Brian May lavora alla riedizione dell'EP con Eddie Van Halen
Il chitarrista dei Queen pubblicherà un cofanetto di Star Fleet Project, il progetto realizzato negli anni '80 con Eddie Van Halen e altri musicisti
Brian May, Eddie Van Halen e Star Fleet Project
Stereoscopy is good for you, gli italiani nel libro curato da Brian May
Ma Brian May è molto attivo non solo dal punto di vista discografico ma anche in una delle sue più grandi passioni, la fotografia stereoscopica. Il chitarrista dei Queen, da tempo studioso di questa tecnica, creatore di un visore specifico e autore anche del libro "Queen in - 3D", è infatti il curatore di un altro testo intitolato “Stereoscopy is good for you - Life in 3D”.
Nel libro centinaia di immagini realizzate da fotografi di tutto il mondo in questi due anni difficili. Amatori e professionisti uniti nell'applicare questa tecnica agli aspetti più semplici della vita quotidiana che sono stati poi selezionati dal chitarrista dei Queen per la pubblicazione.
12 su 126 fotografi presenti in "Stereoscopy is good for you - Life in 3D" sono italiani e sono stati anche incontrati dallo stesso May all'evento privato che si è tenuto a inizio meso alla Proud Galleries di Londra.
Brian May, punto di riferimento di questa tecnica con la sua London Stereoscopic Company, ha selezionato più di un centinaio tra queste fotografie provenienti da tutto il mondo che ha incluso nel suo volume, a testimonianza della capacità degli esseri umani di trovare la bellezza nella realtà che li circonda, nonostante un evento tanto sconvolgente.
C’è tanta Italia, soprattutto la quotidianità della provincia, nel volume “Stereoscopy is good for you - Life in 3D” dove un panorama, il parco cittadino, un animale da compagnia o qualche passatempo domestico riescono a diventare straordini grazie alla tecnica del 3D. Dunque non i grandi monumenti o le località più instagrammabili celebri all’estero: Brian May ha scelto l’Italia vista attraverso gli occhi di chi la vive ogni giorno, nello splendore delle piccole grandi cose che di solito guardiamo distrattamente. Durante l’evento riservato ai contributors May ha sottolineato l’importanza di sentirsi parte di un progetto che esalti e diffonda la bellezza, preservando la natura e praticando la gentilezza. Ha ricordato inoltre quanto sia importante imparare l’uno dall’altro, soprattutto in contesti ad alto tasso di competitività come quello della fotografia.
Le storie di queste fotografe e questi fotografi sono le più disparate, come le loro professioni o l’età, ma sono tutte accumunate dall’esito sorprendente di vedere pubblicati in un volume fotografico i propri scatti e conoscere personalmente una vera e propria leggenda. Alcuni di loro si erano già conosciuti attraverso Instagram, l’evento di Londra è stata l’occasione per incontrarsi e finalmente parlarsi dal vivo.
Deborah ha incontrato la stereoscopia grazie al volume di Brian May “Queen in 3D”: “Quel libro mi ha aperto un mondo totalmente nuovo, magico, dove delle semplici foto trovano vita grazie alla tridimensionalità che la stereoscopia riesce a dare”. “Mi sono avvicinata alla stereoscopia qualche anno fa seguendo il profilo Instagram di Brian May senza avere una particolare preparazione o attrezzatura, racconta Maria Teresa: è una tecnica alla portata di tutti, che consente di vedere la realtà sotto un altro punto di vista, più profondo”. Anna concorda: “Sono sempre stata un’appassionata di fotografia ma da quando ho scoperto la Stereoscopia grazie a Brian May, le classiche foto hanno perso un po’ del loro fascino, mentre quelle in 3D sono sempre uno spettacolo”. “Ci vuole un pazienza per raggiungere un livello professionale con questo tipo di immagini, continua Mary, ma sono contenta che gli sforzi e i sacrifici che ho fatto per perfezionare la mia tecnica siano stati ripagati con una pagina in questo libro”.
“Durante il lockdown ho avuto molto tempo libero per fare esperimenti con la fotografia in 3D e la microscopia - racconta Linda, che si occupa di bioinformatica - mai avrei immaginato che un giorno proprio uno di questi avrebbe catturato l’attenzione di Brian May”. “La stereofotografia è stata un’ ancora di salvezza durante la pandemia, dice Valentina: le mie passeggiate intorno a casa si sono trasformate in un’occasione per scattare foto di tutto ciò che mi circondava. Mi sono resa conto di quanto fino a quel momento avessi dato per scontata tutta la bellezza intorno a me.”
Sono molto varie queste esperienze, ma tutti i partecipanti sono concordi nell’affermare che aver contribuito alla creazione di “Stereoscopy is good for you - Life in 3D” è stato un onore e un’emozione irripetibile grazie anche all’accoglienza calorosa a loro riservata da Brian May a Londra: “Ritrovarmi davanti alla mia più grande ispirazione, dice Almir, all’uomo che fin da bambino mi ha influenzato con la sua musica, presenza e sensibilità è stata un’emozione che auguro a tutti. Brian May dimostra un’umiltà che dovrebbe essere di esempio per tutti.” “Sono rimasto spiazzato, ricorda Alessio, quando Brian May m ha detto che si ricordava di me e della mia foto e mi ha abbracciato! Mi ha colpito il fatto che un progetto nato dalle limitazioni del lockdown sia sfociato in un'esperienza umana calorosissima, l'opposto delle restrizioni, una serata indimenticabile insomma.”
Ogni copia del libro è dotata dello speciale OWL Stereoscopic Viewer, visore progettato dallo stesso Brian May, che consente di visualizzare con facilità le coppie di immagini stereoscopiche in 3-D.