Come è stato il primo concerto negli Stati Uniti a distanziamento sociale ?
Temperatura, posti limitati, mascherine per il live di Travis McCready in Arkansas
Prove di normalità - nemmeno tanta in verità - negli Stati Uniti. Si è tenuto lunedì sera, infatti, il primo show a distanziamento sociale dall'inizio della pandemia da coronavirus in America. Nonostante le controversie e l'iniziale corsa in avanti per anticipare l'embargo posto sugli eventi dal vivo di tre giorni, un trovata pubblicitaria si direbbe, lunedì sera al Temple Live di Fort Smith in Arkansas si è tenuto il primo esempio di live show in tempi di distanziamento
Il primo show a distanziamento sociale
Il primato è andato a Travis McCready, frontman dei Bishop Gunn che si è esibito nel al TempleLive nonostante un primo divieto imposto dal Govenatore dell'Arkanas Asa Hutchinson che aveva minacciato una notifica di 'cease and desist' perché le misure previste per lo spettacolo non soddisfacevano tutte le disposizioni sanitarie richieste. Dopo un primo rinvio di pochi giorni, lo spettacolo si è tenuto lo scorso lunedì 18 maggio davanti a pochi spettatori distanziati tra di loro e divisi in 'fan pods', dei blocchi che raggruppavano i vari nuclei di persone, fino ad un massimo di sei, a distanza di sicurezza. Con il prezzo dei biglietti stabilito per 20 dollari, i fan hanno riempito quasi del tutto i 229 posti disponibili e, come riporta Vulture, alcuni di loro hanno guidato anche per sei ore pur di prendere parte allo spettacolo. Ad aprire lo show Lauren Brown che, a differenza del main act, è salita sul palco con tutta la sua band e si è anche lasciata andare in una cover di 'Whole Lotta Love' dei Led Zeppelin.
Le norme da rispettare
Il frontman della band blues si è esibito in acustico davanti ai blocchi di persone distanziati tra di loro da 6 piedi, circa un metro e ottanta, e tutti i presenti nel locale sono stati accolti all'ingresso da un termometro che ne ha misurato la temperatura. I fan sono stati obbligati a mantenere le mascherine sul viso per tutta la durata dell'evento e nei bagni l'ingresso era limitato complessivamente a dieci persone per volta.
La venue è stata sfruttata solo per il 20 % della sua capienza standard e dove in condizioni normali si sarebbero radunate oltre 1000 persone, erano presenti circa 200 spettatori.
Il presidente della compagnia proprietaria del Temple Live, Lance Beaty, ha sottolineato quanto era facile aspettarsi, ovvero che il locale non ha guadagnato dall'organizzazione della serata, anzi: "Chiaramente la nostra non è stata una decisione finanziaria" ha detto Beaty al Times,.
Prima e dopo la serata, la venue è stata sanificata con l'utilizzo di vaporizzatori in tutte le aree interessate.
I concerti dal vivo in Italia
In Italia, intanto, il Governo ha stilato i punti del decreto che permetterebbero virtualmente di riprendere gli eventi dal vivo a partire dal 15 giugno, tutte cose quasi giuste sul piano teorico ma che, all'atto pratico, renderebbero gli eventi di difficile sostenibilità economica e organizzativa, come ha dimostrato l'esperienza americana, senza considerare l'aspetto squisitamente esperienziale.
Impossibile di sicuro organizzare grandi eventi e due giorni fa i maggiori organizzatori di concerti ed eventi di grande portata in Italia, hanno fatto gruppo annunciando la decisione di fermarsi per l'estate 2020, premere pausa e ricominciare da dove avevano lasciato nel 2021.
