Brian Molko e i Placebo: il fascino inquieto del rock alternativo
Come i Placebo di Brian Molko hanno cambiato il rock alternativo: l'ispirazione dei Sonic Youth, testi profondi, ricerca sonora, echi di new wave e industrial
Brian Molko, leader e anima creativa dei Placebo, ha innovato il rock alternativo mescolando ispirazione e suoni di new wave, industrial e Sonic Youth con la delicatezza delle sue linee melodiche e l’introspezione emotiva dei testi. Esploriamo il suo approccio musicale e artistico, il ruolo della chitarra e gli elementi distintivi che hanno reso i Placebo un riferimento imprescindibile per il genere.
Nato il 10 dicembre 1972 a Bruxelles, Brian Molko è cresciuto tra il Lussemburgo e gli Stati Uniti, assorbendo influenze culturali diverse e sviluppando un approccio artistico poliedrico. Laureato in teatro, ha portato nella musica una forte componente performativa, riflessa nella teatralità delle sue esibizioni e nel suo stile androgino e provocatorio. Collaborazioni con artisti come David Bowie e incursioni nel mondo della moda hanno consolidato il suo ruolo di icona eclettica, capace di superare i confini della musica. Grazie alle sue intuizioni artistiche i Placebo sono considerati un riferimento del rock alternativo.
Una visione alternativa
Negli anni ’90, Brian Molko, attraverso i Placebo - sua diretta emanazione artistica - ha introdotto elementi di grande novità nel rock alternativo, distanziandosi in maniera netta rispetto a ciò che musicalmente aveva definito il decennio fino ad allora. Laddove il grunge attingeva dal rock, dal blues e dal punk degli anni ’70 e il britpop, con band come gli Oasis, dominava con melodie pop-oriented, Molko si muoveva su coordinate stilistiche e ispirazioni profondamente diverse. Il sound dei Placebo prendeva la concretezza ritmica quasi essenziale di new wave e dark, evidente nella linearità di basso e batteria, arricchendosi con chitarre abrasive e distorsioni estreme che evocano influenze industrial, come quelle dei Nine Inch Nails. Le sue chitarre, quasi sintetiche nell’esasperazione della distorsione, abbandonano lo stereotipo tradizionale del rock per esplorare territori sonori inediti.
L'ispirazione dei Sonic Youth
Elemento di assoluta originalità che Molko introduce nella sua proposta alternative, pur così proiettata al mainstream, è il culto della dissonanza e l’uso creativo della rumoristica, attraverso una totale destrutturazione del suono canonico della chitarra. Questa ricerca, che lo porta a trasformare la distorsione tradizionale, è ispirata soprattutto dai Sonic Youth. Molko ha dichiarato di aver ascoltato ossessivamente i loro album CONFUSION IS SEX (1983) ed EVOL (1986), da cui ha tratto l’idea di un suono che – parole sue – evocasse quello di un "gamelan elettronico". Il gamelan, un ensemble tradizionale indonesiano composto principalmente da strumenti a percussione, diventa nella visione di Molko un paradigma sonoro di dissonanze e vibrazioni distorte, sintetiche ed elettroniche.
Anni ’80 e contaminazioni
Molko, recuperando elementi del songwriting e dell’arrangiamento tipici degli anni ’80, è stato tra i primi a riportare nel rock alternativo stilistiche così vicine a quel decennio, aprendo la strada a molte delle produzioni degli anni 2000. Nella sua musica c’è l’ispirazione più glam di David Bowie, ma anche decisi richiami all’elettronica e alla contaminazione con il rock duro, come avevano fatto i Prodigy in quegli stessi anni. Questa miscela musicale, destabilizzante e innovativa, si eleva ulteriormente grazie al suo eccezionale carisma. Nei testi di Molko, introspezione lirica e malinconia si mescolano a un’energia esplosiva e teatrale, con brani come "Nancy Boy" (PLACEBO, 1996) che diventano manifesti di un’identità fluida e provocatoria. Molko si afferma così come pioniere dell’alternative rock, fondendo musica e immaginario queer in un’estetica che, per l’epoca, risultava spiazzante.
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Una nuova scena
Attraverso i Placebo, Molko si pone al centro di una nuova evoluzione del rock alternativo che, a cavallo tra anni ’90 e 2000, mescola elementi eterogenei con straordinaria coerenza. Dal minimalismo degli arrangiamenti della new wave ai suoni estremi e contaminati dell’industrial e dell’elettronica, la sua musica si distingue per un approccio intenso alla scrittura e all’espressione vocale e melodica. I Placebo diventano così la testimonianza più eccitante di una scena in fermento, caratterizzata da un’energia creativa unica, affiancati da altre band che condividono lo spirito innovativo e le visioni di Molko. I Garbage, ad esempio, uniscono al rock alternativo influenze elettroniche, affrontando nei testi temi come alienazione e desiderio, simili a quelli esplorati da Molko. Anche Marilyn Manson, pur più radicato nel goth e nell’industrial, condivide con lui un interesse per la trasgressione estetica e il superamento delle norme di genere. Allo stesso modo, i Radiohead e gli Smashing Pumpkins, con il loro distacco dal britpop e un’immersione in sonorità complesse e stratificate, ora cupe, ora oniriche, dialogano con l’universo sonoro di Molko. Tematiche intimiste, un’estetica visionaria e una ricerca sonora curata, potente e abrasiva diventano i tratti caratteristici di una nuova scena di rock alternativo.
Chitarrista fai da te
Come chitarrista, Brian Molko è un musicista totalmente concentrato su suono e arrangiamento. Le sue parti di chitarra sono essenziali, perfettamente integrate nell’intreccio ritmico di basso e batteria. Nonostante l’apparente semplicità di quello che suona, l’efficacia delle sue parti risiede nella straordinaria abilità ritmica: i suoi riff sono tesi, dritti e nervosi, resi incisivi dal controllo delle distorsioni estreme che ha sempre utilizzato. Oltre ai già citati Sonic Youth, in Molko si scorgono richiami al punk nell'efficacia e potenza dei suoi riff distorti e alla new wave per l'utilizzo intenso degli effetti e la sensibilità nel creare con questi atmosfere suggestive tra accordi e arpeggi puliti. Oltre a questo, Molko ha spesso rivendicato di essersi formato da solo come musicista, costruendo autonomamente la sua identità artistica. In una vecchia intervista, interrogato su cosa consiglierebbe a un chitarrista alle prime armi, ha dichiarato: “Non prendere mai lezioni di chitarra. Devi sviluppare il tuo stile personale attraverso gli errori. Se non conosci le regole, allora non esistono regole. Ti ritroverai a fare accordi folli che, se stessi seguendo un corso, non tenteresti fino al terzo anno. Credo davvero che, se vuoi sviluppare uno stile personale, devi inventarti tutto mentre vai avanti.”