29 gennaio 2025

Call Me, l'inno disco punk di Blondie e Moroder

Il 29 gennaio 1980 i Blondie pubblcavano Call Me. La storia di come Giorgio Moroder arrivò a collaborare con Debbie Harry per American Gigolo

Il 29 gennaio del 1980 i Blondie pubblicavano Call Me, tra i brani più noti della band newyorkese.

A scriverlo e produrlo fu Giorgio Moroder, leggenda italiana della disco, per la colonna sonora del film con Richard Gere "American Gigolo".

Un successo travolgente, quello di Call Me, che portò il brano a mantenere la vetta della classifica americana per ben sei settimane consecutive, raggiungendo il primo posto anche nel Regno Unito e in Canada.

Anche se oggi sembra impossibile pensare a Call Me senza associarla ai Blondie e alla voce di Debbie Harry, la band di "Parallel Lines" non fu la prima scelta di Moroder per la realizzazione del brano.



Da Man-Machine a Call Me

Nel 1979 i Blondie erano già delle star. Dopo il successo incredibile di "Parallel Lines", nel settembre di quell'anno pubblicarono il quarto album "Eat To The Beat", quello con Atomic, per intenderci.

Debbie Harry era un'icona di stile e una delle voce più amate e apprezzate nel panorama pop e rock mondiale e l'album andò dritto al primo posto di tutte le classifiche, raggiungendo poi il platino.

Tutto questo portò ad un periodo molto intenso dal punto di vista non solo artistico ma anche personale. La band si trovò ad affrontare gli alti e i bassi di essere così popolari in una New York che era l'epicentro della perdizione, tra droghe e serate senza fine che univano tutte le anime artistiche della città, da quelle lussureggianti dell'eccessiva scena disco a quelle più marce del punk.

E della disco il signore incontrastato di quegli anni era l'italiano Giorgio Moroder, autore di alcuni dei più grandi successi del genere.

Il compositore e producer stava lavorando alla colonna sonora di "American Gigolo" e aveva bisogno di una voce femminile per la traccia più importante del film che, all'epoca, si chiamava 'Man-Machine'.

Moroder pensò di coinvolgere Stevie Nicks, cantante dei Fleetwood Mac che, per questioni di impegni contrattuali, si vide costretta a rifiutare.

La scelta più naturale, in mancanza della Nicks, fu rivolgersi a Debbie Harry e i suoi Blondie.

Call Me, l'inno disco punk di Blondie e Moroder

La creazione di Call Me

I Blondie furono felici di sposare il progetto e di unire il loro piglio punk ai ritmi disco di Moroder.

Del resto la band non era certa nuova alla fusioni di genere e l'incontro tra la cantante e il produttore si rivelò particolarmente felice. In poche ore la Harry e Moroder realizzarono quella che sarebbe diventata una hit, prendendo ispirazione proprio dalle immagini del film.

"Mentre scrivevo il testo pensavo alle scene di apertura, al volante sulla costa della California", dirà la cantante. "Ho scritto i versi molto velocemente perché i colori e le immagini mi colpirono molto. Poi ho scoperto che risultò essere anche l'esplosione di Armani, che aveva curato i vestiti. Tutte quelle bellissime sfumature di grigi, blu, marroni. Era tutto fatto benissimo".

Non appena sentì la voce di Debbie Harry sulla demo, Moroder sapeva di avere un mano una hit e, successivamente, si parlò anche di produrre un album insieme ma il clima teso all'interno della band portò ad un nulla di fatto: "Litigavano sempre, era una lotta continua, quindi chiamai il manager e mollai", dirà.




Una hit per tutti

Alla sua uscita all'inizio del 1980, Call Me scalò rapidamente le classifiche, assicurandosi il primo posto nella Billboard Hot 100 per sei settimane consecutive. La canzone è arrivata in cima alle classifiche anche in Canada e nel Regno Unito, rendendola uno dei singoli di maggior successo commerciale dei Blondie. Il suo fascino si estendeva oltre il tradizionale pubblico rock e pop, raggiungendo i frequentatori di club e gli appassionati di discoteca, grazie alla produzione dance-friendly di Moroder.

Al di là del suo successo in vetta alle classifiche, Call Me ha svolto un ruolo significativo nel plasmare il suono degli anni '80. Ha esemplificato la perfetta fusione tra rock e musica elettronica, uno stile che sarebbe diventato sempre più popolare nel corso del decennio. Inoltre, il posizionamento di rilievo della canzone in American Gigolo ha contribuito a stabilire una tendenza in cui le canzoni pop sono strettamente associate ai principali film, una pratica che continua a prosperare oggi.

“Trascorrere sei settimane al numero 1 è stata una completa amplificazione di tutto ciò che avevamo ottenuto al di fuori degli Stati Uniti. Non ce lo aspettavamo, ma ci ha legittimato in questo Paese e ha fatto capire alla gente che eravamo avventurosi e avevamo una visione che poteva trascendere gli stili del momento", dirà Debbie Harry. "Abbiamo abbracciato l'atteggiamento punk: eravamo felici ma bellicosi allo stesso tempo. Ancora oggi sento frammenti di "Call Me" nelle canzoni di altre persone, non copie dirette di essa, ma somiglianze. La musica o funziona o non funziona".