12 settembre 2024

Corey Taylor e Steve Vai: uniti dal punk di Billy Morrison

Corey Taylor degli Slipknot e la leggenda Steve Vai uniscono punk e metal in "Incite The Watch", sorprendente collaborazione orchestrata da Billy Morrison.

Corey Taylor degli Slipknot e Steve Vai si incontrano in un'insolita collaborazione grazie al chitarrista Billy Morrison. Ne è uscito un brano, "Incite The Watch", che unisce mondi musicali diversi, metal e punk, e rappresenta una celebrazione del talento di Morrison e della sua capacità di far dialogare artisti e stili apparentemente distanti.

L'incontro tra Corey Taylor, frontman degli Slipknot, e il virtuoso della chitarra Steve Vai, orchestrato da Billy Morrison, ha portato alla creazione del brano "Incite The Watch", singolo presente nell’ultimo lavoro solista di Morrison, THE MORRISON PROJECT (2024). Per Corey Taylor, fan di Vai fin da adolescente, è stata la realizzazione di un sogno. "Non avrei mai creduto di poter fare qualcosa di straordinario con lui" ha dichiarato Taylor, esprimendo l'emozione di lavorare con uno dei suoi idoli musicali. "Incite The Watch" rappresenta un mix interessante di metal, punk e virtuosismo chitarristico; l'ennesima dimostrazione che, se animata da buone idee e ispirazione autentica, la musica può unire artisti provenienti da background differenti, persino apparentemente inconciliabili, creando qualcosa di nuovo e sorprendente.

Corey Taylor e Steve Vai: uniti dal punk di Billy Morrison

Billy Morrison: una rinascita artistica

Billy Morrison, meno conosciuto rispetto a Taylor e Vai, ha avuto un ruolo cruciale nell'unire questi due mondi, il punk e il metal. Morrison ha una carriera eclettica, con radici nel punk britannico (Sex Pistols su tutti) e collaborazioni con artisti come Billy Idol e The Cult, band nella quale suonava il basso. Ha fondato progetti come Camp Freddy e Royal Machines, vere e proprie super band (basti ricordare la presenza di Matt Sorum alla batteria o Dave Navarro alla chitarra), note più per spettacoli e jam session cariche di energia che per produzioni discografiche significative. Ma Billy Morrison non è solo un musicista talentuoso, ma anche un sopravvissuto. La sua battaglia contro le dipendenze ha segnato profondamente la sua carriera e la sua vita. Dopo aver toccato il fondo, è riuscito a rimettersi in piedi, trasformando le sue esperienze difficili in arte. La musica e l'arte visiva sono state fondamentali nel suo percorso di rinascita.

THE MORRISON PROJECT, terzo disco solista del chitarrista uscito quest’anno, rappresenta il progetto artistico probabilmente più riuscito di Morrison, quello nel quale è riuscito ad esprimere al meglio il suo talento, creando anche una piattaforma su cui far fiorire collaborazioni uniche. All’album, infatti, partecipa una rosa stupefacente di ospiti: Steve Stevens, Ozzy Osbourne, Corey Taylor, John 5, Steve Vai, Linda Perry… Il recente singolo "Incite The Watch" mescola l'intensità vocale di Taylor con le esagerazioni solistiche di Vai, che si concede due assolo distinti. Quello che chiude il pezzo, in particolare, tra bending, tapping e wha-wha, ricorda le parentesi più scatenate di Vai ai tempi della collaborazione con gli Whitesnake in SLIP OF THE TONGUE (1989)

  

La collaborazione con Ozzy Osbourne

Nel 2015, Billy Morrison ha pubblicato il suo secondo album solista GOD SHAPED HOLE che includeva la prima importante collaborazione con Ozzy Osbourne con il quale il chitarrista ha scritto a quattro mani il brano "Gods", una ballata in pieno stile Osbourne. La collaborazione funziona così bene che anche in THE MORRISON PROJECT  i due uniscono le forze per scrivere assieme un altro singolo, "Crack Cocaine". "Amo il testo che Ozzy ha scritto per questo pezzo", ha spiegato Morrison. "È davvero toccante, mai troppo esplicito. Parla di quelle relazioni disfunzionali che sono come una droga: sappiamo che ci fanno male ma continuiamo a caderci". Nel brano, a supportare Morrison alla chitarra, c’è la leggendaria sei corde del suo compagno di band, Steve Stevens, da sempre alter ego di Billy Idol.


Steve Vai, virtuoso senza confini

Dai suoi esordi con Frank Zappa, Steve Vai è famoso per la sua versatilità e capacità di adattarsi a generi diversi. Recentemente, per esempio, ha collaborato con i Polyphia, ma una delle sue collaborazioni più inaspettate - guarda caso sempre legata al punk - risale al 1986, quando l'ex cantante dei Sex Pistols, Johnny Lydon, lo scelse per suonare su ALBUM quinto lavoro in studio  del suo progetto P.I.L. Un’esperienza che dimostrò la flessibilità di Steve Vai nel calarsi con efficacia nel mondo dell’alternative, new wave e post-punk, riuscendo a mescolare il suo virtuosismo con le sonorità più oscure e stravaganti di quei genere.