula sul suo account Instagram, May ah aggiunto: "La Sample Return Capsule finalmente torna a riposare a casa sulla Terra. Lì, da sola nel mezzo del deserto dello Utah, con la superficie carbonizzata dal suo transito infuocato attraverso l'atmosfera, sembra un animale domestico smarrito che sta per ricongiungersi con gioia al suo padrone. Ma ora, dopo un viaggio di andata e ritorno di oltre un miliardo di miglia, tiene nel suo ventre le pietre preziose e la polvere che era stato mandato a raccogliere dall’asteroide Bennu”.