Concerti, gli organizzatori dei grandi eventi annunciano lo stop per l'estate 2020
Gli organizzatori dei più grandi eventi live in Italia si uniscono per comunicare il fermo dei concerti per l'esatte 2020 e la ripresa nel 2021
La musica dal vivo in Italia si ferma ufficialmente, almeno per quanto riguarda i grandi eventi. Assomusica e le società organizzatrici di gran parte dei concerti più grossi che avrebbero dovuto tenerci uniti accalcati sotto il sole cocente nell'estate 2020 hanno pubblicato una nota congiunta dove si annuncia il fermo dei grandi eventi estivi e il posticipo di qualsiasi attività all'estate 2021.
"Estate 2020: insieme ci fermiamo. Estate 2021: insieme ripartiamo!"
A questo motto è affidata la comunicazione di alcuni tra i più grandi player della musica dal vivo in Italia che si presentano uniti e compatti alla comunità con una scelta comune, seppur obbligata, quella di interrompere i grandi eventi dal vivo dei prossimi mesi per ripartire in gruppo l'anno seguente.
"Estate 2020. I grandi eventi live si fermano alla luce delle disposizioni governative in tema di salute pubblica che vietano assembramenti di persone - si legge nella nota - Una decisione condivisa dalla gran parte dei produttori e organizzatori di spettacoli di musica dal vivo, che fanno sentire unita la loro voce. Un segnale necessario che non significa che la musica dal vivo si arrenderà. L'appuntamento con i grandi eventi live dell'estate 2020 è infatti rimandato al 2021, che sarà una stagione ancora più grande e magica che mai ".
Come era lecito aspettarsi il coronavirus ha colpito forte la voglia di concerti e l'annuncio dello stop totale dei grandi eventi estivi, dei festival che noi amanti del rock attendevamo con ansia, non è una sorpresa. Mancava però la conferma definitiva che desse almeno una risposta ai fan confusi che avevano acquistato un biglietto ben prima che la pandemia stravolgesse la vita di tutti.
Purtroppo fa ancora strano pensare a un'estate senza musica live, in un'annata che per altro si preannunciava ricca di nomi e appuntamenti imperdibili: il Bologna Sonic Park - di cui Radiofreccia è partner - con Iron Maiden, Deep Purple, l'attesa reunion dei My Chemical Romance ma anche i vari Firenze Rocks, Rock The Castle, I-Days e le due applauditissime date di Sir Paul McCartney (che per inciso ha già annunciato che gli show sono cancellati e non saranno recuperati nel 2021) a Napoli e Lucca Summer Festival.
Gli eventi annullati o rimandati
A voler elencare alcuni grandi nomi dei festival che salteranno nel 2020, unendo cast e organizzatori, verrebbe fuori un live virtuale pazzesco: Aerosmith, Beck, Nick Cave & The Bad Seeds Chemical Brothers, Eric Clapton, Deep Purple, Foo Fighters, Liam Gallagher, Green Day, Guns N'Roses, Ben Harper, Iron Maiden, Linkin Park, Lynyrd SKynyrd, The Killers, Kiss, Korn, Lenny Kravitz, The Lumineers, My Chemical Romance, Nick Mason, Pearl Jam, Placebo, Rammstein, Red Hot Chili Peppers, The Struts, System Of A Down, Patti Smith, Weezer, Thom Yore, Yungblud.
Il lavoro ora, è rivolto a cercare di recuperare gran parte dei concerti che non si potranno tenere in questo senso. Per quanto ci riguarda, ad esempio, vi abbiamo già comunicato che saremo a Bologna Sonic Park nel 2021 il 24 giugno per gli Iron Maiden e il 4 luglio, stessa data di quella prevista quest'anno, per i My Chemical Romance.
Per le informazioni legate a tutti i numerosi show previsti per l'estate 2020 e maggiori informazioni sui vari organizzatori aderenti potete andare qua.
Le condizioni per ripartire secondo il decreto
Per quanto dolorosa, la soluzione di comunicare lo slittamento completo all'anno successivo è parsa a molti l'unica scelta plausibile, anche considerato che le tante agognate disposizioni generali in materia presentate nell'ultimo decreto sono, francamente, difficilmente percorribili.
Stando all'allegato 9 del decreto su spettacoli dal vivo e cinema, infatti, si potrebbe virtualmente riprendere a fare spettacoli live già dal 15 giugno 2020, ovviamente con l'obbligo di rispettare una serie di condizioni:
- Distanza interpersonale di almeno un metro per gli spettatori con un numero di massimo 1000 spettatori per eventi all'aperto e di 200 persone per spettacoli in luoghi chiusi
- Mantenimento del distanziamento interpersonale, anche tra artisti
- Misurazione della temperatura corporea a spettatori, artisti, addetti ai lavori con accesso impedito a chi risultasse con un temperatura superiore ai 37.5 °C
- Utilizzo obbligatorio di mascherine per gli spettatori. utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori che operano in spazi condivisi e/o a contatto con il pubblico
- Garanzia di adeguata periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi e dei servizi igienici di tutti i luoghi interessati all'evento, anche tra diversi spettacoli svolti nella medesima giornata
- Adeguata aerazione naturale e ricambio d'aria e rispetto delle raccomandazioni concernenti sistemi di ventilazione e di condizionamento
- Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani
- Divieto del consumo di cibo e bevande e della vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari
- Utilizzo della segnaletica per far rispettare la distanza fisica di almeno 1 metro anche presso le biglietterie e gli sportelli informativi, nonché all'esterno
- Limitazione dell'utilizzo di pagamenti in contanti, ove possibile.
- Vendita dei biglietti e controllo dell’accesso, ove possibile, con modalità telematiche, anche al fine di evitare aggregazioni presso le biglietterie e gli spazi di accesso alle strutture.
- Comunicazione agli utenti, anche tramite l’utilizzo di video, delle misure di sicurezza e di prevenzione del rischio da seguire nei luoghi dove si svolge lo spettacolo
Insomma tante le regole da rispettare vista l'emergenza sanitaria, condizioni che, però, rendono antieconomici e difficilmente praticabili moltissimi show, praticamente impossibili i grandi eventi.
Ci sarà da aspettare un po' ma se si potrà tornare a vivere i grandi eventi al meglio, in sicurezza e senza perdere la magia alla quale eravamo abituati forse ne varrà la pena.
