10 gennaio 2025

Come il vinile a 45 giri cambiò la musica popolare

Nel 1949 la RCA introduceva sul mercato il vinile 7 pollici a 45 giri, un formato perfetto per l'esplosione del pop e del rock'n'roll che cambiò per sempre la storia

Nel gennaio del 1949 la RCA cominciò a lanciare sul mercato discografico, il vinile 7'', il 45 giri per intenderci.

Disponibile ufficialmente dal 31 marzo dello stesso anno, questo nuovo, rivoluzionario formato cominciò ad essere pubblicizzato già nei mesi precedenti.

Una innovazione, quella fatta dall'etichetta discografica, che ebbe un grande impatto da un punto di vista tecnologico ma anche sociale.

Mai prima di allora era stato possibile riprodurre della musica su un formato così piccolo che diventerà lo standard per i dischi singoli che, attraverso la diffusione dei jukebox, cambieranno per sempre i gusti degli appassionati.

Ma quale era la situazione del mercato in quel periodo?

Prima che arrivasse il vinile, lo standard adottato dal mercato era quello dei dischi di gommalacca, con un diametro che andava tra i 10 e i 12 pollici e una riproduzione da 78 giri.

In linea con i tempi, questi supporti avevano una serie di specifiche limitanti: erano pesanti, fragili e dalla qualità audio decisamente scarsa.

Ai quei tempi c'era una vera e propria sfida tecnologica tra etichette e nel 1948 la Columbia aveva presentato il formato da 12'' a 33 giri, andando ad aumentare sia la durata della produzione che della qualità. Un formato perfetto per la musica classica o per gli album ma poco utile per singoli e registrazioni più brevi.

Un vuoto, quello lasciato dal 33 giri, nel quale la RCA vide un'opportunità di mercato nella quale infilarsi.


Il vinile da 7 pollici

La soluzione della RCA per il problema fu inventarsi un nuovo formatio il vinile da 7 pollici.

A differenza del suo predecessore in gommalacca, era fatto di cloruro di polivinile, un materiale più leggero, più resistente e in grado di contenere solchi più sottili. Ciò consentiva una migliore qualità del suono e un tempo di riproduzione di circa quattro minuti per lato quando riprodotto a 45 giri al minuto.

Adottando la velocità di 45 giri al minuto, RCA mirava a ottimizzare la fedeltà del suono per registrazioni più brevi.

Le dimensioni più piccole rendevano inoltre i dischi più comodi e convenienti da produrre e acquistare. Le etichette luminose e colorate dei dischi da 7 pollici ne aumentavano ulteriormente l'attrattiva, soprattutto per l'uso nei jukebox.

Come il vinile a 45 giri cambiò la musica popolare

Una strategia aggressiva

RCA ha introdotto il vinile da 7 pollici con una strategia di marketing aggressiva. Ha distribuito i dischi insieme a giradischi e adattatori a 45 giri appositamente progettati per rendere il formato compatibile con i fonografi esistenti. Inizialmente, l'azienda ha unito questi dischi ai propri lettori in un bundle, per assicurarsi che i primi utilizzatori potessero sperimentare il formato come previsto.

RCA ha anche stretto alleanze strategiche con i produttori di jukebox. Le dimensioni compatte del vinile da 7 pollici lo rendevano ideale per i jukebox, che erano onnipresenti nei ristoranti, nei bar e in altri spazi pubblici. La durevolezza e l'aspetto vivace del nuovo formato hanno contribuito a consolidare il suo predominio in questi luoghi, introducendo milioni di persone all'innovazione di RCA.

La strategia della RCA era chiara: il vinile a 45 giri si posizionava come concorrente diretto del formato LP a 33 giri della Columbia.

Mentre la Columbia si rivolgeva agli appassionati di musica classica e agli ascoltatori di album, la RCA puntava al mercato della musica popolare, agli operatori di jukebox e agli ascoltatori occasionali. Il loro obiettivo era dominare il mercato delle singole canzoni, che era cruciale per i generi pop e rock-and-roll.



Texarkana Baby, il primo 45 giri mai prodotto

L'introduzione del vinile da 7 pollici ha segnato la nascita del moderno "singolo". Questo formato era perfetto per la musica popolare, in particolare nel genere rock and roll in ascesa. Ha permesso ad artisti ed etichette discografiche di pubblicare singole canzoni, più accessibili per i consumatori e più facilmente pubblicizzate alla radio e nei jukebox.

L'accessibilità e la portabilità del vinile da 7 pollici hanno democratizzato l'accesso alla musica, in particolare tra gli adolescenti, alimentando la crescita della cultura musicale rivolta ai giovani.

Tra i primi dischi pubblicati in questo formato rivoluzionario ci fu "Texarkana Baby" della star della musica country Eddy Arnold, che vanta il primato di essere il primo disco a 45 giri mai prodotto.

"Texarkana Baby" è stata scritta da Fred Rose e Cottonseed Clark e registrata per la prima volta da Eddy Arnold nel 1948.

La canzone è diventata rapidamente una hit country, mettendo in mostra la voce baritonale fluida di Arnold e lo stile sentimentale che ha definito gran parte della sua musica. 


L'impatto culturale e tecnologico

Il vinile da 7 pollici ha anche trasformato il modello di business dell'industria musicale. Invece di affidarsi esclusivamente ad album completi, le etichette potevano capitalizzare sui singoli di successo, generando entrate e promuovendo una relazione dinamica e veloce tra artisti e pubblico.

Sebbene la tecnologia si sia evoluta con l'avvento delle cassette, dei CD e dello streaming digitale, l'eredità del vinile da 7 pollici perdura. Rimane un simbolo di nostalgia e autenticità, amato da collezionisti e appassionati. Molti artisti continuano a pubblicare singoli su dischi da 7 pollici come omaggio a questo formato influente.

L'introduzione del disco in vinile da 7 pollici da parte della RCA nel 1949 fu più di una semplice svolta tecnologica; fu una pietra miliare culturale che rimodellò il modo in cui la musica veniva creata, commercializzata e consumata.

Riempiendo la nicchia per registrazioni di breve durata e di alta qualità, la RCA non solo rivoluzionò l'industria musicale, ma lasciò anche un'eredità duratura che continua a risuonare nell'era moderna della musica.