09 ottobre 2024

Chuck Berry: il giorno in cui il Rock ha trovato il suo eroe

Chuck Berry con 'Johnny B. Goode' ha scritto il manifesto di una rivoluzione musicale che ispira ancora oggi musicisti come Gary Clark Jr. e Jack White

Chuck Berry è stato un pioniere del rock and roll e ha ridefinito il ruolo della chitarra elettrica nella musica. Ripercorriamo la sua ascesa, l’impatto di "Johnny B. Goode" (il brano che ha trasformato Berry in una leggenda del rock), il viaggio dalle origini blues alle rivoluzionarie performance sul palco, fino alla sua influenza su artisti contemporanei come Jack White e Gary Clark Jr. Una celebrazione della nascita di un mito e della sua eredità musicale

Chuck Berry non è stato solo una figura determinante nella storia della musica; ha avuto un impatto cruciale nel definire il rock come genere distinto dai suoi predecessori. Nel rock di Berry, così profondamente legato al sound della chitarra elettrica, l'approccio strumentale assume una nuova dimensione. L'abilità esecutiva, la perizia e l'originalità di uno strumentista — qualità presenti anche nei generi precedenti come jazz, bebop e blues — non bastavano più. Berry ha insegnato che queste capacità dovevano essere accompagnate da una presenza scenica carismatica, da una personalità e un carattere scenografici, quasi circensi, che si sposavano perfettamente con l'anima eccentrica, energica, sensuale e dirompente del rock. La musica non era più soltanto da ascoltare, ma anche da vedere e vivere. Ne è la prova il celebre duck walk, quel passo dell'oca che Chuck Berry eseguiva sul palco, o al modo in cui suonava la chitarra dietro la testa. Gesti musicali sensazionali, quasi atletici, che in seguito sarebbero diventati il marchio di fabbrica di altri chitarristi leggendari come Angus Young degli AC/DC o Jimi Hendrix. Da Chuck Berry in poi, nel rock diventa fondamentale possedere quella presenza scenica che incarnava lo spirito di ribellione e l'energia esplosiva di una generazione che si opponeva alle convenzioni di una società post-bellica troppo rigida e strutturata. Berry contribuì a fissare il paradigma di quello che sarebbe diventato il rock: una musica che non è solo piacevole da ascoltare e pregevole dal punto di vista tecnico, ma che è sinonimo di espressività, trasgressione e imposizione spettacolare e dirompente del proprio carattere. Una musica che non si limita a essere suonata, ma che viene vissuta sul palco, coinvolgendo e travolgendo chi la ascolta.

Chuck Berry: il giorno in cui il Rock ha trovato il suo eroe

Un ponte tra generi e generazioni

Nel 1958, Chuck Berry creò uno dei più grandi capolavori del rock and roll, "Johnny B. Goode", una canzone che racconta e forgia lo stereotipo di quello che diventerà un eroe definitivo del rock: un ragazzo volitivo, armato di chitarra elettrica. Il viaggio verso il successo di Berry inizia, però, qualche anno prima, nel 1954, quando il blues dominava ancora la scena musicale con artisti come Muddy Waters. Proprio Waters, in quello stesso anno, era all'apice della popolarità con "Hoochie Coochie Man", un successo che rappresentava però anche il canto del cigno del dominio del blues nell’industria discografica. Le vendite dei dischi di blues iniziarono a crollare, sostituite da un nuovo suono, fresco e orientato ai giovani: il rock and roll. Responsabili di quel cambiamento erano Elvis Presley e Bill Haley, che stavano facendo breccia nel cuore degli adolescenti con brani come "Shake, Rattle and Roll" e "Rock Around the Clock". In questo contesto, la storia di Chuck Berry decolla quando Leonard Chess, influente discografico e proprietario dell’etichetta Chess Records, decide di puntare su due giovani chitarristi: Bo Diddley e Chuck Berry. Berry riesce a distinguersi, conquistando il mercato adolescenziale bianco con uno stile unico, sostenuto da un carisma trascinante.

Nato nel 1926 a St. Louis, Chuck Berry era un artista con una passione viscerale per il blues e la poesia. Iniziò la sua carriera nei club di East St. Louis, dove combinava le sonorità del blues con influenze country e swing. Il suo approccio rivoluzionario era proprio quello di mescolare generi, suonando musica "bianca" per un pubblico prevalentemente nero, riuscendo così a creare un ponte tra culture diverse. Il vero punto di svolta per Berry arrivò durante un viaggio a Chicago, dove incontrò Muddy Waters, suo idolo. "Fu una sensazione che suppongo si possa provare parlando con il presidente o il papa" ricorderà Chuck Berry. "Gli dissi rapidamente della mia ammirazione per le sue composizioni e gli chiesi chi avrei dovuto vedere per fare un disco.” Ed è proprio Muddy Waters a indirizzare Berry da Leonard Chess. Impressionato dal talento di Berry, Chess lo mise sotto contratto e lo spinse a estremizzare il suo stile musicale, rendendolo ancora più energico, moderno e sfrontato. Il risultato fu la canzone "Maybellene", un successo che mescolava elementi country con il ritmo tumultuoso del rock and roll. "Maybellene" rappresentò un vero e proprio crossover, conquistando sia il pubblico bianco che quello nero, e segnò l'inizio di una serie di successi che avrebbero definito il rock and roll. Brani come "Roll Over Beethoven", "Rock and Roll Music" e "Sweet Little Sixteen" consolidarono la posizione di Berry come uno degli architetti di quel nuovo genere rock. La sua formula era semplice ma geniale: testi divertenti e taglienti, groove irresistibili, un tocco di country e assoli di chitarra mozzafiato.

