Il batterista di Anthrax e Pantera denuncia il mercato discografico che, specialmente attraverso i servizi di streaming, sfrutta gli artisti
Charlie Benante, batterista degli Anthrax attualmente in forza ai Pantera, ha parlato dello stato attuale della discografia.
Intervistato dall'irlandese The Irish Times, Benante ha espresso tutto il suo disappunto su un settore che, dice, è decisamente diverso rispetto a quello di qualche tempo fa.
E certo non in senso positivo.
Nel corso dell'intervista, Benante arriva a far riferimento anche alla famosa guerra dei Metallica contro Napster che, nei primi anni 2000, infiammò i media internazionali.
Lo stato dell'industria discografica
In che condizioni si trova il mondo della discografia? Il tema è di assoluta attualità, specialmente dopo che, in epoca recente, si sono fatti strada in maniera sempre più ingombrante attori come i servizi di streaming e i social media.
Un impatto talmente devastante da permettere sì a tutti di fruire di tutta la musica del mondo spendendo poco ma anche in grado di far diventare sempre più complicata, in certi casi impossibile, la carriera di un artista.
Il problema è serio e reale e ha trovato risalto ultimamente anche grazie ad artisti pop comeKate Nash e Lily Allen che si sono viste obbligate a servirsi di OnlyFans per cercare di finanziare la propria produzione musicale.
Escluso le grandi star internazionali, il discorso tocca davvero tutti, anche nomi storici della scena rock e metal come Charlie Benante, batterista degli Anthrax e della nuova versione dei Pantera che il prossimo anno tornerà anche in Italia per uno show a Bologna.
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La battaglia tra Metallica e Napster
Seguendo il discorso, l'intervista si è poi spostata sulla grande battaglia che, nei primi anni 2000, i Metallica portarono contro Napster, la prima grande piattaforma di file sharing.
"Col senno di poi, i Metallica avevano completamente ragione. Basta vedere dove siamo finiti. Tutti dicevano 'vaffanculo a quei ricchi bastardi dei Metallica'. La verità è che stavano solo proteggendo la loro arte, la loro proprietà intellettuale,così che qualche stronzo non la rubasse. Loro si prendono i soldi mentre tu fai dell'arte e la butti via. La gente che non ha mai fatto questa vita non può capire né commentare", ha aggiunto Benante.
La controversia tra i Metallica e Napster è uno dei momenti più significativi nella storia del dibattito sul file sharing e la proprietà intellettuale nell'era digitale. Questo conflitto iniziò nel 2000, quando i Metallica scoprirono che una demo della loro canzone "I Disappear", destinata alla colonna sonora del film Mission: Impossible 2, era stata distribuita senza autorizzazione attraverso Napster, una popolare piattaforma di condivisione di file peer-to-peer.
I Metallica, rappresentati dal batterista Lars Ulrich, accusarono Napster di facilitare la pirateria musicale, sostenendo che il software consentiva agli utenti di condividere file musicali senza compensare gli artisti. La band presentò una causa contro Napster, accusandolo di violazione del copyright e chiedendo che fossero rimossi tutti gli utenti che avevano condiviso illegalmente la loro musica.
Ulrich testimoniò pubblicamente sul danno economico e morale che il file sharing poteva causare non solo ai grandi artisti, ma anche a quelli emergenti, sottolineando l'importanza della proprietà intellettuale.