Courtney Love ha rivelato della sofferenza dello scorso anno attraverso un post sui suoi social in cui ha detto di essere quasi morta a causa dell'anemia che l'aveva fatta finire in ospedale. Il messaggio continua prendendosela con alcuni dottori che l'avrebbero seguita in una prima fase che - a detta della cantante delle Hole - non avrebbero fatto altro che accusarla di essere una tossicodipendente.
"Sono quasi morta"
"Gente, ho provato tristezza e sono stata molto malata, ho provato un dolore inimmaginabile e ad agosto ero in ospedale, pesavo 44 kg, e sono quasi morta per anemia (non avevo emoglobine)".
Comincia così il post pubblicato nelle scorse ore da Courtney Love sui suoi social. Frontwoman delle Hole, vedova di Kurt Cobain e personaggio sempre controverso Courtney Love, 56 anni, ha voluto raccontare ai suoi follower l'esperienza che la scorsa estate l'ha vista protagonista.
Nonostante le condizioni di salute, racconta la Love, non sono mancati membri dell'equipe medica che invece di aiutarla si sono soffermati sulla condotta di vita e la sua fama di tossicodipendente: "Sono stata stigmatizzata per essere tossicodipendente per 9 mesi da molti dottori impreparati, dottori al rovescio e fanfaroni. Mentre ero debilitata dai forti dolori. Poi ho incontrato un terapista del dolore saggio ed empatico che mi ha aiutato e a cui sono davvero grata!".
Andando a tranquillizzare i suoi fan, poi, la vedova Cobain ha voluto poi sottolineare che però ora si trova in salute grazie anche al CBD oil, che al suo interno contiene cannabinoidi che l'hanno aiutata con il dolore pur non dichiarandosi grande fan della cannabis: "Mi sono sempre preso gioco della cannabis/THC e non sono fan del suo effetto narcotico, odio la sensazione che ti porta l'erba ma non è questo il caso. Qui si tratta della natura che ci aiuta, è pura magia. Il CBD degli dei è un miracolo".
L'artista americana ha poi rivelato di essere a pagina 133 dell'autobiografia attualmente in lavorazione e di aver scoperto negli ultimi mesi di essere fragile: "Sono fondamentalmente rimasta costretta a letto, pensavo di essermela vista davvero brutta questa volta ma ora sto bene! Sono fragile e mi rimetterò presto in forze, non come sempre perché questo è il momento di non sprecare le energie nella rabbia. Da questa storia ho ricavato una nuova sorta di saggezza ed empatia verso le persone che hanno malattie fisiche".
Courtney Love e i casi di #metoo
Recentemente Courtney Love aveva rivelato di aver deciso di interrompere la sua carriera da attrice che negli anni'90 le aveva portato anche una nomination ai Golden Globe del 1997 come Miglior attrice in un film drammatico per "Larry Flynt - Oltre lo scandalo". Un periodo divertente, racconta la cantante delle Hole, ma al quale ha deciso di porre fine in seguito ad una serie di casi assimilabili al movimento #metoo che l'hanno costretta ad abbandonare la carriera cinematografica.
A proposito dei casi che l'avrebbero vista vittima di molestie, la Love ha scritto di aver deciso di lasciare l'industria cinematografica perché nessuno credeva alle sue accuse: "Nessuno mi credeva e la cosa continuava ad andare avanti, quindi ho deciso di mollare - ha scritto - E per me va bene, forse in una prossima vita sarò più forte e in grado di resistere. Mi inchino davanti a quelle che riescono a farlo".