19 febbraio 2020

BRITs 2020, Foals miglior gruppo

Durante la serata Rod Stewart ha anche 'riunito' i Faces invitando sul palco Ron Wood e Kenney Jones

Si sono svolti ieri sera alla O2 Arena di Londra i Brit Awards, gli annuali premi della discografia britannica che dalla fine degli anni '70 decretano il meglio della musica pubblicata nel Regno Unito, presentati anche per questa edizione dall'attore e comico Jack Whitehall.

Poco rock nell'edizione 2020 che vede però trionfare i Foals nella categoria "Best Group". La band londinese ha approfittato dell'occasione per fare un appunto sulla disparità di genere nella cerimonia con il frontman Yannis Philippakis che ha sottolineato la totale assenza di donne nella loro categoria. Ritirando il premio Philippakis ha detto alla platea:"Non ce lo aspettavamo ed è abbastanza strano essere qui. Grazie mille ai BRITs per averci votato permettendoci di vincere. Vorremmo ringraziare la nostra etichetta per averci consentito la totale libertà artistica. Si spera che il prossimo anno ci saranno più donne in questa categoria". I Foals erano in nomination con Bring Me The Horizon, Coldplay, D-Block Europe e Bastille

La scorsa settimana i Foals avevano ritirato anche un altro premio come miglior artista dal vivo, quello assegnato dalla principale rivista inglese di settore, il New Musical Express, aggiudicandosi il titolo di "Best Live Act" all'edizione 2020 degli NME Awards.

I Foals - che nel 2019 hanno pubblicato ben due album - "Everything not saved will be lost part 1" e "Everything not saved will be lost part 2" - sono famosi per i loro live travolgenti e anche i fan italiani potranno testarli con mano il 23 giugno al Rock In Roma e il 24 giugno a Sesto Al Reghena, Pordenone, per Sexto Unplugged.


Nel corso della serata dei Brits, tra le varie esibizioni di artisti come Lizzo, Mabel, Harry Styles e Lewis Capaldi, c'è stato spazio anche per alcuni leoni della scena rock che hanno preso il palco.

In chiusura il finale della serata, infatti, è stato affidato Sir Rod Stewart che ha suonato 'I Don't want To Talk About It', brano originariamente dei Crazy Horse di Neil Young, prima di dare vita a una parziale riunione dei Faces ed essere raggiunto per 'Stay With Me' dal batterista Kenney Jones e da Ron Wood, chitarrista dei Rolling Stones che, prima di prendere parte alle scorribande con Mick Jagger e Keith Richards, era proprio al fianco del cantautore scozzese nella primissima versione dei Faces.

"Questo show può avere 40 anni - ha detto Stewart prima di invitare sul palco Jones e Wood - ma i Faces ne hanno 50! Eravamo in cinque, ora siamo solo tre"




Prima la giovanissima stella Billie Eilish - probabilmente l'artista più trasversale del momento e l'unica che riesce a mettere d'accordo amanti del pop e del rock, teenager e adulti - ha eseguito per la prima volta dal vivo 'No Time To Die', canzone colonna sonora del nuovo film della saga di '007'. Con lei, oltre al fratello Finneas produttore e autore di tutti i suoi brani, un'orchestra guidata dal celebre Maestro Hans Zimmer e l'ex Smiths Johnny Marr. Il chitarrista di Manchester, che sta lavorando proprio con Zimmer, già responsabile delle musiche di numerosi film come "Il Gladiatore" e "I Pirati dei Caraibi", a tutta la colonna sonora del nuovo episodio che racconta le avventure di James Bond, ha commentato il coinvolgimento di Billie Eilish nell'operazione: "Stavamo già lavorando sul film quando ho sentito che Billie aveva fatto la canzone ed era già una grande idea per me. Prima ancora di sentire il pezzo ho pensato che fosse stata una mossa giusta, ed era prima che vincesse tutti quei Grammys. Quando ho sentito la canzone ho pensato che fosse fantastica, è coraggiosa, minimalista, è il suo suono e poi il trucco è stato darle un tocco da James Bond. Era già un gran pezzo ma dal punto di vista sonoro bisogna renderla Bond senza fare qualcosa di ovvio perché è davvero facile essere eccessivi in queste situazioni. In questo caso si è optato per il 'less is more', cercando di far sì che funzionasse per il film."

Sulla diciottenne americana che il 17 luglio sarà agli I-Days di Milano per l'unica data americana, Marr ha aggiunto: " Billie è la miglior novità, non direi nemmeno pop, ma è grande quando qualcosa di così cool diventa così popolare, singolare e un sacco di persone possono rapportarsi a lei. E' una musicista davvero brava e viene da una famiglia di musicisti, ha una grande anima. Riconosco un grande musicista quando ne vedo uno".

Questi tutti i vincitori e i nominati dei BRITs 2020:

Best album


Dave - Psychodrama

Stormzy - Heavy Is The Head

Michael Kiwanuka - Kiwanuka

Lewis Capaldi - Divinely Uninspired To A Hellish Extent

Harry Styles - Fine Line

Best British female


Mabel

Freya Ridings

FKA Twigs

Charli XCX

Mahalia


Best British male

Stormzy

Harry Styles

Lewis Capaldi

Dave

Michael Kiwanuka


Best British group

Foals

Bring Me The Horizon

D-Block Europe

Bastille

Coldplay

Best new artist


Lewis Capaldi

Dave

Mabel

Sam Fender

Aitch


Best song

Lewis Capaldi - Someone You Loved

Ed Sheeran & Justin Bieber - I Don't Care

Mabel - Don't Call Me Up

Calvin Harris ft Rag 'N' Bone Man - Giant

Dave ft Burna Boy - Location

Mark Ronson ft Miley Cyrus - Nothing Breaks Like A Heart

AJ Tracey - Ladbroke Grove

Tom Walker - Just You And I

Sam Smith ft Normani - Dancing With A Stranger

Stormzy - Vossi Bop


International female


Billie Eilish

Ariana Grande

Camila Cabello

Lana Del Rey

Lizzo

International male


Tyler, The Creator

Bruce Springsteen

Burna Boy

Dermot Kennedy

Post Malone


Rising star award

Celeste

Joy Crookes

Beabadoobee

BRITs 2020, Foals miglior gruppo