Era il 10 gennaio del 2016 quando il mondo si svegliò con una notizia inaspettata: David Bowie è morto. Solo due giorni prima l'iconico artista inglese aveva pubblicato a sorpresa il nuovo album, "Blackstar" e quello che era semplicemente sembrato essere un ottimo disco carico di dramma ha subito assunto un significato diverso, quello del testamento L'ennesimo coup de théâtre con cui Bowie decise di salutare tutti senza lasciarci mai davvero. Una vera e propria leggenda del rock che oggi vogliamo raccontare attraverso cinque dei personaggi creati e portati in scena nella sua camaleontica carriera.
Da David Jones a David Bowie
Nato David Robert Jones l'8 gennaio 1947 a Londra David Bowie è stato senza ombra di dubbio uno dei personaggi più iconici, innovativi e fondamentali nella storia del rock e della cultura in generale, un uomo che era uno, nessuno e centomila.
In principio fu solo un nome, un dettaglio apparentemente di poco conto ma che, col senno di poi, fu la prima avvisaglia dell'innata propensione dell'artista inglese al cambiamento. David Robert Jones: un nome comune, Jones, con il quale Bowie iniziò giovanissimo la sua avventura nel mondo della musica fatta di continui cambi di formazione: The Konrads, The King Bees, The Manish Boys, The Lower Third, tutte band in cui il nome prese a mutare leggermente dal punto di vista grafico.
Prima Davie, poi Davy fino ad arrivare allo storico David Bowie, un omaggio a Jim Bowie il ribelle texano interpretato da Richard Widmark nel film "The Alamo", scelta nata dal tentativo di evitare confusione con l'omonimo Davy Jones, frontman dei The Monkees. Così, a partire dal singolo del 1966 'Can't Help Thinking About Me', ancora insieme ai The Lower 3rd, David Robert Jones diventò David Bowie che nello stesso anno pubblicò anche il primo singolo esclusivamente attribuito alla sua nuova identità: 'Do Anything You Say'.
