Corey Taylor: "I giovani non capiscono davvero la cancel culture"

Corey Taylor commenta l'ultimo singolo 'Culture Head' parlando della cancel culture e di come i giovani non capiscano bene il problema

Corey Taylor pubblicherà venerdì 2 ottobre il suo atteso debutto solista "CMFT" in cui ha raccolto una serie di canzone scritte negli anni, la più vecchia risale ai tempi del liceo, che non sembravano adatte a far parte del repertorio degli Slipknot e degli Stone Sour.  

Parlando dell'album con NME, Corey Taylor ha raccontato l'ultimo brano pubblicato in vista delle release dell'album, "Culture Head", spiegando il suo punto di vista sulla cancel culture, la pratica sempre più diffusa in rete e non solo che tende a rimuovere e boicottare determinati soggetti che si reputano colpevoli di aver sostenuto, anche in passato, posizioni e valori contrari ai diritti delle minoranze e al politicamente corretto.

Corey Taylor sulla cancel culture

Parlando dell'ultimo singolo 'Culture Head' che affronta temi come la politica e la cultura dei social media, Taylor ha detto: "Riguarda i social media e lo stato della politica oggi e ciò che sta succedendo il tutto il mondo. La tossicità, il modo in cui le persone parlano tra di loro".

L'artista americano, in particolare, prende di mira la sempre crescente aggressività che serpeggia in tutto il mondo:"Si tratta di un atteggiamento così feroce e dilagante che, francamente, per la prima volta nella mia vita non vedo una via di uscita. Non riesco a immaginare come le cose possano migliorare e vorrei davvero potessero farlo. Cerco di non scoraggiarmi ma come si fa?".

"Non si tratta solo di cancel culture - aggiunge il musicista di stanza a Las Vegas - si tratta della generazione più giovane, quella più progressista, che pensano di risolvere tutto andando da un estremo all'altro ma tutto ciò che stanno facendo è rimuovere i bersagli facili. Se davvero volessero impegnarsi in un tema come quello della cancel culture ci sono ben altre persone che si meriterebbero quel trattamento di quelle coinvolte. Il primo sarebbe il presidente della mia maledetta nazione. In un certo senso cancellare non risolve il problema lo peggiora ed è quello che la nostra generazione progressista non capisce, solo perché è più complicato di quello che leggono su un cellulare".

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