 

“Johnny B. Goode” rivoluzione ed evoluzione rock

Il capolavoro assoluto di Berry fu però "Johnny B. Goode". Con questa canzone, creò l'immagine dell'archetipo del rocker: un ragazzo di campagna con una chitarra elettrica che usava il suo talento musicale per superare le difficoltà e inseguire i suoi sogni. La figura di Johnny incarnava la ribellione e l'aspirazione dei giovani dell'epoca, diventando un simbolo per una generazione in cerca di una via di fuga dalle convenzioni sociali. L'influenza di Chuck Berry non si fermò agli Stati Uniti. Negli anni successivi, la sua musica attraversò l'Atlantico, arrivando nel Regno Unito, dove ispirò un'intera generazione di giovani musicisti. Band come i Rolling Stones, gli Animals, i Yardbirds e i Led Zeppelin presero spunto dal suo stile e lo resero parte integrante del loro sound, alimentando una rinascita del blues che avrebbe dominato la scena musicale per decenni. Nonostante il passare degli anni e l'evoluzione del panorama musicale, l'impatto di Berry rimase indelebile. Fu tra i primi a riconoscere il potenziale della chitarra elettrica non solo come strumento musicale, ma anche come simbolo visivo di una rivoluzione culturale in corso. Grazie alla sua combinazione di abilità tecnica, presenza scenica e capacità di raccontare storie, Berry ha posto le basi per tutto ciò che il rock sarebbe diventato: non solo musica, ma anche un modo di vivere e di pensare.

 

Uno dei più grandi riff di sempre

"Johnny B. Goode" non è solo il pezzo più celebre di Chuck Berry; è una canzone che ha definito l'immaginario della chitarra elettrica nella tradizione rock. Nel testo, Berry racconta la storia di un ragazzo che, pur essendo a stento capace di leggere e scrivere, ha una determinazione e un talento straordinario con la chitarra. Questo strumento diventa il suo mezzo di espressione, il simbolo della sua rivalsa e della sua identità. La chitarra elettrica, in questo contesto, si trasforma in un'arma di riscatto sociale, un modo per ottenere rispetto e riconoscimento, soprattutto tra i coetanei. Dal punto di vista musicale, il riff d'apertura di "Johnny B. Goode" resta una delle pietre miliari della chitarra elettrica. La sua potenza e la sua complessità tecnica sono tuttora un banco di prova per i chitarristi di tutto il mondo, alla pari di altri riff leggendari come quello di "Sweet Child O' Mine" dei Guns N' Roses o l'intro di "Little Wing" di Jimi Hendrix. Berry ha creato un classico del rock e della chitarra che continua a divertire e ispirare chi ama il rock, unendo talento, tecnica e una presenza scenica senza pari.


Ispirazione senza tempo

Come predica Edoardo Bennato in "Sono Solo Canzonette", quando canta “…e nei sogni da bambino, la chitarra era una spada!”, la chitarra diventa l’icona che sottolinea il potere della musica come strumento di lotta e rivincita. Non è un caso che una delle versioni più iconiche di "Johnny B. Goode" appaia in una scena memorabile del film RITORNO AL FUTURO, dove Marty McFly, interpretato da Michael J. Fox, strega il pubblico di una festa del liceo con uno spettacolare assolo di chitarra. In quella scena, la chitarra è il mezzo con cui un adolescente riesce a farsi notare, ammirare e rispettare dai coetanei.

 

Anche i Sex Pistols, simbolo di una generazione punk che cercava di rompere con le tradizioni del passato, hanno reso omaggio a "Johnny B. Goode" con una loro cover nel celebre album "The Great Rock 'n' Roll Swindle". Un tributo che dimostra come, anche i Principi del Punk, riconoscessero  la grandezza di questo brano che si divertono ad interpretare con piglio irriverente, alla loro maniera.

Oggi, l'eredità di Chuck Berry continua a vivere nei riff dei chitarristi moderni e nell'energia dei performer contemporanei. Artisti come Gary Clark Jr. e Jack White portano avanti la sua tradizione, dimostrando che la magia di Berry — quella combinazione di virtuosismo tecnico, carisma scenico e ribellione — è ancora la cifra del rock più verace. Gary Clark Jr., in diverse interviste, ha dichiarato che Chuck Berry è stato una delle sue più grandi influenze, lodando la sua capacità di mescolare blues e rock con una potenza esplosiva che continua a ispirare il suo modo di suonare la chitarra. Allo stesso modo, Jack White ha spesso elogiato Berry come uno dei suoi eroi musicali, citandolo come una figura rivoluzionaria che ha ridefinito il ruolo della chitarra elettrica nel rock e che ha influenzato profondamente il suo approccio diretto e grezzo alla musica.

Per questo, la produzione di Chuck Berry non è solo una parte imprescindibile della storia del rock, ma un linguaggio che continua a ispirare generazioni di musicisti, spingendoli a imbracciare la chitarra come arma di espressione e libertà.